XV Convegno Internazionale di
Studi “l’Africa Romana”
Ai confini
dell'impero:
contatti, scambi,
conflitti
Tozeur, 11-15 dicembre 2002
Si è tenuto nella suggestiva oasi desertica di Tozeur
(presso l’Hotel
Il convegno ha avuto un importante prologo lo scorso mese
di maggio, quando a Tunisi è stato presentato il volume sulla cooperazione
italo-tunisina nel settore archeologico (Uomo,
territorio, abiente), curato dal Prof. Antonio Corda, con la
presentazione del Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri onorevole Mario
Baccini e dell’allora direttore dell’Institut National du Patrimoine
professore Boubaker Ben Fraj. In quell’occasione il professor Attilio
Mastino - Pro-rettore dell'Università degli studi di Sassari - che dal
1983 è il vero artefice della serie di convegni su “L’Africa Romana”, rilanciò
davanti alle Autorità tunisine ed all’Ambasciatore d’Italia Armando Sanguini
un’idea manifestata poco tempo prima da Andrea Carandini. Scriveva
Carandini nel volume Giornale di Scavo,
Pensieri sparsi di un archeologo (Einaudi 2000) edito nel pieno della
polemica sul rinnovo della direzione della Scuola Archeologica Italiana di Atene:
“Manca una scuola analoga a quella di
Atene rivolta al Mediterraneo occidentale, con particolare riguardo all’Africa
settentrionale. Dovrebbe avere la sua sede a Tunisi ([perché] Roma è incentrata
troppo su se stessa)”. Ed in effetti nel quadro dell’ormai trentennale
collaborazione italo-tunisina – così è almeno per quel che riguarda i Convegni
de “L’Africa Romana”- nel campo della ricerca storico-archeologica, quella
dell’assenza di una scuola di specializzazione in nord Africa, una scuola
stabile aperta agli studenti italiani e non solo, sembra essere l’unica
importante lacuna da colmare. Uno sforzo che appare però necessario compiere
anche in virtù dei risultati che la serie di convegni ottiene anno dopo anno.
Le ultime edizioni, a partire da quella di Cartagine del 1994, hanno infatti
dimostrato in modo inequivocabile quanto la ricerca legata alla storia antica e
all’archeologia svolga un ruolo importante nello sviluppo dei rapporti di
collaborazione non solo fra l’Italia e
Il congresso è stato realizzato dal Dipartimento di Storia
dell’Università di Sassari e dal Centro di studi interdisciplinari sulle
province romane, con il Patrocinio dell’Association Internationale d’Épigraphie
Grecque et Latine, del Ministero degli Esteri e dell’Institut National du
Patrimoine di Tunis. I lavori hanno preso il loro avvio nella mattina di
giovedì 12 dicembre. La seduta inaugurale è stata presieduta da Mohammed
Béji Ben Mami, Direttore Generale dell’Institut National du Patrimoine di
Tunis.
Oltre ad Attilio Mastino, sono intervenuti
per i portare il loro saluto: Angela Donati, Segretaria generale
dell’Association Internationale d'Épigrahie Grecque et Latine; Vanni
Beltrami, Rappresentante dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente; Angelo
Castellaccio, delegato dell’Assessore alla Cultura della Regione Autonoma
della Sardegna on.le Beniamnino Scarpa; Armando Sanguini, Ambasciatore
d'Italia; Kamel Haj Sassi, Segretario di Stato, in rappresentanza di
S.E. il Ministre de
Hanno fatto seguito gli interventi di Piero Bartoloni
(Sassari), che ha presentato il volume Recherches
sur l’architecture funéraire punique du Cap Bon di Mounir Fantar; di Angela
Donati (Bologna), che ha presentato il volume L’Africa romana, XIV, Sassari, 7-10 dicembre
Il convegno si è articolato in quattro sessioni. La prima,
che ha tenuto impegnati i partecipanti per tutti i quattro giorni dell’incontro,
ha avuto per oggetto il soggetto principale del congresso: “Ai confini dell’impero: contatti, scambi,
conflitti”. Accanto ad esposizioni dedicate a tematiche generali, come ad
esempio quella di Jean-Paul Morel (Aix-en-Provence), “De
Tra gli interventi che hanno caratterizzato la seconda
sessione dedicata alle problematiche delle “Relazioni
del Nord Africa con le altre province” possono essere ricordati quelli di Harry
Proto, Gian Mario Beltrami, Vanni Beltrami (Roma): Problemi tecnici della navigazione lungo le
coste africane nell’antichità”; di Charène Chafia (Tipasa): Note préliminaire sur les relations
commerciales de
Per quanto riguarda la terza sessione che aveva per
oggetto i “Nuovi ritrovamenti epigrafici”
hanno proposto comunicazioni, tra gli altri, Louis Maurin
(Bordeaux): Un Gauloi à Thugga ? A propos d’une stèle funéraire monumentale
de Dougga; Ginette Di Vita-Evrard (Paris): L’identité des sufètes de Biracsaccar: encore CIL VIII 3876; Ari
Saastamoinen (Helsinki): On the
Problem of Recognising African Building Inscriptions; Abdelaziz Bel
Faïda (Rabat): Le culte de Silvain en
Afrique romaine: témoignages épigraphiques; Nacéra Benseddik
(Alger): Esculape, Hygie et la legio
III Augusta; Khadidja Mansouri (Oran): Edifices publics et évergétisme en Maurétanie Césarienne sous le
Haut-Empire. Témoignages
épigraphiques; Sabine Lefebvre (Paris): L’emploi de ob honorem pour
les femmes. A propos de l’inscription de Pompeiia Valerina; Raimondo Zucca (Sassari):
Un codex multiplex da Tharros in Sardinia.
Nell’insieme sono state presentate 23 comunicazioni, di queste 10 sono state
lette.
Nell’ambito della IV sessione (“Aspetti generali, istituzionali, storici”), hanno tra gli altri
relazionato: Yann Le Bohec (Parigi): Un échec de César en Afrique: l’expédition de Curion; Luís Pons
(Barcelona): La annona militaris en
Nel corso della giornata conclusiva del convegno Mohammed
Béji Ben Mami, Direttore Generale dell’Institut National du Patrimoine di
Tunis e Vice presidente dell’Unione degli Storici Arabi, ha consegnato a nome
dell’Unione degli Storici Arabi una medaglia d’oro (Onorificenza dello storico
arabo) al professore Attilio Mastino.
I quattro giorni di lavoro hanno offerto un’enorme
quantità di novità, di informazioni e nuovi dati. Si è spaziato dalle
puntualizzazioni cronologiche all’attenzione per la tutela per la salvaguardia
dei beni culturali e alla denuncia per le situazioni di abbandono e di degrado.
Riguardo questo delicato punto è stata anche evidenziata la crescente
attenzione per i monumenti archeologici in tutto il Maghreb grazie all’azione
dei Ministeri, degli Istituti e degli Enti preposti alla tutela. Ma accanto
agli apprezzabili risultati scientifici va ricordato l’altro importante
significato che ha assunto il ripetersi di questi convegni a cadenza biennale.
Su quest’aspetto si è soffermato Attilio Mastino ricordando come
in occasione del XIII Convegno de “L'Africa Romana” di Djerba, il Ministro della
Cultura della Tunisia Abdelbaki Hermassi rivolse parole di
gratitudine nei confronti della comunità scientifica che si dedica agli studi
classici per superare i nazionalismi e favorire la nascita di rapporti di
collaborazione, di confronto, di scambio culturale tra le due rive nel
Mediterraneo. Abdelbakì indicò nel dialogo tra le regioni meridionali
dell’Europa e il Mondo Arabo il vettore capace “di segnare una fase nuova, di
aiutare l’Europa a capire meglio ed a farsi capire”; ricordò come il Mediterraneo,
con i suoi colori e la sua ricchezza e varietà, sia stato la culla di idee, di
civiltà, di religioni e di culture, elementi vitali che contribuiscono ancora
alla costruzione delle diverse complesse identità dei singoli popoli
mediterranei. “Oggi, dopo l’11 settembre 2001 - ha detto il professor Attilio
Mastino nel corso del saluto inaugurale riallacciandosi a tali
considerazioni – quelle parole appaiono profetiche e ci richiamano ad un’azione
più incisiva per costruire la pace, a Betlemme occupata come in Europa, a
Baghdad come nel Maghreb ma anche nelle due parti di Gerusalemme. Con il
Convegno di questi giorni abbiamo inteso lanciare un messaggio di umanità, di
amicizia, di apertura, di apprezzamento per una storia lunga e complessa che
rispettiamo e che ammiriamo”.
Nella XV edizione de “L’Africa Romana” sono state
presentate complessivamente 138 tra relazioni e comunicazioni. Ai lavori hanno
preso parte oltre 250 studiosi, provenienti da 12 paesi, dalla Tunisia, dal Marocco,
dall’Algeria, dalla Libia, dalla Francia, dalla Spagna, dalla Svizzera, dalla
Germania, dalla Gran Bretagna, dalla Finlandia, dagli Stati Uniti, e
dall’Italia, presente con una ventina di Università. I nuovi dati presentati in
occasione del convegno di Tozeur saranno pubblicati nella collana del
Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari e nel volume degli Atti, che
sarà ancora una volta curato da Mustapha Khanoussi, Paola Ruggeri
e Cinzia Vismara per le edizioni Carocci di Roma.
L’appuntamento per
Università
di Sassari