N° 1 - Maggio 2002 - Tradizione
Università
Statale di Mosca
“M.V.
Lomonosov”
Lo studio della
storia dell’antichità classica nella Russia di oggi(*)
(*)
Comunicazione presentata nel Convegno internazionale Quale futuro per gli
studi classici in Europa? (Sassari 28 novembre - 1 dicembre 2001),
organizzato dal Dipartimento di Scienze Umanistiche e dell’Antichità
dell’Università di Sassari.
Egregi colleghi, signore e signori, vorrei esprimere la
mia soddisfazione di poter incontrarVi e comunicarVi le mie osservazioni.
Gli studi classici in Russia di tradizione sono
svolti nel quadro delle discipline scientifiche tra loro collegate, ma
distinte: storia antica e filologia classica, nonché la storia della filosofia.
La preparazione degli specialisti si effettua quindi nelle Università, in
pratica proprio nelle facoltà di storia e in quelle di lettere (filologia).
La formazione universitaria nel campo della storia
tiene conto delle conoscenze ricevute dagli studenti nella scuola media, nel
cui programma la storia antica occupa uno spazio molto ristretto e per di più
essa viene insegnata all’inizio della scuola media, mentre l’insegnamento delle
lingue classiche ha un carattere facoltativo.
Evidentemente nei ginnasi le cose stanno
diversamente. Però il numero dei ginnasi in cui alla cultura antica nel senso
lato di questa parola viene predisposto uno spazio cospicuo, è insufficiente.
Parlando della preparazione universitaria degli
storici-antichisti in Russia viene da notare che nella gran massa delle
università la storia antica è studiata come una disciplina generale
obbligatoria. Ma in alcuni centri universitari è introdotto il programma
speciale di studi nel campo della storia antica. Sono prima di tutto le
università statali che dispongono in una certa misura dei quadri necessari: a
Mosca l’Università Lomonossov, L’università Umanistica di Russia e l’Università
Pedagogica; le università a San Pietroburgo, a Nižnij Novgorod, a Saratov e in
alcune altre grandi città, dove sono presenti i professori che possono
preparare un giovane al lavoro scientifico in qualche campo di storia antica.
Mi permetterò di concretizzare questa tesi
sull’esempio dell’Università Lomonossov di Mosca (MGU), il cui programma serve
da base per la preparazione di storici-antichisti nelle altre università russe.
Devo dire però alcune parole preliminari circa le strutture e i reparti della
nostra facoltà.
Alla facoltà di storia dell’MGU ci sono due
dipartimenti – quello di storia e quello di storia dell’arte. L’iscrizione
degli studenti al primo anno avviene separatamente per ogni dipartimento. La
durata degli studi è di cinque anni, mentre per gli studenti che frequentano le
lezioni serali e abbinano lo studio con il lavoro la durata degli studi è di
sei anni.
Il dipartimento di storia ha tredici cattedre
(quattro cattedre di storia russa di diversi periodi, una cattedra di studio
delle fonti e della storiografia di storia russa; poi la cattedra
dell’antichità, quella del medioevo, quella della storia moderna e
contemporanea dei paesi d’Europa e d’America, la cattedra dello studio dei
popoli slavi, la cattedra di archeologia, di etnologia, delle lingue classiche
e delle lingue straniere moderne). Tra tutte queste cattedre la storia antica è
oggetto di studio alle due cattedre: dell’antichità e delle lingue classiche
(di quest’ultima parlerà il professor Ivan Ciciurov, il capo di essa).
L’iscrizione degli studenti al primo anno non si
effettua a seconda delle cattedre, ma invece al dipartimento di storia in
generale. La specializzazione degli studenti nelle cattedre inizia dal terzo
anno, mentre l’iscrizione alla cattedra dell’Antichità (come anche a quelle di
archeologia e di storia medievale) si fa al secondo anno.
Noi ci atteniamo al principio che tutti gli
studenti devono studiare in modo parallelo le materie generali e quelle di
specializzazione.
Tutti gli studenti dal primo al quarto anno
seguono il corso completo di lezioni che ha il carattere obbligatorio e
frequentano i seminari sulla storia russa e quella universale, e studiano due
lingue moderne, la lingua latina, la storia dell’arte russa e straniera, la
storia della filosofia, l’informatica eccètera. In questo blocco di discipline
obbligatorie la storia di Grecia antica e di Roma antica è presente in qualità
di materia generale.
Tutti gli studenti iscritti alla cattedra
dell’Antichità studiano l’esegesi delle fonti, la storiografia dell’Oriente
antico, di Grecia antica e di Roma antica, la cultura dell’antichità, la
geografia storica dell’antichità, il sistema e le fonti di diritto romano
nonché le lingue antiche: gli antichisti studiano il latino e il greco antico,
e quelli che si specializzano nella storia ellenistica studiano il greco antico
e una lingua orientale (l’iraniano, il sànscrito).
Tutti gli storici dell’antichità seguono anche in
modo obbligatorio alcuni corsi speciali di durata semestrale (sui problemi
dell’Oriente antico, di Grecia antica e di Roma antica). Sono obbligatorie
anche le lezioni di durata annuale sulle discipline storiche di supporto
(epigrafía latina e greca, numismatica eccètera, la scelta di queste discipline
è variabile).
Oltre ai suddetti corsi di lezioni alla cattedra
dell’antichità, così come alle altre cattedre della facoltà di storia, al
secondo e al terzo anno si svolge il seminario speciale di durata annuale sui
problemi generali dell’antichità, e al quarto e al quinto anno ci sono i
seminari sui problemi più concreti della specializzazione. Il seminario
speciale al quarto anno termina con la stesura e la difesa della tesi
dell’anno, e al quinto anno viene scritta e difesa la tesi di laurea che è
concepita come un lavoro autònomo di ricerca. La realizzazione della tesi di
laurea, secondo il nostro parere, è possibile grazie non solo alla stesura
della tesi del quarto anno, ma anche grazie all’esperienza delle tesi scritte
nei due seminari generali (di storia russa e universale) al primo, secondo e
terzo anno. Con questi lavori gli studenti ottengono le prime esperienze nel
campo dell’analisi di varie fonti e della conoscenza della letteratura
scientifica nelle varie lingue. È importante notare che le capacità degli
studenti per l’esame delle fonti in lingua originale vanno ampliandosi con ogni
anno di studio. Quest’ultima circostanza è importante in primo luogo perché non
tutte le opere degli autori antichi, anche quelle di importanza primaria, sono
tradotte in russo, e in secondo luogo, questo permette di approfondire
l’analisi della fonte.
Ci rendiamo conto del fatto che il seminario
generale sulla storia di Grecia antica e di Roma antica al primo anno ha un
carattere proseminariale perché esso si basa sul lavoro con le fonti nelle
traduzioni russe. Ma anche in questo seminario, seppur in misura limitata,
vengono insegnati i metodi del lavoro con le fonti, gli studenti vengono
abituati all’esame della fonte. Verso il quarto anno di studio gli studenti in
generale sono preparati a prendere in esame i materiali che sono le pubblicazioni
dei testi autentici, sia le opere degli autori antichi, sia le iscrizioni e le
legende delle monete.
Va notato ancora che oltre ai corsi di lezioni e seminari obbligatori agli
studenti vengono offerti i corsi facoltativi svolti sia dai professori e docenti
della cattedra dell’Antichità, sia da studiosi invitati dagli istituti
dell’Accademia delle scienze, da altre città e da paesi esteri.
Purtroppo nell’ultimo decennio a causa delle
difficoltà economiche questo settore di insegnamento è stato notevolmente ridotto.
Me per gli studenti è stata mantenuta un’altra possibilità di soddisfare i
propri interessi scientifici: quella di seguire le lezioni alle altre facoltà
dell’università, in primo luogo alla cattedra di filologia classica della
facoltà di lettere (filologia) dell’MGU.
Il piano di studio della facoltà prevede anche una
pratica estiva obbligatoria: quella archeologica (a Novgorod e negli altri
luoghi) e quella pedagogica nelle scuole medie di Mosca. Gli altri tipi di
pratica obbligatoria sono tenuti dalle cattedre di specializzazione. Tra di
essi si possono menzionare: la conoscenza dei monumenti di scoria e cultura, la
pratica negli archivi e nei musei. In questo settore oggigiorno sempre per le
restrizioni delle risorse finanziarie dell’università siamo stati costretti a
rinunciare alle visite degli scavi e dei musei nelle altre città di Russia e
all’estero, e ci siamo dovuti limitare alle collezioni di Mosca.
Proseguendo con queste tristi constatazioni debbo
osservare che l’insufficienza della nostra base materiale impedisce non solo lo
sviluppo della nazione, ma anche il processo educativo. Sentiamo una
particolare mancanza delle nuove pubblicazioni delle fonti e della letteratura
scientifica. Questa mancanza non può essere compensata con la computerizzazione,
con l’internet.
Naturalmente, siamo ben lungi dal pensare che il
nostro lavoro scientifico e didattico sia impeccabile, che tutto ci riesca. Il
fatto sta non solo nelle condizioni oggettive, ma anche nei nostri errori
soggettivi. Tra di essi il più importante, secondo me, consiste nel carattere
sovraccarico del nostro piano di studio. Il suo equilibrio interno va
seriamente esaminato ed elaborato.
Bisogna tener presente che esiste la possibilità
per la preparazione postuniversitaria degli studiosi di storia antica. Essa si
svolge al dottorato di ricerca presso la cattedra dell’antichità. La durata del
dottorato è di tre anni. Esso termina con la presentazione e la difesa della
tesi di dottorato alla base della quale viene conferito il primo grado (titolo)
scientifico – candidato a dottore in scienze storiche. Dopo la stesura e la
difesa della seconda tesi (dissertazione) che prende di sòlito non meno di
cinque, e ben spesso molti più anni, la persona ottiene il grado scientifico di
dottore in scienze storiche, il quale permette di aspirare al titolo di
professore ordinario.
Però è importante ancora una volta rilevare
l’importanza per la crescita professionale dello specialista in storia antica,
cioè per uno che si occupa di studi classici, del principio di preparazione
dello studioso come una combinazione solida delle discipline generali e di
specializzazione.
Proprio questo permette ai laureati della cattedra
di storia antica della facoltà di storia di perfezionare le proprie conoscenze
al dottorato non solo nel campo di storia antica, ma anche di filosofia antica,
di diritto romano, di etnologia eccètera. Grazie a ciò gli storici
dell’antichità lavorano come ricercatori negli istituti dell’Accademia delle
scienze e nei differenti musei, nonché come insegnanti di storia di Grecia e
Roma antica, di diritto romano, di lingua latina eccètera.
Durante il periodo sovietico si è formata una
tradizione secondo cui nelle università, e prima di tutto all’MGU Lomonosov, i
professori e gli insegnanti hanno svolto ricerche monografiche nel campo di
storia antica sui temi più svariati alla base della propria scelta individuale,
mentre i libri di studio, i manuali e le crestomazìe che vengono usati in tutta
la Russia sono stati creati da un collettivo di autori. Nel corso degli ultimi
vent’anni i manuali di storia di Grecia antica sono stati rivisti e ristampati
tre volte, e quelli sulla storia di Roma antica – quattro volte. Dopo la
crestomazìa è stata pubblicata un’antologìa fondamentale di letteratura greca
antica. È preparata una nuova edizione della crestomazìa sulla storia di Roma
antica che include molti testi latini e greci tradotti in russo per la prima
volta. Tutte le suddette edizioni sono state pubblicate a cura del professor
Vassilij Kuziscin.
All’Istituto di Storia Universale dell’Accademia
delle scienze al centro dell’attenzione sono state grandi opere collettive. Un
esempio di esse può essere la serie a più volumi dedicata alla schiavitù antica
(anni Settanta), un’opera in due volumi “La cultura di Roma” e “Grecia antica”
(anni Ottanta), “Ellinismo” (anni Novanta), “Collegi sacerdotali di Roma
antica” (l’anno Duemila). Accanto a queste grandi opere scientifiche e di
divulgazione sono state pubblicate anche le monografie.
Parlerò brevemente della problematica scientifica
della cattedra di storia antica negli ultimi due decenni. La storia di Grecia
antica e del periodo ellenistico ha avuto una riflessione nella monografìa di
Serghej Novikov “L’Iran di sud-ovest ai tempi dell’antichità” (1989). Una serie
di articoli fondamentali dedicati alla circolazione monetaria ad Atene nel
periodo classico, nonché ai problemi di numismatica antica sono pubblicati da
Andrej Strelkov. È in corso la ricerca sul movimento olimpico.
La storia di Roma antica è stata studiata nel modo
più attivo. Oltre ai numerosi articoli che trattano prevalentemente delle
questioni di diritto romano statale i professori della cattedra hanno
pubblicato nella casa editrice universitaria una serie di ricerche
monografiche: “La politica e i politici del secolo d’oro della Repubblica
romana” (Natalja Trukhina, 1986); “La schiavitù classica antica come sistema
economico” (1990); “Roma dei primi re. La genesi della polis romana” (Majak, 1983); “I romani della Prima Repubblica”
(Majak, 1994).
La scienza storica si sviluppa in dipendenza da
due fattori: il completamento della base di fonti e l’evoluzione del pensiero
sociale e filosofico.
Un’importanza eccezionale nello studio di storia
antica è data alla valutazione dei dati delle fonti, prima di tutto di quelli
della tradizione antica. Proprio l’accumularsi dei materiali delle fonti o la
mancanza delle nuove fonti creano le tappe nell’evoluzione della critica delle
fonti. E il fatto non sta nell’aumento quantitativo dei dati che stanno solo a
confermare una conclusione nota, ma invece nell’apparizione delle nuove fonti
che permettono di modificare l’atteggiamento degli studiosi nei confronti
dell’opinione assodata circa la tradizione. Di regola tale condizione viene
raggiunta con l’introduzione dei nuovi tipi di fonti. Questo risulta più
evidente nella valutazione della storia romana (e anche greca) dei primi tempi:
dall’atteggiamento critico di Niebuhr verso le fonti si passa, all’inizio del
Novecento, all’ipercriticismo di E. Pais, di K. J. Beloch ed altri, poi, in
seguito alle scoperte archeologiche, sorgono i dubbi circa la sua fondatezza e
successivamente la tradizione antica (Livio, Dionigi ed altri) viene rivalutata
con l’aiuto non solo dei nuovi dati archeologici, ma anche dei dati etnografici
e linguistici. Questo passaggio è molto sensibile per gli studiosi. Lo storico
deve superare una barriera psicologica, rinunciare alle idee abituali.
Ritengo che nell’approfondimento e nel
rinnovamento dell’approccio critico delle fonti della tradizione antica stia
uno degli aspetti necessari dello sviluppo delle ricerche sull’antichità greca
e soprattutto romana di Grecia antica e soprattutto di Roma antica. Si può
pensare che il risultato di ciò sarà, in particolare, una revisione, una
specificazione della periodizzazione della storia di Roma arcaica (Roma dei
primi tempi).