Ritengo un grande onore
parlare davanti a tutti Voi e ne sono felice. Inoltre, è un grande onore per me
presentare la mia relazione qui a Oristano, terra di Eleonora d'Arborea, perché
ho iniziato a tradurre
Spero che con la mia breve
relazione si possa inquadrare il grandissimo ruolo dell'immagine di San
Costantino nell'idea che "Mosca è la terza Roma".
La mia relazione riguarda il
tema dello sviluppo dell'immagine di San Costantino nel quadro delle cronache e
dell'agiografia russa. Quasi tutti i ricercatori affermano che è un paradosso
che l'immagine di San Costantino sia al contempo generale - ha linee di
comunanza per tutto il mondo - e nell'insieme sia multiforme per ogni
nazionalità. L'aspetto storico dell'imperatore è di grande importanza per tutto
il cristianesimo nell'epoca medievale, ma l'esistenza della leggenda di
Costantino cambia a seconda del tempo e del luogo. Le particolarità dipendono
dai fattori di carattere storico, nazionale, sociale etc. Infatti, le fonti
generali sul tema, per tutti i paesi, sono le stesse (Eusebio di Cesarea); ma,
come sappiamo, la tradizione bizantina è sostanzialmente diversa dalla europea.
Anche in Russia era abbastanza frequente rivolgersi all'immagine di San
Costantino e l'immagine russa presentava suoi tratti particolari.
Un famoso studioso russo
Boris Andreevich Uspenski ha scritto, nel suo libro "L'imperatore e il
patriarca", sulla particolarità della cultura russa: "
… A seconda
dell'orientamento il modello straniero arriva in Russia con un testo o un
altro, che sono l'espressione della tradizione culturale assimilabile. Questi
testi però funzionano al di fuori di quel contesto storico-culturale, che nel
suo tempo ha determinato il suo avvento; per di più questi testi sono
assimilati proprio per creare un adeguato contesto culturale. L'orientamento
culturale e la direttiva ideologica sorpassano la realtà e proprio sono chiamati
a creare la nuova realtà". Tutto ciò riguarda una parte del problema
inerente al tema della mia comunicazione.
Mi soffermerò ora sul punto
principale della relazione relativo all'immagine di San Costantino come
governante perfetto e ideale.
Nella letteratura antica
russa il presente e il futuro della Russia erano correlati con avvenimenti
della storia universale e i prìncipi russi con i governanti della Bibbia e con
gli imperatori di Bisanzio. Perciò, glorificare un governatore russo
significava compararlo sempre con Costantino il Grande. Questo riguardava non
solo le vite dei Santi, ma anche le cronache russe. Già nella prima cronaca
russa [Citazione in lingua russa non
tradotta] compare il gran principe Vladimir, che ha battezzato
Il paragone tra i governanti
russi e Costantino il Grande viene utilizzato anche nel settecento e perfino
nell'ottocento. Come ha già riferito il professor Rudokvas nella sua relazione,
Pietro I fu denominato Costantino Nuovo nella Russia e nell'Occidente; e già
nell'ottocento, nel 1810, fu stampato il libro di Golikov dedicato al paragone
tra Pietro I e Costantino il Grande.
Anche nell'agiografia della
Russia l'immagine di san Costantino è sempre legata alle immagini dei
governanti successivamente diventati Santi.
Nella vita della Santa
principessa Olga, madre del Santo principe Vladimir Battista, che ha battezzato
L'immagine di Sant'Elena e
quella della Santa principessa Olga risultano legate tra loro non casualmente.
Tutte e due le sante cercavano di attirare i loro figli verso il cristianesimo,
ed i figli in seguito hanno portato il cristianesimo ai loro popoli.
Anche la vita del principe
Alessandro Nevskyi, santo famosissimo in Russia, richiama l'attenzione del
lettore all'immagine di Costantino il Grande. I missionari cattolici invitarono
il principe a prendere conoscenza della dottrina della Chiesa cattolica; egli
però manifestò non solo inflessibilità verso la fede ortodossa, ma anche nei
confronti della sua istruzione, dicendo che sapeva tutto da Adamo al principe
Costantino.
Appare evidente che
l'immagine di San Costantino serviva non solo per comparare l'attività ma anche
per giustificare l'eredità diretta e il ruolo politico dei gran principi russi.
La giustificazione del
potere imperiale dei principi russi diventò di grande importanza nell'epoca tra
la fine del cinquecento e del seicento. In quell'epoca l'aumento del potere del
governo, senza dubbio, ha esercitato un'influenza sulla formazione
dell'immagine del primo e più importante imperatore cristiano.