N° 2 – Marzo
2003 – In Memoriam – De Martino
BIOGRAFIA
1907.
Il 31 maggio del 1907 Francesco De Martino nasce a Napoli, da una
famiglia della media borghesia. Il padre è un impiegato postale, la madre casalinga.
1926.
Si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza
dell'Università di Napoli dove insegnano studiosi rigorosi e di grande
prestigio scientifico quali Vincenzo Arangio Ruiz, Arturo Labriola, Augusto Graziani, per l'Economia Politica, Bartolomei
per
1933.
DM, essenzialmente un autodidatta: preparò una tesi di laurea sulla
giurisdizione nel diritto civile nella quale vi era una larga introduzione
storica a cominciare dal diritto romano. Per tale carattere il relatore della
tesi fu il prof. Siro Solazzi. Scrisse anche un volumetto sullo Stato di Augusto e
con tali lavori si presentò all'esame per il conferimento della libera docenza
senza appoggi di nessuno. La discussione fu molto contrastata e durò a lungo.
Le obbiezioni principali furono formulate dal Prof.
Biondi, mentre i lavori ebbero un buon giudizio dal Prof.
Albertario. All'indomani dell'esame, lo stesso Albertario invitò DM nella sua casa e gli consigliò di
rivedere il testo sulla giurisdizione e ne raccomandò la pubblicazione a Piero Calamandrei, che dirigeva la collana di studi processuali
della Cedam. Così dopo qualche tempo, il libro fu
ripubblicato in una nuova edizione interamente riveduta.
1936.
Solo dopo il conferimento della docenza, DM prende contatto con il Prof. Solazzi, il quale,
positivamente impressionato dall'indipendenza del giovane studioso, lo propose
per l'assegnazione dell'incarico in una materia romanistica essendo vacanti gli
insegnamenti di Istituzioni e di Storia, dal momento
che il titolare, Prof. Arangio
Ruiz , era stato chiamato in Egitto, presso
l'Università del Cairo. La facoltà accolse la proposta, fatto insolito data
l'età molto giovane dello studioso.
1939.
DM partecipa al concorso per cattedra in Diritto Romano e lo vince. Chiamato da
varie Università sceglie, per consiglio di Giovanni Leone, quella di Messina,
dove ebbe inizio la sua carriera ufficiale come professore straordinario e
prosegue le docenze l'anno successivo a Bari.
1941.
Conseguì l'ordinariato con vari nuovi scritti, tra cui un saggio intitolato
"Individualismo e diritto romano" nel quale contesta
una serie di interpretazioni sulla natura del diritto romano contenute nel
manifesto politico del nazionalsocialismo, guadagnandosi le attenzioni della
polizia segreta fascista.
1942.
Vince il concorso per professore ordinario e viene
chiamato dall'Università di Bari a ricoprire la cattedra di storia del diritto
romano.
1943.
DM, di sentimenti repubblicani e antifascisti, si iscrisse
al Partito d'Azione, diventandone a Napoli uno dei principali animatori. Sono
mesi molto difficili e incerti perché le organizzazioni democratiche agiscono
ancora in stato di clandestinità. Con l'8 settembre e
l'Armistizio poi la situazione si fa ancora più drammatica. DM, che è diventato
padre da alcune settimane di due bambini, ripara a Somma Vesuviana, dove
organizza azioni di sabotaggio contro i nazisti.
1944.
Dopo la liberazione di Napoli cresce l'impegno di DM nel Partito D'Azione, che
lo vede schierarsi all'interno della componente di
ispirazione socialista, che aveva in Emilio Lussu il
suo principale esponente. Come membro autorevole della corrente di sinistra in
antagonismo con la parte più moderata capeggiata da Ugo
1945.
Dopo la liberazione dell'Italia del nord si accentuano i motivi di distanza tra
le due componenti nel Partito d'Azione.
1946.
Alle elezioni per
1948.
Alle elezioni del 18 aprile, svolte in un clima assai teso, socialisti e comunisti
scelgono di correre assieme nella lista del fronte democratico e subiscono una
pesante sconfitta, ottenendo soltanto il 31% dei voti. DM viene
eletto per la prima volta in parlamento nella circoscrizione elettorale Napoli-Caserta (verrà rieletto ininterrottamente fino al
1983).
1949.
Al congresso socialista di Firenze (11-16 maggio) con la vittoria della
sinistra interna DM entra nella direzione del partito. In questo stesso anno DM
è chiamato all'Università di Napoli alla cattedra di Storia del
Diritto Romano che tenne lungamente fino al collocamento in pensione nel 1972. Su proposta della Facoltà verrà nominato con Decreto del
Presidente della Repubblica "Professore Emerito" e qualche anno più
tardi Socio corrispondente dell'Accademia Nazionale dei Lincei,
e poi membro nazionale.
1955. Al Congresso PSI di Torino (31 marzo - 3
aprile) DM contribuisce con Rodolfo Morandi e Pietro Nenni alla formulazione di un documento politico e
congressuale di apertura al movimento cattolico; con
la formula della "alternativa democratica" vengono gettate le basi
teoriche per la nascita e il radicamento in Italia di una terza forza
socialista, tra comunismo e cattolicesimo.
1960. Si apre una stagione di crisi del modello
centrista e moderato che dal 1947 aveva governato
l'Italia. I Governi Scelba e Tambroni
sostenuti anche dalla estrema destra fascista, vengono
contestati aspramente con violenze e morti nelle piazze italiane.
1960.
Si apre una stagione di crisi del modello centrista e moderato che dal 1947 aveva governato l'Italia. I Governi Scelba
e Tambroni sostenuti anche dalla estrema
destra fascista, vengono contestati aspramente con violenze e morti nelle
piazze italiane.
1962.
Giugno. Ad Amintore Fanfani, esponente della corrente
di sinistra della DC viene affidato l'incarico di
formare un nuovo governo, il PSI unitariamente si astiene nel voto di fiducia.
Ma la coalizione centrista entra nuovamente in crisi
dopo pochi mesi: è il preludio della fine di una stagione politica.
1963.
Pietro Nenni, Riccardo Lombardi e lo stesso De
Martino fanno parte della delegazione PSI che partecipa alle trattative con
1964.
La scelta del PSI per il centrosinistra, infatti,
produce un'altra lacerazione tra i socialisti: parte della Sinistra interna
esce dal partito, portando con sé 27 deputati, 11 Senatori, dirigenti,
funzionari ed oltre un quarto degli iscritti, che nel gennaio del 1964 daranno
vita a Roma al PSIUP. Alcuni tra i più autorevoli esponenti del socialismo
italiano, aderiscono alla nuova formazione politica tra i
quali, Lelio Basso, Tullio Vecchietti, Dario Valori, Alcide Malagugini, Ferdinando Targetti,
Francesco Lami, Vittorio Foa.
Il primo governo di centro-sinistra della storia repubblicana ha vita tormentata e breve. Al suo interno si scontrano due
posizioni in materia economica e sociale: quella del ministro socialista
dell'economia Antonio Giolitti, che con una egualitaria politica dei redditi, mirava ad una
programmazione puntuale delle politiche di investimento e dei consumi e quella
sostenuta soprattutto dalle parti più conservatrici del sistema
economico-finanziario, che sosteneva l'esigenza di misure congiunturali
deflazionistiche, di cui si fece portatore il ministro del Tesoro Colombo.
Inoltre vengono alla luce contrasti sulle riforme da
attuare, concordate nel programma di governo: statuto dei lavoratori, regioni e
urbanistica, soprattutto. Il 25 giugno. Moro è costretto alle dimissioni per
l'approvazione di finanziamenti alle scuole cattoliche. Moro riesce a dar vita ad un nuovo governo il 22 luglio, sempre con
l'appoggio socialista. Proprio nei giorni in cui la crisi di governo è al suo
culmine, viene predisposto - ma si saprà più tardi -
da ambienti militari vicini all'arma dei Carabinieri e al suo comandante il
generale De Lorenzo, un progetto di colpo di stato (denominato "Piano
Solo"), che prevedeva, nel caso di un dilungarsi della fase di incertezza
politica, misure di detenzione per i principali dirigenti del sindacato e della
Sinistra. 1966. Nel mese di ottobre PSI e PSDI si
uniscono; DM diviene segretario del Partito Socialista Unificato insieme a
Mario Tanassi, carica che mantiene fino al 1969, anno
della nuova divisione socialista, quando accetta di adempiere in prima persona
a responsabilità di Governo.
1968.
Sul finire degli Anni Sessanta la situazione generale muta radicalmente. In
seno al Governo sorgono forti contrasti in materia economica e sociale. Si incrinano i rapporti tra DC e PSI. Si apre la stagione
delle lotte sindacali e studentesche, in Europa i carri armati del Blocco di
Varsavia reprimono
1969.
Nell'autunno i rinnovi dei contratti nazionali di categoria soprattutto nei
comparti tessile, metalmeccanico e dei trasporti portano ad un aumento della
tensione sociale. Il 12 dicembre del 1969 esplode una bomba nell'agenzia della
Banca dell'Agricoltura di Piazza Fontana a Milano, che
provoca 12 morti e decine di feriti. E' il primo pesante atto terroristico di
quella "strategia della tensione" che vede esponenti dell'estrema
destra italiana, ambienti deviati dei servizi segreti ed esponenti del mondo
politico-economico conservatore, uniti con l'obiettivo di destabilizzare
l'ordine democratico ed indurre a svolte autoritarie. L'unità organizzativa dei
socialisti è messa in crisi quando nell'ottobre del
1968 Mauro Ferri, socialdemocratico ed esponente autonomista, viene eletto
segretario unico del PSU. I nodi di una unificazione
realizzata velocemente e mai compresa fino in fondo da dirigenti e militanti
dei due partiti, oltre al sopra citato avvio di un processo di logoramento nei
rapporti all'interno della coalizione del centrosinistra, conducono alla
divisione tra socialisti e socialdemocratici. Il Comitato Centrale del partito
unificato respinge infatti la sera del 4 luglio 1969
una mozione presentata da Pietro Nenni nell'estremo
tentativo di salvare l'unificazione. Il PSI viene
ricostituito e DM è eletto segretario del partito, incarico che mantiene per
meno di un anno, fino a quando assume l'incarico di vice-Presidente del
consiglio nel governo Rumor e in quello successivo Presieduto da Colombo
(1970).
1970.
Nel mese di maggio il Parlamento approva lo Statuto dei Lavoratori e in quello
stesso anno partono le prime leggi attuative del
nuovo ordinamento regionale.
1971.
Giulio Andreotti forma un governo con il liberale Malagodi alla guida del principale dicastero di indirizzo economico.
1972.
La recessione prodotta dallo shock petrolifero induce il governo a far uscire
1976.
Alle elezioni politiche del 20 giugno il PSI ottiene
un deludente risultato scendendo sotto il 10%, dopo il successo alle regionali
del 1975. Il PCI invece è al suo massimo storico. Il panorama politico italiano
conosce un periodo di grande incertezza: ad un indebolimento democristiano infatti corrisponde un avanzamento della sinistra su
posizioni non convergenti. Enrico Berlinguer,
segretario del PCI, teorizza un compro-messo con le forze
cattolico-democratiche per il governo del paese e nello stesso tempo da il via ad un sofferto processo di revisione ideologica
che porta il PCI al progressivo distacco dal comunismo sovietico. Il 13 luglio
si svolge a Roma presso un albergo sulla via Aurelia, il Midas Hotel, il
Comitato Centrale del PSI, convocato per discutere del risultato elettorale. Al
termine di una giornata drammatica di discussione e dibattito DM decide di
dimettersi dalla segreteria del partito. Al suo posto viene
eletto Bettino Craxi: è l'inizio del cosiddetto
"nuovo corso" socialista, che accentua i motivi di autonomia dalla DC
e dal PCI. DM prosegue in minoranza la sua battaglia per l'unità della sinistra
nell'alveo di un socialismo democratico.
1978.
Il 16 marzo Aldo Moro, Presidente della DC, più volte
Presidente del Consiglio, viene rapito dalle Brigate Rosse, dopo un sanguinoso
conflitto a fuoco con gli uomini della scorta. I brigatisti intendono
processare Moro e chiedono allo stato la scarcerazione di numerosi prigionieri
politici in cambio della sua liberazione. Il mondo politico italiano nella sua grande maggioranza si fa portatore di una linea di fermezza
nei confronti delle richieste dei terroristi; fra i socialisti si manifestano
due tendenze, una per la linea umanitaria e l'altra per il rifiuto di qualsiasi
trattativa. Dopo 54 giorni di prigionia il 9 maggio, il corpo senza vita di Aldo Moro viene rinvenuto, dietro segnalazione dei
brigatisti, nel bagagliaio di una vettura parcheggiata nella centrale via Caetani a pochi metri da via delle Botteghe Oscure e piazza
del Gesù, sedi delle segreterie di PCI e DC. A luglio
dello stesso anno per la prima volta nella storia repubblicana un socialista viene eletto alla Presidenza della Repubblica: Sandro Pertini; il suo settennato, anticonformista, laico e di
alto profilo morale, contribuirà fortemente ad un riavvicinamento tra cittadini
ed istituzioni in un momento particolarmente difficile per la vita della nostra
democrazia.
1980.
Il 2 agosto alla stazione di Bologna esplode un ordigno che
provoca la morte di oltre ottanta innocenti: gli esecutori - si accerterà in
seguito - sono neofascisti aiutati da ambienti dei Servizi Segreti: un altro
capitolo della strategia della tensione.
1981.
Nei congressi del PSI di Palermo (aprile) si consolida
la leadership di Bettino Craxi. Il
PSI modifica la sua struttura organizzativa e decisionale: segreteria e direziono
modificano le proprie funzioni, mentre il comitato centrale viene sostituito da
una assemblea nazionale consultiva.
1982.
Durante la conferenza programmatica del PSI a Rimini
nel mese di giugno viene disegnata la nuova linea politica del partito che
accentua, nella proposizione di un socialismo di ispirazione liberale, la
propria diversità dalle altre correnti della sinistra italiana.
1983.
DM è eletto al Senato quale candidato unico della Sinistra. La natura unitaria
della candidatura di DM si realizza in un momento di estrema
tensione tra le due maggiori componenti della sinistra italiana. Bettino Craxi ottiene l'incarico di formare il governo dopo le
elezioni guidando una coalizione di pentapartito per
quasi quattro anni. DM riprende con vigore l'attività di studioso, dopo la
pubblicazione de "La storia economica di Roma antica", tradotto in
varie lingue estere, esce nel 1983 "Un'epoca del socialismo" in cui è
descritta - con la dovizia di chi vi ha partecipato in prima persona - la
storia del movimento socialista italiano, dalla lotta antifascista alla
stagione del centrosinistra. DM partecipa ai lavori della legislatura,
impegnandosi tra l'altro nella commissione senatoriale affari esteri; la
necessità di unificare le varie componenti della
sinistra in Italia costituisce l'oggetto privilegiato dei suoi interventi e
della sua riflessione politica.
1987.
DM rinuncia ad una nuova candidatura per l'impossibilità di pervenire ad un
accordo unitario tra PSI e PCI; lo stesso anno viene
pubblicato "Una teoria per il socialismo", una analisi sulle
prospettive del movimento socialista in Italia alla luce dei grandi cambiamenti
in atto.
1989. DM da alle stampe
"II pessimismo della Storia e l'ottimismo della ragione": un
ulteriore contributo di ricordi e riflessioni sulla storia del movimento
operaio, nel quale lo statista ribadisce la necessità di superamento delle
storiche divisioni tra socialismo e comunismo. Lo sgretolamento del regime
sovietico in Russia, la caduta del Muro di Berlino ed il processo di unificazione in Germania accelerano il cambiamento nel
PCI. Nel mese di giugno il Partito Comunista Italiano si scioglie. Achille Occhetto, fonda a Bologna il Partito dei Democratici di
Sinistra nel quale confluiscono gran parte dei parlamentari, dei funzionari e
dei militanti del PCI.
1991. Il 1 giugno DM è nominato senatore a vita dal
Presidente Francesco Cossiga.
1992. Il 17 febbraio la procura di Milano arresta
l'amministratore del Pio Albergo Trivulzio, Mario
Chiesa, dando il via alle inchieste contro la corruzione politica denominate
"Mani Pulite".
1993. Nel febbraio del 1993 Bettino Craxi si dimette dalla segreteria del
PSI; il partito dopo cento anni di storia si scioglie. Il Governo di
Pentapartito è nella bufera e con esso l'intero
sistema politico italiano. Gli arresti di managers,
dirigenti di azienda e soprattutto gli avvisi di
garanzia inviati a numerosi parlamentari, rivelando l'intreccio tra politica e
affari, avviano un processo di disgregazione, che porterà - dopo la scomparsa
dei principali partiti protagonisti della storia politica dal dopoguerra ed il
pronunciamento referendario degli italiani per un sistema elettorale
maggioritario - al passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica.
1994. Alle elezioni politiche del 27 marzo, le prime
in Italia svoltesi con un sistema maggioritario, il
centro-destra alleato con
1998. La casa editrice Laterza
pubblica "Intervista sulla Sinistra italiana". Stimolato dalle
stringenti domande di Sergio Zavoli, DM compie una riflessione sul passato e sulla nuova stagione
della politica in Italia, sulle strategie per poter realizzare una unità
organizzativa della sinistra, sulle prospettive del movimento socialista
internazionale, sui grandi temi della globalizzazione
economica e degli squilibri nord e sud del mondo.
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