XIV VOLUME DE “L'AFRICA ROMANA”
Questo quattordicesimo volume
stampato per iniziativa del Dipartimento di Storia e del Centro di studi interdisciplinari sulle province romane dell'Università
degli Studi di Sassari e dell'Institut National du Patrimoine
di Tunisi, contiene i testi delle comunicazioni presentate a Sassari tra il 7
ed il 10 dicembre
Questo volume, curato da Mustapha Khanoussi, Paola Ruggeri
e Cinzia Vismara, segna un ulteriore
allargamento geografico verso la penisola iberica e verso l'Africa centrale ed
un'apertura cronologica più ampia verso l'età pre-romana
e la tarda antichità, tra permanenze, continuità e rotture medioevali, con una
varietà di temi che certamente non potrà non sorprendere il lettore.
Il volume documenta la miriade
di ricerche archeologiche, storiche ed epigrafiche in corso nel Mediterraneo e
la coraggiosa acquisizione tra gli umanisti delle più sofisticate
tecniche informatiche, verso nuove competenze, dal GIS all'indagine
archeologica sottomarina, dalle prospezioni territoriali anche con l'uso del
satellite alle nuove catalogazioni dei materiali e dei dati su base
stratigrafica, ma anche dai posters ai filmati ed
alle mostre, che hanno animato i lavori e che hanno consentito di presentare in
tempo reale i risultati delle ricerche più recenti.
Da questo volume risulta evidente la complessità di una problematica che
veramente mette in contatto epigrafisti, archeologi, numismatici, storici con
il versante più innovativo della pianificazione territoriale e della ricerca
sperimentale di ambito scientifico, dalla paleogeografia alla cartografia
storica, dalla topografia alla storia del paesaggio, dall'archeometria
alla chimica ed alla fisica.
«I nostri mari - scrive
Attilio Mastino nelle conclusioni – sono stati
percorsi in lungo ed in largo, attraverso gli itinerari geografici, le fonti
letterarie, le iscrizioni, le monete, con lo studio dei relitti sommersi, con
il contributo dell'archeologia subacquea alla conoscenza egli approdi, dei
porti, delle rotte fino alle foci dei fiumi, nelle isole, ma anche con
riferimento alla navigazione nei laghi interni. Gli straordinari casi di Leptis o di Cartagine o di Biserta o di Hippo Regius fino ai porti della Numidia
e delle Mauritanie, dalle isole Aegimures
alle colone d'Ercole, ma anche i porti delle Baleari, della penisola iberica e
della Gallia, i nuovi dati sui porti di Genova, di
Pisa, di Portus Lunae, di Miseno, di altri porti dell'Apulia e della Calabria, fino ad Olbia, a Turris Libisonis, a Nora ed a Karales in Sardegna. E poi l'economia
marittima, la pesca, il commercio, gli aspetti militari, le flotte da guerra,
la pirateria ed i naufragi, la capitaneria di porto, ed ancora le gente
di mare, i saperi tradizionali con aspetti tecnici, etnografici, religiosi per
noi preziosi, con incredibili sopravvivenze fino ai nostri giorni, nelle
tecniche della pesca, ma anche nella cantieristica e nella navigazione a vela. Testimonianze di un artigianato sapiente che era arrivato a
risultati di grande specializzazione. E poi i grandi trasporti, i
prodotti, dal garum all'olio, dal vino al frumento,
dai marmi ai lingotti di Aglientu,
fino alla straordinaria mobileria della nave di Mahdia nel nuovo allestimento al Museo del Bardo,
inaugurato di recente. Ed i relitti, le spettacolari navi di Pisa come quelle di Olbia, scoperte preziose che cambiano profondamente il
nostro modo di vedere il mondo antico e di ricostruire anche la storia
generale: dai trattati romano-cartaginesi fino alla
navigazione di Cesare e dei figli di Costantino».
Questo volume si apre nel nome
di un grande indimenticato Maestro,
Sabatino Moscati: come scrive Piero Bartoloni
nella Presentazione, «a questo mare, al Mediterraneo, è legato in modo
indissolubile il nome di Sabatino Moscati, profondo conoscitore delle civiltà
che vi si affacciarono: Significativo è il titolo del volume postumo di
Sabatino Moscati, "Civiltà del mare", che in definitiva racchiude
anche nel titolo l'immagine a lui tanto cara del Mediterraneo quale azzurro e
mobile trait d'union tra i diversi popoli delle differenti sponde e incarna, al
di fuori dei suoi studi specifici, il suo grande interesse, o forse è meglio
dire, la sua curiosità per tutti i popoli, anche minori, che parteciparono alla
storia del nostro mare».
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In copertina: Le colonne
d'Ercole, tra l'Oceano ed il Mare Nostrum, in una carta tolemaica.
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Mustapha Khanoussi (Gafsa
1948) è Directeur de recherche
e Directeur des Monuments et des Sites presso l'Institut National du Patrimoine
di Tunis ed è il responsabile degli scavi di alcuni
tra i principali siti archeologici della Tunisia: Thugga,
Simitthus, Uchi Maius (in collaborazione con Attilio Mastino). Dirige il
museo di Chimtou. Ha pubblicato moltissimi lavori di epigrafia latina, di archeologia classica, di storia
antica, dedicati in particolare all'Africa Proconsolare.
Fa parte del Comitato scientifico che organizza i convegni internazionali de
"L'Africa Romana".
Paola Ruggeri (
Cinzia Vismara (Roma 1950) insegna
Archeologia e storia greca e romana presso l'Università di Cassino. Ha diretto scavi in Italia e
all'estero. Le sue ricerche hanno come oggetto l'ambiente anfiteatrale,
la città di Vintium nelle Alpes
Maritimae, la colonia di Turris
Libisonis in Sardegna, le testimonianze monumentali di Uchi Maius
in Africa Proconsolare, tra persistenze e
trasformazioni. Ha diretto il Centro di studi interdisciplinari
sulle province romane dell'Università di Sassari.