(Roma, 19 gennaio 2002)
Nella tarda mattinata di sabato 19
gennaio 2002, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma ‘La Sapienza’,
sono stati offerti al Prof. Mario Talamanca gli otto volumi degli Studi
pubblicati in Suo onore nel 2001 dalla Casa Editrice Jovene di Napoli con
l’impegnativo e suggestivo titolo di ‘IVRIS VINCVLA’.
Nell’aula gremita, all’affettuosa presenza di
larghissima parte della romanistica italiana ed internazionale, dopo i saluti
del Magnifico Rettore del prestigioso Ateneo capitolino, Prof. Giuseppe D’Ascenzo,
sono intervenuti il Preside della Facoltà di Giurisprudenza, Prof. Carlo
Angelici, ed il Direttore dell’Istituto di Diritto Romano e Diritti
dell’Oriente Mediterraneo, Prof. Andrea Di Porto.
Il Prof. Carlo Angelici ha
sottolineato l’importanza dei contributi scientifici dell’Onorando per la
moderna dottrina civilistica, tanto dal punto di vista dei suoi più complessi
aspetti legati alla comprensione dello sviluppo storico degli istituti quanto
nella prospettiva della decisiva importanza della ‘logica di metodo’ che
ereditiamo dai prudentes e conosciamo
grazie al contributo di tutti coloro i quali, come il Prof. Mario Talamanca, ne
illustrano ed analizzano l’immortale pensiero, rendendo così accessibile e
sempre attuale la ‘funzione
ermeneutica’ del diritto romano anche per la soluzione dei problemi posti dalla
realtà contemporanea. Il Prof. Andrea Di Porto ha, quindi, insistito
sulla preziosa ed indefettibile dialettica tra le Scuole di pensiero
romanistico, tanto cara all’Onorando, nonché sul necessario confronto e
dibattito scientifico nella ricerca, cui il Prof. Talamanca, nel suo
insegnamento ormai ultratrentennale, ha dato un vitale contributo in termini di
appassionata analisi delle fonti in una costruttiva dialettica nell’alveo delle
grandi linee di tendenza della dottrina storico-giuridica.
Sono
quindi intervenuti alcuni tra i più autorevoli studiosi delle nostre
discipline: ed è piacevole sottolineare che ognuno di essi ha saputo insistere
non tanto sugli straordinari meriti scientifici del Prof. Talamanca, a noi
tutti ben noti, quanto invece sulle qualità umane e culturali dello Studioso, anche
al di fuori del Suo impegno puramente scientifico di insigne Giurista, tanto
più in quanto orientate in una dimensione ‘propulsiva’ del sapere
giusromanistico.
Così il Prof. Luigi Capogrossi Colognesi ed
il Prof. Hans Julius Wolf hanno ricordato con affetto i loro rapporti
personali con l’Onorando in occasione di indimenticabili viaggi in treno,
ricordando le Sue sagaci ed argute critiche all’organizzazione del
trasferimento, così come le piacevoli discussioni su temi e situazioni care
alla letteratura tedesca, ed in particolare alla lirica, di cui il Prof.
Talamanca è profondo ed appassionato conoscitore.
Il Prof. Luigi Labruna ed il Prof. Alessandro
Corbino hanno, quindi, evidenziato il ruolo della figura dell’Onorando
nella comunità scientifica italiana e nell’organizzazione tecnica e didattica
della trasmissione del sapere giuridico: ne è prova, fra l’altro, la crescita
della Facoltà di Giurisprudenza di Catanzaro e, con essa, dell’intero Ateneo
calabrese, grazie al decisivo contributo – umano, didattico e scientifico – del
Prof. Talamanca, specie per quanto concerne la creazione del Centro di Studi
Romanistici di Copanello, cui fanno capo un importante corso di dottorato di
ricerca nonché l’ormai consueto appuntamento biennale che avrà luogo anche quest’anno
nella prima decade del prossimo mese di giugno.
Il Prof. Jesus García Garrido ed il Prof. Michel
Humbert hanno quindi sottolineato l’importanza della critica del Prof.
Talamanca per la crescita della romanistica spagnola e francese: critica costruttiva,
capace di valorizzare intuizioni importanti come di evidenziare pericolosi
‘cortocircuiti’.
Si è, quindi, voluto sottolineare l’impegno
costante del Prof. Talamanca non soltanto quale Studioso ed Autore di ricerche
fondamentali, veri e propri capisaldi della ricerca scientifica
giusromanistica; ma anche e soprattutto quale uomo di profonda intelligenza e
cultura, sapiente organizzatore nelle scelte e nella gestione della didattica
oltre che autorevole esponente di una Scuola d’eccellenza nello studio delle
fonti. Ne è emerso il Suo impegno costante per la diffusione e la trasmissione
ai giovani, in Italia come in Europa, della cultura giusromanistica, unito alla
preoccupazione ed al dovere morale di donare a questi ultimi un rigore
metodologico ed esegetico coniugato ad un’onestà scientifica capace di dar vita
ad un auspicato, ulteriore «Nachwuchs» negli studi romanistici, sì da
garantirne la sopravvivenza, quale necessario momento propulsivo della
fondamentale funzione di individuazione di ‘semina
iuris’ interordinamentali, ormai da ritenersi ineliminabili fattori leading
dell’armonizzazione della cultura giuridica dell’Unione Europea.
Dopo l’intervento di questi Studiosi, ha quindi
preso finalmente la parola il Prof. Talamanca, che ha ricostruito i
momenti più importanti della propria vita di uomo e di studioso,
dall’esperienza del Notariato nello studio paterno ai remoti trascorsi nei
ruoli della Magistratura sino alla definitiva ‘consacrazione’ alla ricerca
storico-giuridica.
L’Onorando ha, quindi, voluto insistere su una
caratteristica peculiare del proprio metodo di ricerca: ha, infatti, a più
riprese sentito la necessità di affermare come i propri studi ed i propri
orientamenti metodologici siano, in fin dei conti, il risultato di un confronto
dialettico verso le posizioni di chi ha già affrontato, per un verso o per
l’altro, un determinato percorso esegetico; sicché la ‘forma elettiva’ della
Sua comunicazione scientifica viene ad identificarsi con quella della
recensione – e ne sono prova i consueti, attesissimi appuntamenti con le Pubblicazioni pervenute alla Direzione
del Bullettino – al punto che gli
stessi lavori di taglio monografico altro non sono, a ben vedere, che
recensioni – per così dire – più ampie del solito. È, quindi, il dibattito e la
polemica costruttiva l’essenza della ricerca romanistica – il sal disciplinae –, che il Prof.
Talamanca considera il cuore della propria esperienza umana e scientifica.
Tra il plauso e l’affetto, che tutti i presenti non
hanno mancato di manifestare all’insigne Studioso, si è quindi conclusa con un
simpatico rinfresco la presentazione della raccolta – in ben otto volumi –
degli Studi in onore del Prof. Talamanca: come si è detto, un titolo
impegnativo e suggestivo – IVRIS VINCVLA – che, forse non a caso, sembra
adombrare quei vincula – questa volta
di affetto per la persona, nonché d’incondizionato riconoscimento del valore
della Sua opera – che legano ormai indefettibilmente, come riconosciuto
dall’intera comunità scientifica, il Prof. Mario Talamanca alla ricerca
giusromanistica contemporanea, con l’impegno e l’augurio di continuare a
seguirne le preziose indicazioni per quelle che saranno le nuove prospettive
d’indagine alle soglie del Terzo Millennio.
Riccardo Fercia
(Università di
Cagliari)