N. 9 – 2010 – Fanizza-CV
Lucia Fanizza
Lucia
Fanizza ha insegnato Diritto Romano e Diritto Pubblico Romano nella
Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Bari.
I suoi
studi riguardano la storia delle istituzioni giuridiche antiche, quelle romane
in particolare. Tra le sue pubblicazioni: Giuristi
crimini leggi nell’età degli Antonimi (Napoli, 1982),
L’amministrazione della giustizia nel principato (Roma, 1999), Senato e società politica tra Augusto
e Traiano (Roma-Bari, 2001), Autorità
e diritto. L’esempio di Augusto (Roma, 2004). Ha poi curato la pubblicazione degli Scritti di Francesco
Grelle, (Roma, 2005).
Da qualche anno si dedica allo studio degli scritti meno
noti ma non certo meno importanti di Emilio Betti
Emilio Betti. Continuità e imperium nella
storia costituzionale romana (Firenze, 2007).
L’occasione
viene dal ritrovamento, in un faldone della Biblioteca Apostolica Vaticana, di
un inedito di Emilio Betti dedicato all’imperium magistratuale e
alle sue trasformazioni. Un lavoro importante, nonostante risalga agli anni
della formazione del giovane studioso, proprio perché imposta lo schema
di approfondimento del profilo giurisdizionale sull’idea conduttrice dei
saggi che compongono la tesi di laurea; quello cioè dell’elasticità
della nozione di imperium in quanto carattere originario della storia
costituzionale romana e segno della sua permanenza nonostante i cambiamenti
politici.
Emilio Betti,
Scritti di storia e politica internazionale (Firenze, 2008).
Gli
scritti raccolti in questo libro rappresentano una parte poco nota ma molto
significativa dell’imponente bibliografia di Emilio Betti. Il dato
unificante di quelli che Betti stesso definì “Scritti di storia e
politica internazionale” è l’analisi della politica estera
negli anni Venti del secolo scorso. La linea metodologica è nella
connessione tra storia e politica internazionale: l’autore svolge, tra
l’altro, una critica serrata della Società delle Nazioni, e mette
in discussione il modello di democrazia anglosassone, il suo apparente
disinteresse, la sua pretesa infallibilità politica. Tali interventi
rappresentano un campo d’interesse cui Betti si dedicò con grande
passione, svolgendo un percorso originale che si interseca per molti aspetti
agli altri.
Questo
volume vuole essere anche un contributo a una migliore conoscenza della
biografia di Emilio Betti, in particolare attraverso lo studio di documenti di
archivio che illustrano la drammatica vicenda del giudizio di epurazione cui il
grande giurista fu sottoposto, e
i suoi tormentati rapporti con Piero Calamandrei, nel quadro di un dibattito,
breve ma intenso, sul rapporto tra politica, storia e insegnamento.
Emilio Betti e la procedura civile, in
Trim. Dir. Proc. Civ., 43, 2009, 733-43.
Qui si
ripercorre un tratto del percorso scientifico e accademico del grande studioso,
e si ricostruiscono avvenimenti concorsuali che videro come protagonisti i
maggiori processualisti dell’epoca.