In rerum natura esse / in rebus
humanis nondum esse.
L’identità
del concepito nel pensiero giurisprudenziale classico
Pubblicazioni
della Facoltà di Giurisprudenza della Università di Trieste,
Giuffrè Editore,
Milano
2008, XIV-222 pp.
INDICE-SOMMARIO
Premessa
XIII
Introduzione
1
CAPITOLO
I
L'IDENTITÀ DEL
CONCEPITO: LA ‘CONTRADDIZIONE’
DEL PENSIERO
GIURISPRUDENZIALE CLASSICO
NELLE
DIVERSE LETTURE DELLA DOTTRINA
1. L’identità
del concepito: l'asserita ‘contraddizione’ del pensiero
giurisprudenziale
classico
11
2. La ‘contraddizione’ del pensiero giurisprudenziale classico e le diverse letture
emerse
in dottrina: il concepito quale parte della madre e speranza di uomo
13
3. (segue). Il concepito quale
parte della madre e titolare di aspettative giuridiche
17
4. (segue). Il concepito dal punto di vista fisiologico e dal
punto di vista giuridico
19
5. (segue). Il concepito oggetto di diritti e soggetto di diritti
22
6. (segue). Il concepito prima del quarantesimo giorno e dopo il quarantesimo giorno
23
7. (segue). Il concepito secondo i muciani e secondo i serviani
26
8. (segue). Il concepito quale autonoma individualità, salvo eccezioni
27
CAPITOLO
II
L'IDENTITÀ
DEL CONCEPITO: In Rerum natura esse
1. Lo
spazio per una ulteriore lettura
32
2. L’equivalenza
semantica delle espressioni in rerum
natura esse / non esse e
in rebus humanis esse / non esse quale
argomento principe della ‘non esistenza’
del
concepito
33
3. Giuliano [D. l,5,26 (Iul. 69
dig.) e Paolo [D. 1,5,7 (Paul. l. s,
de port.,
quae lib. damn. conc.)]: l'asserita equivalenza semantica delle
espressioni in
rerum natura esse e
in rebus humanis esse. I Basilici e gli scolii
37
4. (segue). Dalla Glossa agli studiosi contemporanei
42
5. Giuliano
[D. 1,5,26 (Iul. 69 dig.)]: la regola
del commodum e il caso dell'ancilla
praegnas
subrepta
48
6. Alla ricerca di un diverso
criterio unificante delle quattro ipotesi prospettate da
Giuliano [D.
1,5,26 (Iul. 69 dig.)]:
l’opinione seguita da Fabro
51
7. (segue). L’ ‘esistenza’ del
concepito quale criterio unificante delle quattro
ipotesi prospettate da Giuliano [D. 1,5,26
(Iul. 69 dig.)]
53
8. Giuliano [D. 1,5,26 (Iul. 69 dig.)]: in rerum, natura esse quale
espressione
che rinvia all’
‘esistenza’ del concepito
64
9. Celso [D. 38,16,7 (Cels. 28 dig.)]: ancora in rerum natura esse quale
espressione che rinvia all’
‘esistenza’ del concepito
66
10. L’argomento
principe a sostegno dell'idea che il concepito ‘esista’:
l'espressione
in rerum
natura esse nella giurisprudenza classica
69
11. (segue). L'espressione in rerum natura esse nelle fonti letterarie
77
12. Ulteriori argomenti: qui in utero sunt [D. 1,5,26 (Iul. 69 dig.)], animans
[D. 11,8,2
(Marcell. 28 dig.)] e animal
[D. 38,8,1,8 (Ulp. 46 ad edict.)]
80
13. (segue). Celso [D. 50,17,187 (Cels. 16 dig.)], Terenzio Clemente
[D. 50,16,153
(Ter. Clem. 11 ad leg. Iul. et Pap.)], Trifonino
[D.
49,15,12,18 (Tryph. 4 disput.)] e l’ ‘esistenza’
del concepito
90
14. (segue).
‘Esistenza’
del concepito e società (Ov., am. 2,14,1-37;
2,14,38-40;
SEN., dial. 12,16,3; PLIN.,
nat. 10,83; MART. 9,41;
IUV.
6,592-597; GELL. 12,1,8-9)
101
15. L’ ‘esistenza’ del concepito nel diritto civile: le leggi regie, la legge delle XII
Tavole e la
giurisprudenza
105
16. (segue). I senatoconsulti e le costituzioni imperiali
120
17. L’ ‘esistenza’ del concepito nel diritto pretorio
126
18. Il significato
della riflessione di Giuliano [D. 1,5,26 (Iul. 69 dig.)] e
di Celso
[D.
38,16,7 (Cels. 28 dig.)]
128
19. Il limite (paene-quodammodo)
all’ ‘esistenza’
del concepito nella riflessione
di Giuliano [D. 1,5,26 (Iul. 69 dig.)] e di Celso [D. 38,16,7 (Cels. 28 dig.)]
131
20. La condanna, la tortura della donna incinta [P.S. 1,12,4 (5);
D.
48,19,3 (Ulp. 14 ad Sab.)] e il discusso caso dell’aborto
[D.
48,19,39 (Tryph. 10 disp.); D. 48,8,8 (Ulp. 33 ad edict.);
D. 47,11,4 (Marcian. 1 reg.)]
135
21. Alcune testimonianze solo apparentemente contrastanti con l'idea che
il
concepito ‘esista’. Paolo e Ulpiano [D. 5,4,3 (Paul. 17 ad Plaut.);
D.
28,2,25,1 (Paul. 12 resp.); D.
37,9,1,2-3 (Ulp. 41 ad edict.);
D.
45,1,73 pr. (Paul. 24 ad edict.)]: il
concepito come quod in utero est
144
22. (segue). Ancora Ulpiano [D. 50,16,161 (Ulp. 7 ad Sab.); D. 25,4,1,1
(Ulp.
24 ad edict.)]: il concepito come non
pupillus e mulieris portio
vel
viscerum
154
CAPITOLO
III
L'IDENTITÀ
DEL CONCEPITO: In Rebus humanis nondum
esse
1. Il
pensiero di Giuliano [D. 1,5,26 (Iul. 69 dig.)]
e di Celso [D. 38,16,7 (Cels. 28 dig.)]:
la
concettualizzazione dell’ ‘esistenza’ del concepito
161
2. Paolo [D. 1,5,7 (Paul. l. s. de
port., quae lib. damn. conc.)]: in
rebus humanis esse
quale
espressione che rinvia all’individuo già nato
163
3. Alcune testimonianze a sostegno del fatto che l'espressione in rebus humanis
rinviasse
all’individuo già nato: Ulpiano [D. 37,9,1 pr. (Ulp. 41 ad edict.);
D. 37,9,7 pr.
(Ulp. 47 ad edict.); D.
38,16,1,8 (Ulp. 12 ad Sab.);
D. 50,16,164
pr. (Ulp. 15 ad Sab.); D. 28,6,10,1 (Ulp. 4 ad Sab.);
D. 40,5,24,4 (Ulp. 5 fideic.); D. 44,2,7,3 (Ulp. 75 ad edict.)]
165
4. Il significato della riflessione di
Paolo. Il pensiero di Paolo [D. 1,5,7
(Paul.
l. s. de port., quae lib. damn. conc.)] sullo stesso piano del pensiero
di
Giuliano [D. 1,5,26 (Iul. 69 dig.)] e
di Celso [D. 38,16,7 (Cels. 28 dig.)]
173
5. (segue). Il pensiero
di Paolo [D. 1,5,7 (Paul. l. s. de port., quae lib. damn. conc.)]
su un piano
diverso rispetto al pensiero di Giuliano [D. 1,5,26 (Iul. 69 dig.)]
e di Celso
[D. 38,16,7 (Cels. 28 dig.)]
178
6. Paolo e il diritto della madre di succedere
al figlio [D. 50,16,231
(Paul.
l. s. ad sc. Tert.)]
180
7. Modestino e gli oneri civili del padre [D. 27,1,2,6
(Modest. 2 excusat.)]
182
8. Papiniano e i diritti dei legatari [D. 35,2,9 (Pap. 19 quaest.)]
183
Conclusioni
187
Indice delle fonti
195
Indice degli autori
215