N. 6 – 2007 – Tradizione Romana
Università di Novi Sad
La posizione della
disciplina ‘Diritto romano’ nel nuovo programma degli studi della
Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Novi Sad[*]
Dopo la seconda guerra mondiale,
Gli studi del terzo grado, di norma, venivano organizzati
per campi ristretti. Così, per esempio, nelle cattedre di storia dello
stato e del diritto si conseguiva il titolo di ‘magister delle scienze
storico-giuridiche’. Anche i temi delle tesi di dottorato erano di norma
legate ad un campo specifico: diritto civile, diritto penale e simili. I
mentori e le commissioni davanti alle quali si svolgeva la discussione delle
tesi venivano scelti nelle relative cattedre, ma il titolo che ne conseguiva
era quello di ‘dottore in scienze giuridiche’, senza limitazioni a
campi specifici.
Questo sistema d’istruzione in giurisprudenza
è stato abbandonato nel 2005, quando fu promulgata
Secondo questa legge tutti gli studi accademici, e quindi
anche quelli giuridici, si organizzano come studi elementari valutati con
almeno 180 o 240 crediti, a seconda che si tratti di studi triennali o
quadriennali. Il titolo che si consegue è quello di
‘pravnik’ (giurista). Seguono poi gli studi annuali o biennali, che
comportano l’acquisizione di 60, ovvero 120 crediti, per il diploma
accademico (master). A conclusione di questi studi si consegue il titolo di
‘lureato in giurisprudenza – master’. Coloro che abbiano
completato gli studi accademici possono iscriversi agli studi accademici
specialistici, cui si attribuisce un punteggio di almeno 60 crediti, o agli
studi triennali di dottorato che comportano un minimo di 180 punti. Al termine
del primo ciclo si consegue la qualifica di specialista, e dopo il secondo
quello di ‘dottore in scienze giuridiche’.
Invece degli studi quadriennali che comportavano il
titolo di ‘laureato in giurisprudenza’, che consentiva di accedere alla
professione di avvocato e di giudice, con la nuova legge, è stato
introdotto lo studio quinquennale che porta allo stesso titolo, ma, ora, con
l’aggiunta dell’appellativo ‘master’. Sono stati
aboliti gli studi del terzo grado e di conseguenza non esiste più il
titolo di ‘magister delle scienze’. Invece della discussione della
tesi di dottorato sono stati introdotti gli studi triennali di dottorato, con
programmi definiti dei corsi. In base ai criteri della Commissione di accredito, i corsi di dottorato, per essere
riconosciuti, devono avere un contenuto che corrisponde al contenuto di almeno
tre corsi di dottorato che si tengono nelle facoltà di giurisprudenza
fuori della Repubblica di Serbia. Il titolo che si consegue, identico a quello
della vecchia legge, è di ‘dottore in scienze giuridiche’.
La prima questione sollevata nell’ambito della
Facoltà di Giurisprudenza di Novi Sad, in occasione
dell’applicazione della nuova legge è stata se gli studi
accademici debbano essere organizzati come studi triennali o quadriennali e di
conseguenza se gli studi accademici di laurea andassero organizzati come studi
annuali o biennali. L’esperienza negativa affrontata dalla nostra
facoltà in occasione della riforma universitaria compiuta nel corso
degli anni settanta del secolo scorso, vale a dire, le difficoltà
insormontabili che sorgevano dovendo collegare a livello logico e pedagogico le
materie di studio, impostate secondo gradualità (primo e secondo anno
corrispondono al primo grado, mentre terzo e quarto anno al secondo), ci ha
fatto scegliere di conservare nel suo insieme il già definito programma
quadriennale, cui è stato dato il carattere di studi accademici
elementari, dotati di 240 punti. E questo significa che gli studenti che
completano questi studi conseguono il titolo di ‘pravnik’
(giurista).
La posizione delle materie obbligatorie nel programma
degli studi (l’anno di insegnamento, il numero delle lezioni, la
letteratura e altro) non è stato quasi cambiato. La Cattedra per la storia dello stato e del diritto continua a essere
portatrice delle materie obbligatorie: Storia
generale dello stato e del diritto, Diritto
romano e Storia nazionale dello stato
e del diritto. Invece grandi cambiamenti sono stati introdotti nel modo di
svolgimento dell’insegnamento. Tutte le materie sono diventate semestrali
e i relativi programmi contengono differenti impegni preesame. Il Diritto romano che precedentemente era
bimestrale con un fondo settimanale di tre ore di lezione e due ore di
esercitazioni, adesso è una materia semestrale collocata nel primo
semestre. Ha sei ore di lezione e quattro ore di esercitazioni. La materia
dell’esame è divisa in due parti, Storia del diritto romano e Istituti
del diritto romano. Gli studenti possono scegliere di fare l’esame in
una volta o in due volte.
L’esperienza, dopo un anno di svolgimento
dell’insegnamento nell’ambito del nuovo sistema, è positiva.
Gli studenti hanno scelto prevalentemente di superare gli esami in due parti e
questo ha migliorato la percentuale degli esiti positivi e ha alzato la media.
L’accettazione della durata quadriennale degli
studi elementari ha imposto l’introduzione degli studi annuali di laurea
(master), il che ha presupposto una grande concentrazione del vecchio programma
degli studi di ‘magistratura’. Sono sorti dilemmi sul modo in cui
si dovesse impostare il programma, che, del resto, doveva continuare a fare da
ponte verso gli studi di dottorato.
La nostra Commissione
per la riforma della Facoltà, di cui fanno parte i docenti scelti
fra i professori ordinari, ha dato le seguenti indicazioni: alle cattedre
bisogna lasciare un’ampia libertà nella proposizione dei programmi
di studio; questi programmi devono garantire uno studio approfondito della
materia nelle materie fondamentali della cattedra; il contenuto di tali
programmi deve essere adeguato sia alle esigenze della prassi, sia alla
formazione scolastica dei futuri quadri insegnanti; due o più cattedre
possono proporre programmi interdisciplinari; i moduli proposti dalla cattedra devono avere
quattro materie, di cui tre sono obbligatorie, mentre la quarta viene scelta
dallo studente dalla lista delle materie opzionali; le cattedre, ogni anno
accademico, prima del bando di concorso per l’iscrizione degli studenti,
devono decidere secondo quali
moduli si svolgerà l’insegnamento in quell’anno.
Partendo da quanto esposto, le cattedre hanno proposto i
moduli la cui somma costituisce il programma degli studi di master. In base
alle norme degli studi, lo studente affronta quattro esami relativi alle
materie che ha ascoltato, frequenta il Corso Tecnica di scrittura dei lavori specialistici, affronta un esame in
cui si compie la verifica della sua preparazione teorica per
l’elaborazione del tema del lavoro di diploma e difende il lavoro di
diploma che ha scritto.
La Cattedra per la
storia dello stato e del diritto ha proposto soltanto un modulo. Le materie
obbligatorie sono Storia dello stato e
del diritto, Diritto romano I e Sviluppo del sistema costituzionale e del
diritto della Serbia, mentre sono opzionali I grandi sistemi giuridici, Diritto
romano II,
Quanto al diritto romano, il modulo degli studi master
contiene, pertanto, tre materie: Diritto
romano 1, Diritto romano 2 e Compravendita nel diritto romano.
Nel corso obbligatorio del Diritto romano 1, gli studenti conseguono conoscenze approfondite
nell’ambito della materia che hanno già studiato al primo anno
degli studi. Si tratta di una scelta di concetti e di istituti di carattere
costituzionale della civitas romana
del periodo repubblicano e di una scelta di concetti e di istituti dallo ius quod ad res pertinet. Gli studenti
analizzano le fonti del diritto romano e la letteratura, apprendendo la
metodologia e la tecnica del lavoro di ricerca.
Nella materia opzionale Diritto romano 2 si studiano tre concetti: il concetto di diritto, il concetto di cosa e il concetto di proprietà.
Nella materia opzionale Compravendita nel diritto romano vengono svolti alcuni dei temi
seguenti: consensus, importanza del
documento scritto, la caparra; ruolo del principio bona fides nella formazione delle norme di compravendita;
l’oggetto e il prezzo; diritti e obblighi delle parti; effetto traslativo
del contratto; condizionamento del trasferimento della proprietà
mediante il pagamento del prezzo.
Per concludere. La posizione della disciplina Diritto romano nei programmi degli studi
della Facoltà di Giurisprudenza di Novi Sad non ha subito mutamenti dopo
la promulgazione della nuova Legge sull’alta istruzione. Il diritto
romano ha conservato la posizione che gli compete.
Alla fine desidero affermare che la posizione della
disciplina Diritto romano non
è altrettanto soddisfacente in tutte le facoltà di giurisprudenza
della Serbia. Le soluzioni, come sempre, dipendono in gran parte dalla
struttura dei quadri docenti della facoltà e dalla qualità dei
manuali e dell’insegnamento di questa materia.
[*]
Comunicazione presentata nel XI Colloquio dei romanisti dell’Europa
Centro-Orientale e dell’Asia “Persona
e popolo nel sistema del diritto romano. Difesa dei diritti civili e difesa dei
debitori. Recezione del diritto romano nel sistema giuridico attuale.
Necessità dell’insegnamento del diritto romano“,
organizzato a Craiova, in Romania, nei giorni 1-3 novembre 2007, dalla
Facoltà di Diritto e Scienze Amministrative “Nicolae
Titulescu” dell’Università di Craiova, in collaborazione con
l’Unità di ricerca
“Giorgio La Pira” del CNR, l’Università di Roma
“La Sapienza” e il Gruppo di ricerca sulla diffusione del diritto
romano.