Emerito
dell’Università di Roma
“
Diritto privato economia e società nella
storia di Roma.
1. Dalla
società gentilizia alle origini dell’economia schiavistica
Napoli,
Jovene, 2006
Prefazione
Il «metodo storico» da me
seguito è indicato nell’Introduzione
(§§ 1-7, p. 1 ss.), stesa nel pubblicare la prima parte di questo
volume (libri I e II).
A quanto scrissi allora nulla mi sentirei
di aggiungere.
Sono passati venti anni. Tanti avvenimenti
hanno quasi cambiato il mondo: la caduta del «muro di Berlino»; le
terribili guerre fra etnie e religioni; gli ultimi sviluppi di un'economia
globalizzata e di un impero mondiale; la faticosa, altalenante e lenta
emersione di un’unità europea.
Come spesso accade durante i sussulti degli
svolgimenti storici, vecchie, giovani e giovanissime leve di studiosi, quasi
naturalmente disorientati, nello sforzo di adeguarsi ai tempi, cercano vie che
non esistono, inseguono mode apparentemente nuove, sostanzialmente mancanti di
basi scientificamente valide.
Per parte mia continuo a ritenere che i
nostri studi e le nostre ricerche e con esse il modo di presentare ai giovani
delle università il diritto romano, pubblico e privato, nel suo
ultramillenario processo storico, e far loro cogliere i fermenti e i lieviti
che quel diritto può ancora dare alla società e, prima di tutto,
all’Europa moderna, debbano essere sempre e solo guidati da una solida e
completa impostazione storica. Al di là v’è solo
superficiale e antiscientifica improvvisazione.
E nulla ancora devo aggiungere a quanto scrissi,
nella Prefazione alla prima edizione, sul disegno generale dell’opera,
sulla sua struttura, e sui due primi libri allora pubblicati.
Una precisazione devo fare, invece, sul
perché questa edizione completa del primo volume dell’opera, in
sei libri, arriva solo oggi, dopo tanto tempo. Essa è per me una
riflessione e una confessione; verso i lettori un doveroso chiarimento.
Le traversie familiari, che in pochi anni
mi hanno privato degli affetti più cari, l'attrattiva di nuove ricerche,
nonché, ultimo ma anche importante, l'allontanamento dall'insegnamento
di Istituzioni nell'Università «
Ma forse, e ciò dico solo a me
stesso, questi altri studi, e specie gli studi sulle fonti di produzione e sui
rapporti fra ius e lex nella più antica costituzione
repubblicana[2], mi hanno dato nuove
idee e mi hanno suscitato nuove riflessioni fortemente produttive per la
ricostruzione storica riguardante i modi di appartenenza, i negotia e i delicta, l’hereditas
e il processo privato di quella più antica età.
In questo volume escono per la prima volta
i libri III, IV, V e VI, mentre i libri I e II, in terza edizione, sono stati
rivisti, ripensati, talvolta aggiornati. Esso riguarda tutta la prima e
più antica formazione economica della società romana (come
indicata nell’Introduzione, p.
7 ss.) e pertanto, mentre costituisce il primo volume di tutta l'opera, vuole
essere anche già una trattazione storica compiuta del diritto privato
dalla società gentilizia al III secolo a.C. colto nel suo processo di
formazione e sviluppo attraverso la dinamica economica, il contrasto delle
forze sociali, la dialettica politico-costituzionale. Tutto questo spero emerga
nella visione d'insieme di tutta l'epoca con cui si chiude il volume (pp. 465
ss.).
Proprio per tali ultime considerazioni il
volume è provvisto di un indice delle fonti citate e di un ampio indice
analitico.
Nella prefazione del 1984 ricordavo
l'incoraggiamento a seguire nuove vie venutomi dai miei studenti di Istituzioni
dell’Università «
Nella preparazione di questa edizione mi
è stato molto vicino Roberto Fiori, a me particolarmente caro,
già alunno impareggiabile, ora giovane valoroso Collega. Egli ha letto
tutti i quattro nuovi libri e le conclusioni. Ho ascoltato le sue riflessioni e
osservazioni; le abbiamo discusse, talvolta animatamente, spesso le ho
accettate. Egli si è sobbarcato pure ad altri e più gravosi
compiti. Ha rivisto e uniformato le citazioni delle fonti e della bibliografia;
ha curato il riassetto tipografico dei primi due libri. Un grazie
interminabile, con l'affetto di sempre.
Un grazie affettuoso anche a Roberto
Pesaresi, pur egli mio alunno e valido collaboratore nella Libera
Università Mediterranea, che ha redatto l'indice delle fonti.
Questo volume nacque, coi primi due libri,
dedicato a mia madre Teresa Serrao. Essa non c'è più. Al suo
nome, oggi, purtroppo, ne aggiungo altri, carissimi. Di mia moglie Maria
Grazia, scomparsa giovanissima il 25 febbraio 1993, ma lasciandomi il conforto
insostituibile di una figlia forte e dolcissima, di mia sorella Giulia, di mio
fratello Gregorio. A tutti loro, nel chiuso del lavoro e della solitudine,
è sempre rivolto il mio nostalgico ricordo.
Roma, 20 febbraio 2006
[1] I primi due libri, pubblicati nel 1984,
sono stati recensiti da J. Ph. Lévy
in «IURA», 35, 1984, 144-149; da A. Burdese, in «SDHI», 52, 1986, 553-564; da Ph. Moreau, in «Rev. des Étud.
Lat.», 64, 1986, 365-366; da H. Brandt,
in «Gnomon», 59, 1987, 463-465; da R. Sotty, in «Latomus», 47, 1988, 456-459.
[2] Dei quali mi limito a ricordare: Dalle
XII tavole all’editto del pretore, in Impresa, 263 e ss.; Ius
e lex, in Ricerche Gallo, 1997, II, 279 e ss.; Le fonti del
diritto nella storia della costituzione romana, in corso di pubblicazione
negli Studi per i cinquanta anni della Corte Costituzionale.