IV CONVEGNO
INTERNAZIONALE
DIRITTO ROMANO PUBBLICO E PRIVATO:
L’ESPERIENZA PLURISECOLARE DELLO SVILUPPO DEL
DIRITTO EUROPEO
Ivanovo-Suzdal-Mosca, 25-30 giugno 2006
Con
precisa cadenza triennale si è svolto dal 25 al 30 giugno
Il
Centro di Studio del diritto romano di Mosca, insieme con l’Istituto di
Storia Universale dell’Accademia delle Scienze di Russia, con
l’Università Statale di Ivanovo, con
Ma
il bel risultato scientifico si deve soprattutto all’instancabile
operosità e all’incrollabile volontà, unita alla
capacità di risolvere ogni tipo di problema e difficoltà, del
prof. L. L. Kofanov, vera anima del
convegno, cui va il plauso di tutti i partecipanti.
La
sua attività e attività dei membri del Comitato organizzativo D.I. Polyviannyj, M.V. Bibikov, F. Sini, A.I. Bibikov, S.S. Safronova, E.V.
Liapustina, A.O. Aurov, A.L. Smyšliaev, D.A. Litvinov, A.M. Šyrvindt, E.I.
Solomatina, e studenti dell’Università di Ivanovo e
dell’Università umanistica di Mosca ha permesso di fondere le
varie anime del convegno e di far conoscere meglio l’interesse che
circonda il diritto romano in tutto il mondo.
Come
già avvenuto negli altri precedenti convegni, l’incontro si
è strutturato in sedute plenarie e sottosezioni che rispettivamente
avevano come titolo «Il diritto romano dall’VIII sec. a.C. al VI
sec. d.C.» e «La recezione
del diritto romano nell’Europa dal VI al XXI sec».
Il
giorno 25 giugno nella seduta plenaria di apertura svoltasi nella prestigiosa
sala delle conferenze dell’Università di Ivanovo, hanno portato il
saluto ai convegnisti, oltre al prof. Kofanov,
nella sua veste di Presidente del comitato organizzatore del convegno, il prof.
Dimitriy Polyviannjy, Vice Rettore
dell’Università ospitante, il prof. Pietro Onida, in rappresentanza del Preside della Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università di Sassari, prof. Giovanni Lobrano, il prof. Alessandro Corbino, Presidente del
Centro romanistico internazionale «Copanello», la prof. Olga Kuz’mina, Preside della
Facoltà di Giurisprudenza della Università di Ivanovo, il prof. Alexander Bibikov, Presidente della
filiale di Ivanovo del Centro di Studio del diritto romano.
Dopo
la parte ufficiale relativa ai saluti, nella stessa sala sono state tenute,
sotto la presidenza di L.L. Kofanov
e A. Corbino, le relazioni di Mikhail Bibikov (Università di
Mosca) sulla ricezione delle norme del diritto romano nella legislazione di
Bisanzio e dell’antica Russia; di Alessandro
Corbino sul ruolo della Lex Aquilia nella disciplina romana del
danno, tema gia oggetto di altri contributi dello studioso catanese; di Dimitriy Polyviannjy sulle
particolarità della recezione del diritto bizantino da parte di slavi ortodossi
nel IX- XV sec., svolto in lingua inglese. Ha concluso la prima seduta plenaria
la relazione di Aleksandr Bibikov su
«Persona e caput habere: il
problema della natura giuridica e delle sue cause d’origine nel diritto
romano e nel diritto civile contemporaneo», cui è seguita
un’ampia discussioni su tutte le relazioni.
Nel
pomeriggio dello stesso giorno si sono svolte le prime due sedute sezionali:
nella prima, dedicata al diritto romano, sotto la presidenza di Francesco Sini e Elena Liapustina, si sono succeduti i seguenti interventi: Ludmila Kučerenko
(Università di Syktyvkar) su
Appio Claudio Cieco e la formazione della giurisprudenza romana; Vladimir Kvašnin
(Università di Volodga) sulle leges
sumptuarie dei sec.II e III a.C.; Ivana
Yaramaz Reskušič (Università di Zagabria) sulla
considerazione del furto come delictum
privatum e delictum publicum; Alexandra Karaseva (Università
di Ivanovo) sul ruolo della giurisprudenza nella vita sociale di Roma alla luce
delle opere di Cicerone; Alexandr Pavlov
(Università di Ivanovo) sui concetti di ius e iurisprudentia. Anche in questa occasione si è subito
accesa una vivace discussione.
Nell’altra
seduta sezionale, sotto la presidenza di Witold
Wolodkiewicz e Dimitriy Polyviannjy, sono state svolte svariate relazioni, tutte
incentrate sulle modalità di ricezione di istituti romani nella
legislazione bizantina, russa o di altri paesi: Alexandr Sidorkin (Università di Ioskar-Ola), sul paragone
delle norme sull’esilio e sulla deportazione; Vladislav Gruzdev (Università di Kostroma) sul concetto di persona; Petr Niciporuk (Università di Bielostok) sulle operazioni
bancarie romane; Ivan Karliavin
(Università di Ivanovo) sul concetto di superfice; Elena Trestzova (Università di Ivanovo) sull’istituto
della habitatio; E. Krutiy (Università di Ivanovo) sulla azione di evizione e
più in generale sulla ricezione dell’ordinamento giuridico romano;
Yang Zuoli (Università di
Shandong) sulla ricezione del diritto romano in Cina e Liong Zang (Università di Shangai) sull’influsso del
diritto romano nel diritto privato europeo.
Il
giorno successivo, lunedì 26 giugno, questa volta a Suzdal, sono
continuate le sedute sezionali. La prima, sempre direttamente dedicata al
diritto romano, ha ospitato, sotto la presidenza di Sebastiano Tafaro e Dimitry Litvinov, ben sette
relazioni: Cosimo Cascione
(Università Federico II di Napoli), il quale, nel quadro delle sue
ricerche sulle citazioni delle XII tavole anche in fonti tarde e medievali, ne
ha individuato una in una lettera di Ioannes Smera Polovecius, medico di
Vladimir di Kiev, cosa che ha suscitato un particolare interesse soprattutto
negli studiosi di origine russa; Carla
Masi Doria (Università Federico II di Napoli), la quale si è
soffermata sulla locuzione di “ Masuri
rubrica” in un passo delle satire di Persio; Franciszek Jakub Longchamps de Bériér sul famoso
brocardo “Summum ius summa
iniuria”; Viktor
Ul’yaniščev (Università di Mosca) sulle idee dei
giuristi romani sull’invalidità dei contratti; Andrej Smorčkov, sulle competenze
giudiziarie degli auguri; Elena A.
Sas’kova (Università di Mosca), sulla bona fides nei contratti; Anton
Rudokvas (Università di
San Pietroburgo) sul rischio della perdita casuale dei beni dati in deposito
nel caso del depositum irregolare. La
seduta si è conclusa con una serrata ed interessante discussione.
L’altra
seduta sezionale, sotto la presidenza di Jean-Francois
Gerkens (Università di Liegi) e di Alexandr I. Bibikov (Università di Ivanovo) è stata
tutta dedicata al problema dell’influsso del diritto romano nelle
legislazioni moderne. In particolare Heikki
E.S. Mattila (Università di Helsinki) si è interessato alla
valenza dei brocardi e termini latini nei linguaggi giuridici moderni; Serghej. Ščegolev
(Università di San Pietroburgo) alla ricezione del diritto romano nella
costituzione del regno polacco; Ivan
Kopylov (Università di Mosca) alla politica religiosa dei re
vandali; Evgheny. Burdo
(Università di Ioškar-Ola) al diritto romano come una delle
possibili origini della common law.
Nel
pomeriggio sono continuate le sedute sezionali. Nella prima, sotto la
presidenza di Jan Zablocki e di Carla Masi Doria, vi sono state le
relazioni di Sebastiano Tafaro
(Università di Bari) sul concetto romano di infantes; di Serghej Gagen
(Università di Ekateriniburg) sui defensores
imperiali, di Xu Guodong
(Università di Xiamen), sui diversi significati del termine ius gentium; di Luciano Minieri (Seconda Università di Napoli) su un caso di
prevenzione incendi nelle fonti postclassiche; di Evgheny Danilov, (Università di Yaroslavl’), sugli edicta principum, cui è seguita
una vivace discussione.
Nella
sezione parallela, presidenti Ditlev
Tamm e Anton D. Rudokvas, si
sono succedute varie relazioni: Giorgio.
Barone Adesi (Università di Catanzaro) sulla ricezione canonica
della legislazione imperiale; Svetlana. Solomonova (Università di San
Pietroburgo), sulle tracce del diritto romano in Svizzera; Olga Sokolova (Università di Ivanovo) sui reati
amministrativi in diritto romano e
nel diritto penale russo; Tatiana Safronova
(Università di Voronež), sulla ricezione dell’idea romana di
possesso nella legislazione europea; Konstantin
Gnitzevič (Università di San Pietroburgo), su culpa in contrahendo nel diritto romano
e moderno; Andrej Širvindt (Università di
Mosca), sul beneficium cedendarum
actionum nelle legislazioni contemporanee; Olga Porotikova (Università di Voronež) sulla
«varietà di approcci per capire la ricezione del diritto
romano».
Il
27 giugno, di mattina, sotto la presidenza di Jean-François Gerkens e Leonid
L. Kofanov si è svolta una tavola rotonda sul tema: «Il
sistema del diritto pubblico romano quale base del diritto pubblico
moderno». Sono intervenuti,
oltre a Kofanov che ha tenuto una
relazione sulle Antiquitates rerum
humanarum et divinarum e il sistema del diritto pubblico romano ed ha,
anche, illustrato per grosse linee la annunciata relazione di Lobrano, purtroppo assente, su «La costituzione romana come modello
costituzionale attuale»: Cristiana
M.A. Rinolfi (Università di Sassari ), su «Plebs, Pontefice Massimo, tribuni della
plebe: a proposito di Liv.3. 54.5-14»; Igor Surikov (Università di Mosca), su «L’evoluzione dell’Arcontato di
Atene come istituto del diritto pubblico»; Alexandr Smyšlyaev
(Università di Mosca), sul De
cognitionibus di Callistrato; S. Aleksandrovskaya (Università
di Novorosiysk), sugli scopi latenti della legislazione contro la corruzione; Vladimir Trofimov (Università di
Tambov), sull’idea di solidarietà nel diritto romano; Dimitry Litvinov (Università di Mosca), sul senatus consultum de Tiburtinis; Alexandr Volkov
(Università di San Pietroburgo), sull’idea di cesarismo e la sua
realizzazione in Francia; Alexandr
Barkov ( Università di Kolomna), sui collegi dei veterani dei
legionari romani come forma di difesa sociale. Quest’ultimo intervento ha
particolarmente colpito l’uditorio per l’intensità con cui
è stato svolto, dal momento che A. Barkov è anche il direttore
esecutivo dell’organizzazione degli invalidi della guerra in Afghanistan
della città di Kolomna. Alle relazioni ha fatto seguito un’ampia
discussione a cui hanno partecipato, tra gli altri, Masi Doria, Corbino,
Kofanov, Cascione, Ul’yaniščev e Xu Guodong.
Contemporaneamente,
nell’altra seduta, sempre dedicata alla ricezione del diritto romano,
presidente Giorgio Barone Adesi, hanno presentato relazioni: Ditlev Tamm (Università di
Copenaghen) «Diritto romano nei paesi scandinavi»; Elena Veliakova (Università di Mosca), «Due vie di penetrazione della tradizione
giuridica romana nella Rus antica»; Maria Kostova Ilieva (Università di Sofia), «Le domande dei bulgari in tre risposte di
papa Nicolò I (contributo alla storia del diritto internazionale e una
testimonianza dello spirito del diritto romano)»; Vladimir Vasilik (Università di
San Pietroburgo), «Riflesso del
diritto romano nell’innografia bizantina»; Pietro Onida (Università di Sassari), «Causa della societas tra diritto romano e
diritto europeo»; Sofia
Safronova (Università di Saratov), «Matrimonio come divini et
humani iuris communicatio nel diritto romano e diritto russo»;
Irina Kulešova (Università
di Saratov), «Contratto di donazione nel diritto romano e diritto
russo»; E. Orliankina
(Università di Rostov-na-Donu), «In tema di realizzazione dei diritti reali».
Trasferitosi
poi il Convegno a Mosca, giovedì 29 giugno, presso la sala del Consiglio
Scientifico dell’Accademia delle Scienze di Russia, si è tenuta
una nuova seduta sezionale, presieduta da Francesco
Sini (Università di Sassari) e Vera
Dementieva (Università di
Yaroslav).
Hanno
svolto relazioni: Jan Zablocki (Università «Cardinale Stefan
Wyszyński» di Varsavia), sull’adrogatio nel diritto romano; Antonello
Calore (Università di Brescia), sul concetto di bellum iustum in diritto romano; Elena Liapustina (Accademia delle Scienze, Mosca), sulla nuntiatio ad fiscum.
Nell’altra
seduta sezionale sulla recezione del diritto romano con presidenti Letizia Vacca (Università di
Roma Tre) e Yang Zuoli
(Università di Shandong), sono intervenuti: Alexej Koptzev
(Università di Petrozavosk) sulle servitù in diritto romano e in
diritto russo contemporaneo; Oleg Aurov
(Università di Mosca), sull’istituto del Palatium nella Spagna dei
Goti e sulle sue origini romane; Alexandr
Marej (Accademia delle Scienze,
Mosca), sull’evoluzione del concetto di furto dalle leggi gotiche alle
Siete partidas; N. Selunskaja
(Mosca) sui primi instrumenta
nell’archivio franciscano di Lucca come fonte della storia del diritto; Dmitry Poldnikov (Università di
Mosca) sulle origini romanistiche nell’attuale concetto di contratto; Jean-Francois Gerkens
(Università di Liegi), sulla regola della insula quae in mari nascitur occupantis fit e la sua applicazione
al caso dell’isola Ferdinandea; Viktor Orlov (Università di
Lappeenranta), sul concetto di contratto nel diritto romano e odierno. Alla
fine della seduta è stato presentato, anche se ancora in via
sperimentale, un data base (Beta Version Presentation) dal titolo
«Bizantine Law» relativo soprattutto alle Novelle e ai Basilici.
Con
la seduta plenaria del pomeriggio, si sono conclusi i lavori. Vengono tenute le
seguenti relazioni: Letizia Vacca,
sul diritto giurisprudenziale e la tradizione romanistica europea; Vera Dementyeva (Università di
Yaroslavl’), sul concetto di meritocrazia nella repubblica romana; Francesco Sini, sul concetto di pax deorum in Roma antica; Leo Peppe (Università di Roma
Tre), sulla nozione di iustitia nella
tradizione giuridica europea; Witold
Wołodkiewicz (Università di Varsavia) sull’influenza
della romanistica, dell’illuminismo e del giusnaturalismo nel Codice
civile francese.
A
conclusione dei lavori, i ringraziamenti dei rappresentanti delle istituzioni
che hanno organizzato il convegno: M.
Bibikov, Vicedirettore dell’Istituto di Storia Universale dell’
Accademia delle Scienze di Russia; F.
Sini della Facoltà di Giurisprudenza di Sassari; L. Vacca, Preside della Facoltà
di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre; ed infine, di L. L. Kofanov, nella sua veste di
Presidente del comitato organizzatore, il quale ha auspicato che tra tre anni
si possa tenere il V Convegno Internazionale, sempre nell’ottica della
riunione di studiosi provenienti da realtà geograficamente diverse ma uniti
da un solo orizzonte culturale: il diritto romano, e che nel frattempo si possa
incentivare la cooperazione anche tra tutti gli enti di ricerca, come accade
nel caso della Seconda Università di Napoli, con la quale vi è
ormai da anni una specifica convenzione.
Seconda Università di Napoli