SANDRO CONSOLATO

 

GIACOMO BONI

 

SCAVI, MISTERI E UTOPIE

DELLA TERZA ROMA

 

 

 

 

 

 

ALTAFORTE EDIZIONI – ROMA – 2022

IV-503 pp. – ISBN  9788832078381

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INDICE

 

 

Introduzione

2

Un archeologo outsider tra oblii e riscoperte

2

 

 

Parte prima – Le opere e i giorni

 

 

Cap. 1 – Un «Monaco bigio» devoto a San Marco

28

1.1. Stones of Venice

28

1.2. «Non mihi, sed pro patria»

43

 

Cap. 2 – Un crispino tra le «ruine» d’Italia

54

2.1. Salvare i monumenti e sopravvivere alla burocrazia

54

2.2. Scendendo verso Sud

60

2.2. Scapigliati, ma crispini col sogno di Roma

66

 

Cap. 3 – Urbs sacra

76

3.1. A Roma senza un background?

76

3.2. Nel Foro

83

3.3. In cerca del Lapis Niger

88

3.4. Dimore di dèi e sacerdoti

96

3.5. Discours de la méthode

99

 

Cap. 4 – Diis faventibus: i successi del nuovo secolo

105

4.1. Riappare Giuturna

105

4.2. Dal Sepolcreto al Lacus Curtius

111

4.3. Un modernizzatore dall’anima antica

116

 

 

Cap. 5 – Un Mundus «per la più grande Italia»

125

5.1. Una filosofia della storia di Roma

125

5.2 L' «eremita del Palatino»

129

5.3. In cerca del Mundus “eleusino”

133

 

Cap. 6 – La guerra latina

142

6.1. Venti di guerra

142

6.2. Con Romolo e Faustolo vicini di casa

148

6.3. La Duse sibilla di Phoenix dactylifera

151

6.4. Omina

162

6.5. La «Vittoria Mutila»

173

 

Cap. 7 – Il fascio e i lauri

178

7.1. Veneziano “sabaudo”

178

7.2. Incontri americani e fascinazioni

188

7.3. Un “vero” fascio per il fascismo

196

7.4. Riti per la nuova Roma

205

7.5. Epilogo

215

 

 

Parte seconda – Ideogonia

 

 

Cap. 8 – «Studi arii»

227

8.1. Passioni indiane

227

8.2. Il magistero di Pigorini

232

8.3. Il cielo di Irlanda

236

8.4. Crani e dubbi amletici

244

8.5. Un razzismo sui generis

252

8.6. Vesta “ariana”

263

 

 

Cap. 9 – Il Tao e il Sol Levante

265

9.1. «L’Uomo Selvatico, Hansici»

265

9.2. Ore giapponesi a Roma

273

9.3. La via sacra

280

 

Cap. 10 – Tra voyange ed esprit du paganisme

286

10.1. «Horror sacer»

286

10.2. Poesia e archeologia orfiche

300

10.3. L’ Urbs dei kami

309

 

Cap. 11 – Il Flamen Floralis e gli arcana Urbis del Novecento

317

11.1. Sotto il segno di Flora

317

11.2. La città dei segreti

323

11.3. La «Grande Orma»

332

11.4. Femminismo sui generis

340

11.5. E Mussolini?

349

 

Cap. 12 – Due interrogativi

354

12.1. Boni “cattolico”?

354

12.2. Boni fascista perché non più compos sui?

372

 

Cap. 13 – L’ideario del «Custode del Palatino»

384

13.1. «Roma-Civitas-justitia»

384

13.2. Una scienza obbediente alla Magna Mater

389

13.3. Ecologismo radicale

395

13.4. Un socialismo patriotico

406

13.5. Meno burocrazia e più giustizia

415

13.6. Pedagogia nazionale

419

13.7. Le messi di Cerere

426

 

Conclusioni

431

«Why does he matter to us still?»

431

Prima meditazione: come si studia la Roma arcaica?

432

Seconda meditazione: il ''mito di Roma" è da considerarsi esaurito?

437

Terza meditazione: contrastare la «neglectio»?

441

Congedo tra flora e rovine

447

 

 

Ringraziamenti

450

Illustrazioni

454

Indice dei nomi

466

 

 

Seconda di copertina

 

Giacomo Boni segnò la storia dell'archeo romana con scoperte nel Foro e sul Palatino che lo resero celebre in tutto il mondo. Figura originalissima e poliedrica, nazionalista mistico e nostalgico del paganesimo, inseguì l'utopia di una Terza Roma che ridesse primato all’Italia nel mondo, avvicinandosi prima a Crispi e Sonnino, poi a Mussolini, il che contribuì, unitamente a già preesistenti pregiudizi nei suoi confronti da parte del mondo accademico italiano, a obliarne a lungo la figura. Nel quadro della riscoperta e rivalutazione di Boni iniziate con il nuovo secolo, il saggio di Consolato si segnala per unire il rigore scientifico alla capacità di rendere comprensibile e appassionante a un vasto pubblico colui che fu chiamato anche “il Mago del Palatino”, dando particolare rilievo alle sue idee religiose, in cui si fusero paganesimo classico, francescanesimo, spiritualità indiana, taoismo e shintoismo, nonché alle sue visioni di una radicale trasformazione dello Stato e della società, capaci di offrire preziose suggestioni anche all’Italia e all’Europa di oggi.

 

Terza di copertina

 

Sandro Consolato, nato a Bagnara Calabra nel 1959, è laureato in Filosofia e docente di Discipline letterarie e Latino nei licei. Si occupa prevalentemente della presenza del mito di Roma, dell’esoterismo e dell’orientalismo nella storia culturale e politica dell’Italia. In relazione a questi temi ha curato la rivista La Cittadella (2001-2012) e pubblicato i saggi Julius Evola e il buddhismo (1995), Dell’elmo di Scipio. Risorgimento, storia d’Italia e memoria di Roma (2012), Evola e Dante. Ghibellinismo ed esoterismo (2014), Leggere la Tradizione (2018), Quindici-Diciotto. Tra storia e metastoria (2018), Urbs Aeterna. Misteri, figure, rinascite del paganesimo (2019), Le tre soluzioni di Julius Evola (2020).

Suoi articoli sono apparsi su riviste di studi tradizionali, simbolici e religiosi (Arthos, Atrium, Politica Romana) e su quotidiani e mensili nazionali (Il Foglio, Il Secolo d’Italia, Tempi, Il Primato Nazionale).

 

Quarta di copertina

 

Il veneziano Giacomo Boni (1859-1925) fu definito dallo scrittore e critico d’arte Ugo Ojetti, che gli era stato amico: «Uno degli uomini più singolari e affascinanti di questo secolo». Proveniente da studi tecnici e di architettura, distintosi fin da giovane nel campo della conservazione dei monumenti, finì per affermarsi come archeologo le cui scoperte nel Foro Romano e sul Palatino, fortemente tese a raggiungere il più remoto passato, gli diedero una grande notorietà internazionale, peraltro favorita da una sua pregressa rete di rapporti culturali con il mondo anglosassone, mentre il milieu dell’archeologia accademico e classicista italiana lo avvertì spesso come un fastidioso outsider. Ammiratore prima di Crispi e poi di Mussolini, nazionalista di radice famigliare risorgimentale, fautore del mito della Terza Roma ma con accenti pagani e mistici, diede infine la sua adesione al fascismo già nel 1922, diventando perfino Senatore del Regno nell’anno successivo.