SIMPOSIO INTERNAZIONALE
LIBER AMICORUM PER SEBASTIANO TAFARO
L’uomo, la persona e il diritto
Dipartimento Jonico dell’Università di Bari
Taranto, 20 dicembre 2019
Cronaca
Nel giorno 20 dicembre 2019, alle ore 16, si è svolto nella sede di Giurisprudenza del Dipartimento Jonico (in Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture) dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, il Simposio sul Liber Amicorum per Sebastiano Tafaro. L’uomo, la persona e il diritto, a cura di A.F. URICCHIO e M. CASOLA.
I lavori si sono aperti con i saluti del Prof. R. PAGANO, Direttore del Dipartimento Jonico dell’Università degli Studi di Bari, del Prof. M. INDELLICATO, Coordinatore del Centro Interdipartimentale di Diritti e culture pre-Latine, latine ed Orientali dell’Università degli Studi di Bari e del Prof. B. NOTARNICOLA, già Direttore del Dipartimento Jonico, i quali evidenziando che sia il Dipartimento sia il cediclo sono stati ideati e promossi dal prof. TAFARO (primo Preside della Facoltà di Giurisprudenza di Taranto) hanno posto l’accento sul di lui profondo valore umano esternandogli viva e partecipata gratitudine della Comunità scientifica, per aver costruito ed avviato il cammino dello straordinario laboratorio del Polo Jonico. In particolare, essi hanno sottolineato che oggi tale realtà è diventata parte di un progetto ben più ampio, riportato in una bozza di legge denominata “Cantiere Taranto”, che prevede la possibilità di una Università a Taranto. Tutto questo grazie a chi con la sua lungimiranza ha posto le basi di siffatta realtà.
Successore, alla presidenza della Facoltà di Giurisprudenza e al coordinamento del Cediclo, il Prof. Antonio URICCHIO, già Rettore dell’Università degli Studi di Bari e neo Presidente ANVUR, anche in veste di curatore (insieme alla Prof.ssa M. CASOLA) della Raccolta, ha voluto sottolineare la circostanza che gli oltre sessanta scritti, contenuti nei due tomi, pubblicati per i tipi dell’editore Cacucci di Bari con il pieno sostegno del Dipartimento Jonico e dell’Ateneo barese, vogliono essere testimonianza concreta dei sentimenti con i quali, negli anni, in molti ci si è legati al Prof. Tafaro. Attraverso i saggi romanistici e storici, raccolti nel primo volume, e quelli delle altre discipline giuridiche, inseriti nel secondo volume, Autori italiani e stranieri hanno, infatti, inteso onorare l’amicizia e la profonda stima nei confronti del prof. Tafaro, da cinquant’anni impegnato con passione e entusiasmo nell’insegnamento e nella ricerca scientifica.
Numerosi interventi hanno inteso evidenziare gli aspetti scientifici e umani del Prof. Tafaro. Tra essi sono stati particolarmente incisivi quelli del Prof. A. INCAMPO, già Presidente del Corso di Studio in Giurisprudenza del Dipartimento Jonico, e del Prof. N. TRIGGIANI, Direttore degli Annali del Dipartimento Jonico. Entrambi hanno sottolineato come gli Annali e la Collana di Dipartimento, in cui rientra il presente volume, siano in realtà una prosecuzione della felice esperienza degli Annali della II Facoltà di Giurisprudenza, Taranto: fortemente voluti dall’allora Preside Tafaro, pubblicati sino al 2012 con l’editore Cacucci.
Il Prof. D. GAROFALO (ordinario dell’Università degli Studi di Bari) ha auspicato che i colleghi più giovani dedichino la sede del Dipartimento alla persona del Professore, riconosciuto da tutti come il suo fondatore. Sia nelle attività didattiche che nelle tante iniziative culturali e istituzionali promosse in Italia e all’estero, infatti, colleghi, professionisti, studenti e comuni cittadini hanno potuto apprezzare la profondità e la chiarezza del pensiero, la varietà degli interessi, l’impegno civile e politico, il forte senso per l’istituzione, la capacità di fare squadra e di stimolare interessi soprattutto tra i suoi studenti.
I diversi interventi dei relatori si sono armonicamente intersecati quasi a formare un unicum che ha teso a sottolineare la gratitudine e la vicinanza nei confronti del prof. Tafaro, così come evidenziato dalla Prof.ssa DE FILIPPI (Università degli Studi di Bari).
Il Prof. SCHIPANI (Professore emerito della “Sapienza” Università di Roma), nella sua qualità di Presidente e moderatore del Simposio, ha incentrato l’attenzione su tre punti: usura; America Latina; traduzione dei Digesti di Giustiniano e dei suoi giuristi.
Sul primo punto, il relatore ha ricordato il Convegno (L’usura ieri e oggi, Atti 1997) organizzato dal Professore nel 1995 a Foggia, che è rimasto fondamentale, per il fatto che: «Il Convegno inquadrò il tema dell’usura sia guardando alla grave crisi del debito internazionale dell’America Latina, su cui avevamo avviato da alcuni anni una ricerca internazionale, sia la pratica di interessi usurari presente in troppe situazioni della vita quotidiana del nostro Paese, e ciò in considerazione dell’intreccio fra gli uni e gli altri in questo nostro mondo di vasi comunicanti. Ne sono emersi sia l’esigenza di ribadire i principi e affinare la normativa in materia di interessi usurari, sia la assoluta attualità di rinnovare la consapevolezza della presenza di quel diritto comune gentium / delle genti, che coinvolge direttamente tutti gli uomini e che è costituito dal sistema del diritto romano oggi ancora vigente per tutti nei principi generali del diritto che, con troppa timidezza e miope idolatria dello stato nazionale sovrano assoluto (‘miope statolatria’: DEL VECCHIO), si stenta a pretendere siano operazionali a livello globale». I risultati di quella riflessione di Foggia hanno, poi, concorso alla redazione dei principi della Carta di Sant’Agata dei Goti. Dichiarazione su usura e debito internazionale, 1997.
Sul secondo aspetto, il relatore ha ricordato il conferimento, per i suoi contributi scientifici, del titolo di Membro onorario della importante Academia Brasileira de Letras Jurídicas oltre il suo contributo al Secondo convegno su: El contrato en el sistema jurídico latinoamericano: bases para un Código latinoamericano tipo i cui atti sono pubblicati Bogotà, 2001, evidenziandone il suo intervento (Perecuación entre las prestaciones: recurso a la cogitatio; tema approfondito, altresì, in La limitazione dei debiti, del 2000 e Sperequazione delle prestazioni e ricorso alla cogitatio, St. Buttaro, 2002). Il prof. Schipani ha sottolineato come l’a. avesse presente sia la «rilevanza specifica della unificazione stessa in materia di obbligazioni per accrescere la ‘resistenza’ dei princípi ad esse relativi, sia come la sua osservazione si collegasse con l’altra tematica già richiamata: quella del debito internazionale dell’America Latina e della violazione di princípi generali del diritto nella gestione di esso; princípi generali che in tali testi antichi hanno la loro culla. Il rinascimento del diritto romano comune delle genti è necessario per il diritto in questa globalizzazione che altrimenti schiaccia le persone». In conclusione, il Prof. Schipani ha ricordato il lavoro della traduzione dal latino all’italiano dei Digesti di Giustiniano e dei suoi giuristi, condividendone le motivazioni e le riflessioni.
Sono seguiti ulteriori interventi/testimonianze; tra i quali quelli dei Professori B. SITEK (Università A. De Gasperi di Josefow-Warszawa); F. LEMPA (University Lazarsky of Poland), Prof. A. LOVATO (Università degli Studi di Bari).
I proff. Sitek e Lempa hanno posto l’accento sul forte legame scientifico ed umano esistente con la Polonia, testimoniato da diversi eventi (a Varsavia, Olstyn, Danzica, Stettino, Cracovia, Poznam, Breslavia, Josefow) e pubblicazioni e dal conferimento in Polonia, nel 2011, del premio Peregrino di Opole – Per l’amore della giustizia.
Il prof. LOVATO, portando i saluti dell’intera comunità romanistica barese e in particolare a nome dei suoi esponenti presenti (Prof. G. DE BONFILIS, Prof.ssa GIODICE SABATELLI, Prof. D. PIACENTE) ha voluto ricordare che quando chiese la tesi di laurea al prof. F.M. De Robertis questi gli disse di partire dal libro, da poco pubblicato, “La interpretatio ai verba «Quanti ea res est» nella giurisprudenza romana. L'analisi di Ulpiano” del Prof. Tafaro.
La produzione scientifica del prof. Tafaro è oggetto di alcune riflessioni del Prof. R. CARDILLI (Università di Roma Tor Vergata, Direttore del Centro di Studi Giuridici Latinoamericani). Soffermandosi sul volume del Prof. Tafaro “Regula e Ius Antiquum in D.50.17.23 vol.I. Ricerche sulla responsabilità contrattuale”, come l’a. si sia situato pienamente nella rivoluzione metodologica del tempo che portò alla destrutturazione del modello interpolazionistico di studi romanistici e che collocava su piani sistematici da un punto di vista storico, tra diritto classico e diritto giustinianeo, le antinomie presenti nelle fonti. Innovando, l’a. elaborava una sensibilità storica che, attraverso l’emersione del dibattito dei giuristi, non perdeva mai il timone dogmatico all’interno della riflessione. Una scrittura elegante ed asciutta come quella del suo maestro.
Quanto l’approccio umano abbia segnato il percorso formativo di molti studiosi è emerso peraltro anche dagli interventi dei Proff. A. SACCOCCIO (Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Brescia e Direttore della Rivista ‘Roma e America. Diritto romano comune. Rivista di diritto dell’integrazione e unificazione del diritto in Eurasia e America Latina’), F. FASOLINO (Università degli Studi di Salerno), R. FERCIA (ordinario dell’Università degli Studi di Cagliari) e R. ORTU (Università degli Studi di Sassari). In particolare, i Proff. Fercia e Ortu hanno a loro volta ricordato l’esperienza sarda, sassarese, del Prof. Tafaro.
Gli allievi come la Prof.ssa CASOLA (Università degli studi di Bari) hanno sottolineato come il prof. Tafaro non abbia condotto e non conduca i suoi allievi a fare come lui, non abbia mai imposto le sue teorie come un modello unico ma abbia creato allievi nel senso dell’emulazione della ricerca. Perché quello che ha insegnato e che continua a ripetere è che ciascuno deve diventare qualcosa di personale e diverso.
La profondità degli interventi, così come la vicinanza manifestata dall’uditorio, ha trovato quasi naturale conclusione nella proiezione di un video realizzato dagli studenti tarantini, nel quale vengono raccolti momenti tra i più significativi e condivisi dal prof. Tafaro in uno con la comunità accademica jonica.
MARIA CASOLA
Università di Bari