MARIA LUISA SERRA
L’IMPUGNAZIONE PER NULLITà
DEL LODO RITUALE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI
PUBBLICAZIONI DEL DIPARTIMENTO DI GIURISPRUDENZA
12
NAPOLI, JOVENE EDITORE, 2016
XIV-611 pp. ISBN 978-88-243-2406-9
INDICE
Parte prima
il problema della qualificazione degli effetti del lodo
Capitolo primo
L’ordinamento italiano dell’arbitrato e la sua evoluzione nel contesto della disciplina internazionale dell’arbitrato
1. Contrattualità o giurisdizionalità dell’arbitrato rituale
3
2. La peculiarità della disciplina italiana nell’ambito dell’arbitrato commerciale
internazionale: un secolo di solitudine
6
3. Il rigore della disciplina del codice di rito del 1865 e la nascita di una figura
alternativa di arbitrato
14
4. Primi interrogativi sulla distinzione dei due tipi di arbitrato
18
5. La supremazia dell’arbitrato libero su quello rituale: la tesi di Satta
21
6. L’influenza delle elaborazioni dottrinali sulla natura negoziale dell’arbitrato (rituale)
in ambito europeo: la tesi di Kohler
22
7. Il mancato recepimento nel codice del 1940 della tesi della negozialità. La rigidità
della disciplina dell’arbitrato rituale e l’evoluzione dell’arbitrato libero come
processo: il rispetto del principio del contraddittorio
25
8. Il requisito della «vincolatività» del lodo di cui all’art V, lett. e, della Convenzione
di New York del 1958: i contrapposti orientamenti della Corte di Cassazione e del
BGH ai fini del riconoscimento del lodo irrituale
29
9. L’efficacia vincolante del lodo rituale dopo la riforma del 1983
36
10. L’influenza dell’Uncitral Model Law nella disciplina italiana dell’arbitrato: la
riforma del 1994
41
11. L’affermazione della natura negoziale dell’arbitrato rituale: l’orientamento della
Corte di Cassazione
49
12. Il conseguente mutamento della qualificazione dell’eccezione di
compromesso
53
13. La riforma del 2006: l’art. 824 bis e la natura giurisdizionale del lodo rituale; la
disciplina dell’eccezione di compromesso
61
14. Le ripercussioni della Legge Modello in Europa: la disciplina tedesca e
austriaca
70
15. Prime considerazioni conclusive e prospettive di indagine
79
Capitolo secondo
La natura del lodo
Sezione prima
Spunti di diritto comparato
1. Profili comparatistici in tema di effetti del lodo
83
2. La disciplina austriaca: effetti del lodo
84
3. (Segue) Efficacia esecutiva del lodo austriaco
86
4. La disciplina tedesca
89
5. (Segue) Efficacia esecutiva del lodo tedesco
93
6. Osservazioni conclusive
97
Sezione seconda
Arbitrato e giurisdizione
1. Cenni sui problemi relativi all’individuazione della natura del lodo
99
2. La natura degli effetti del lodo e nozione di atto giurisdizionale
101
3. (Segue) Atto giurisdizionale, sentenza e lodo
102
4. I requisiti formali del lodo e della sentenza
112
5. Nozione di giurisdizione e sua evoluzione
113
6. Giurisdizione e arbitrato
124
7. L’attitudine del lodo al giudicato formale
130
8. (Segue) Al giudicato materiale
132
9. Deposito del lodo ed efficacia esecutiva
141
10. Gli effetti dell’exequatur
143
Sezione terza
Le conseguenze della tesi della negozialità del lodo e il suo superamento
1. La negozialità dell’arbitrato
151
2. Il riconoscimento della natura giurisdizionale degli effetti del lodo rituale prima della
riforma del 2006
160
3. L’art. 824 bis c.p.c.: l’inequivoca scelta del legislatore in favore della natura
giurisdizionale degli effetti del lodo
165
Parte seconda
La disciplina positiva
Capitolo Primo
La natura del gravame
1. Le possibili classificazioni ricevute dalla teoria delle impugnazioni: azioni di
impugnativa e mezzi di gravame; mezzi sostitutivi e mezzi rescindenti
177
2. L’evoluzione della disciplina dell’impugnazione per nullità del lodo dal codice di rito
del 1865 ad oggi
180
3. Brevi cenni sulle norme che disciplinano l’impugnazione per nullità del lodo
189
4. La modificazione dei profili della disciplina dell’impugnazione per nullità e il loro
rilievo nell’ambito della ricostruzione della disciplina vigente
195
5. La natura del mezzo di impugnazione per nullità: prime considerazioni
200
6. Suddivisione del giudizio in due fasi e rilevanza dei motivi nell’ambito
dell’individuazione della natura rescindente o sostitutiva dei mezzi di impugnazione
204
7. (Segue) Individuazione della natura rescindente o sostitutiva del mezzo di
impugnazione per nullità del lodo
209
8. I motivi d’impugnazione del lodo rituale: vizi della sentenza o meri indici o sintomi
di ingiustizia della stessa?
213
9. (Segue) I motivi di nullità del lodo, che danno luogo allo svolgimento del giudizio
«rescissorio», la cui ammissibilità in sede di impugnazione è subordinata all’avvenuto
rilievo del vizio nel procedimento arbitrale
214
10. (Segue) I motivi deducibili per la prima volta in sede d’impugnazione
221
11. La funzione non meramente rescindente del giudizio d’impugnazione per nullità del lodo
225
12. La natura di mezzo d’impugnazione ordinario del rimedio di cui all’art. 828 c.p.c.
231
13. La configurazione del giudizio d‘impugnazione per nullità del lodo come giudizio
di annullamento e la natura straordinaria del mezzo d’impugnazione: la disciplina tedesca
241
14. (Segue) L’impugnazione del lodo nella disciplina austriaca
246
Capitolo secondo
I motivi di impugnazione del lodo rituale
Sezione prima
I vizi del lodo che danno luogo ad una pronuncia rescindente dell’impugnazione e il riconoscimento della competenza del giudice ordinario
Premessa
254
1. Il vizio della convenzione di arbitrato secondo la disciplina austriaca
254
2. (Segue) Secondo la disciplina tedesca
263
3. L’invalidità della convenzione di arbitrale nella disciplina italiana
267
4. I vizi della convenzione di arbitrato dopo la riforma del 2006
272
5. (Segue) L’inesistenza della convenzione arbitrale
278
6. (Segue) L’invalidità della convenzione di arbitrato
282
7. (Segue) L’ inefficacia della convenzione arbitrale
291
8. Il rilievo dell’eccezione di inesistenza, invalidità e inefficacia della convenzione
arbitrale e contumacia della parte
293
9. Il mancato rilievo dell’eccezione di incompetenza; conseguenze in tema di
regolamentazione dei procedimenti pendenti davanti agli arbitri e ai giudici
302.
10. Osservazioni conclusive
307
11. La non compromettibilità della controversia nella disciplina austriaca e tedesca
308
12. La non compromettibilità della controversia secondo il diritto austriaco (§ 611 Abs.
2 Z. 7 öZPO
308
13. (Segue) La disciplina tedesca
309
14. Il lodo avente oggetto controversie non compromettibili: nella disciplina italiana
312
15. La disponibilità del diritto nelle controversie societarie
317
16. Il divieto espresso di legge
332
17. Non compromettibilità della controversia: rilievo del vizio e inadeguatezza della
tutela offerta dalla disciplina italiana
335
18. Il vizio di extrapetizione nella disciplina austriaca (§ 611 Abs. 2 Z. 3 öZPO)
335
19. (Segue) Nel diritto tedesco (§ 1059 Abs. 2 Nr. 1 lit. c dZPO)
338
20. I vizi del lodo ex art. 829, co.1, n. 4: extrapetizione ed erronea pronuncia nel merito
339
21. Osservazioni conclusive
346
Sezione seconda
I vizi del lodo che portano ad una pronuncia meramente rescindente dell’impugnazione e il riconoscimento della competenza arbitrale
Premessa
347
1. I vizi relativi alla nomina degli arbitri secondo la disciplina austriaca
348
2. (Segue) Secondo la disciplina tedesca
354
3. Nullità per vizio del procedimento di nomina degli arbitri nella disciplina italiana
358
4. L’incapacità degli arbitri
365
5. Il lodo che non decide il merito (art. 829, n. 10)
371
6. Osservazioni conclusive
372
Sezione terza
I vizi che portano a una decisione nel merito della causa
Premessa
374
1. I vizi della pronuncia del lodo: la violazione delle norme di diritto (art. 829, comma terzo
376
2. Ipotesi particolari
380
3. L’omissione di pronuncia del lodo su alcune delle domande ed eccezioni proposte
dalle parti in conformità alla convenzione di arbitrato (art. 829, n. 12)»
385
4. La seconda tipologia di vizio: la mancanza di alcuni requisito del lodo (art. 829, n. 5)
387
5. I vizi del procedimento arbitrale
396
6. La limitazione delle Angriffs- oder Verteidigungsmittel della parte nella disciplina
austriaca (§ 611 Abs. 2 Z. 2 öZPO)
413
7. (Segue) Nella disciplina tedesca (§ 1059 Abs. 2 Nr. 1 lit. b dZPO)
414
8. La violazione dell’ordine pubblico nella disciplina austriaca e tedesca
416
9. La violazione dell’ordine pubblico processuale secondo la disciplina austriaca
(§ 611 Abs. 2 Z. 5 öZPO)
416
10. La contrarietà all’ordine pubblico sostanziale (§ 611 Abs. 2 Z. 8 öZPO)
418
11. (Segue) Nella disciplina tedesca (§1059 Abs. 2 Nr. 2 lit. b dZPO)
419
12. I casi di revocazione (§ 611 Abs. 2 Z. 6 öZPO)
421
13. La violazione delle norme di ordine pubblico nella disciplina italiana
423
14. Osservazioni conclusive
426
Parte terza
Capitolo primo
L’oggetto e la cognizione
Sezione prima
Oggetto del gravame
1. L’oggetto del giudizio di impugnazione per nullità
429
2. (Segue) La fase rescindente
434
3. L’evoluzione della nozione di capo e di sentenza nella dottrina e nella giurisprudenza
436
4. Nozione di parte scindibile del lodo e tipologia dei provvedimenti arbitrali
(ordinanza, lodo non definivo e lodo parziale)
444
5. (Segue) Lodo parziale e lodo non definitivo
449
6. L’impugnazione del lodo non definitivo e del lodo parziale
452
7. La fase rescindente: la nozione di parte scindibile del lodo, capo di domanda o
questione ai fini della proposizione dell’impugnazione
456
8.(Segue) La nozione di parte scindibile del lodo, capo di domanda o questione
ai fini dell’annullamento parziale del lodo, ex art. 830 c.p.c.
461
Sezione seconda
La cognizione e la pronuncia
1. Struttura del giudizio d’impugnazione per nullità: prime considerazioni
472
2. Non assimilabilità del mezzo d’impugnazione per nullità all’appello
473
3. (Segue) Impugnazione per nullità come giudizio in un unico grado: critica
478
4. L’assimilazione della struttura del mezzo impugnatorio alla struttura del giudizio in cassazione
481
5. Struttura del giudizio «rescissorio» davanti alla Corte d’Appello
483
6. (Segue) Le regole del giudizio rescissorio
486
7. Le pronunce della Corte e i loro effetti
498
8. L’eventuale decisione degli arbitri
502
Capitolo secondo
Sezione prima
Il procedimento
1. La previsione contenuta nell’art. 829, co. 2, come fonte di un principio generale
relativo alla tempestività del rilievo
509
2. L’intervento del terzo nel giudizio di impugnazione per nullità
513
3. (Segue) I soggetti legittimati all’intervento
521
4. Possibili contenuti della sentenza della Corte d’Appello, reviviscenza della
convenzione di arbitrato e intervento del terzo
529
5. Il concorso dell’impugnazione per nullità del lodo con gli altri mezzi di impugnazione del lodo
531
6. La sospensione dell’efficacia del lodo
534
7. Ammissibilità di un secondo grado davanti agli arbitri
540
8. Il regolamento di competenza avverso il lodo
541
9. La sentenza della Corte d’Appello e la sua impugnazione davanti alla Corte di
Cassazione: gli effetti della sentenza della S.C.
545
Sezione seconda
Conclusioni
1. Contrattualità e giurisdizionalità dell’arbitrato; la tesi dell’arbitrato quale autonomo
istituto giuridico
553
2. Gli effetti giurisdizionali del lodo rituale, la natura di rimedio processuale del
giudizio di impugnazione per nullità, gli elementi del procedimento di impugnazione
per nullità che evidenziano la matrice negoziale dell’istituto arbitrale
558
3. La soluzione di compromesso adottata dal codice di rito del 1940
563
4. L’annullamento del lodo come unico esito possibile del giudizio di impugnazione
per nullità del lodo
567
5. La riformulazione dei motivi di impugnazione per nullità del lodo rituale
569
Indice bibliografico
579