ISPROM
ISTITUTO DI STUDI E PROGRAMMI PER IL MEDITERRANEO
Mediterraneo, Russia, Sardegna
Da antonio Gramsci a luigi Polano
Sassari, 1 -
2 dicembre 2017
Luigi
Polano:
pagine
della sua vita ricostruite negli archivi di Mosca
NATALIA TEREKHOVA
Università Nazionale di Ricerca “Scuola Superiore di
Economia”
Con la dissoluzione dell’URSS e la fine del regime sovietico è cominciata
la nuova vita degli archivi statali, resi liberamente accessibili dal
presidente Boris Eltsin nel 1991. Il patrimonio documentaristico lasciato dal
comunismo russo è enorme ed estremamente ricco. Le fonti sono raggruppate in
vari archivi nelle città dell’immenso paese. Quelle che riguardano gli
stranieri ed il loro operato sul territorio sovietico, svolto alle dipendenze
dei dicasteri sovietici si trovano nella capitale.
Sempre a Mosca aveva la sede il leggendario Comintern
ossia la Terza Internazionale costituita dal leader dei bolscevichi Vladimir
Lenin nel marzo del 1919 per portare avanti la rivoluzione mondiale[1]. Tutti i comunisti
stranieri che fuggivano dai loro paesi ed approdavano nell’URSS venivano
schedati con cura e seguiti attentamente nel lavoro, nel dopolavoro, nella vita
famigliare, nelle conversazioni e discorsi tra i colleghi, gli amici, nonché i
conoscenti. L’ufficio del Comintern, che si chiamava
la Sezione dei quadri si occupava di migliaia di persone provenienti dalla
Germania, Finlandia, Francia, Bulgaria, Ungheria, Svizzera, Spagna, gli USA,
India, Cina ed Italia.
Tra tanti italiani troviamo i dossier del gruppo fondatore della Sezione
italiana della Terza Internazionale: Amedeo Bordiga, Antonio Gramsci, Nicola
Bombacci, Palmiro Togliatti, Umberto Terracini, Luigi
Longo e molti altri. Il fascicolo di Luigi Polano è abbastanza grosso, contiene
molte pagine delle sue autobiografie stese da lui stesso ogni volta che
cambiava lavoro, nonché le biografie scritte dai sovietici, che furono per lo
più favorevoli nei suoi confronti a differenza di quelle stese dagli addetti al
personale del partito comunista italiano, contenenti spesso osservazioni
negative.
La nostra ricerca è solo agli inizi, ma sappiamo già che l’informazione su
Luigi Polano è sparsa in altri archivi, in altri fondi, in alcune pubblicazioni
degli anni ‘20 e ’30, nonché nella stampa locale di quel periodo. Nonostante
ciò nessun ricercatore russo si è occupato di Luigi Polano prima, mancano le
pubblicazioni a lui dedicate in lingua russa, invece la sua storia è assai
interessante.
* * *
1. Il primo documento che vediamo nel fascicolo del comunista sardo è firmato
dall’ambasciatore sovietico a Roma Semen Kozyrev e steso nell’ottobre del 1957. Il diplomatico
elencava seccamente le tappe della vita di Luigi Polano:
1923\24 al comitato regionale sardo del P C I,
1925 – espatriato con autorizzazione del Partito si è
recato nel URSS,
1925\30 – segretario circolo internazionale marittimi
Odessa Novorossjsk,
1930\32 – segretario ufficio centrale sovietico circoli
internazionali marittimi,
1932\38 – segretario della internazionale marittimi e
portuali,
1939\1941 – vice direttore e dirigente politico della
Casa dei feriti, invalidi e mutilati delle brigate Garibaldine in Spagna,
1941\44 – in missione speciale,
1945 – a Radio Mosca e poi rientro in Italia.
L’ambasciatore prosegue:
Nel 1945 Polano è stato decorato dal governo Sovietico:
1) della Medaglia per la Difesa del Caucaso
2) dell’Ordine della Bandiera Rossa del Lavoro
3) della Medaglia per la Guerra Patria 41\45.
Come vediamo, il Governo dell’URSS ha apprezzato il lavoro svolto dal
comunista italiano durante la Grande guerra Patriottica (1941-1945).
Finito il periodo dell’Internazionale marittimi e portuali del quale
menziona l’ambasciatore, per Polano cominciano gli anni difficili. Nel giugno
del’39 egli scriveva: “dal gennaio 1937 a
tutt’oggi mi ho guadagnato la vita scrivendo articoli per la sezione italiana e
spagnola della radio di mosca e per diverse riviste sovietiche.”
Così per la prima volta viene menzionata la radio alla quale poi dedicherà
i suoi sforzi, diventando la coraggiosa voce che contrastò la propaganda
mussoliniana. Ma ci vorranno tanti mesi ancora per arrivarvi.
Intanto nell’anno delle grandi purghe staliniane troviamo Polano sospeso ma
sicuro dell’appoggio di una delle parti dell’apparato sovietico. Lo conferma la
lettera del giugno 1937, nella quale il capo dei sindacati rossi Solomon Losowskij rilascia la richiesta di prorogare il permesso di
soggiorno “allo straniero N.091541
dirigente del L’Internazionale rosso dei sindacati sede via Soljanka
vicino al Cremlino (top secret).” [originale in russo, tradotto da N.T.]
2. Il macabro 1937[2] ha lasciato
il segno nel fascicolo del comunista sardo, delle tensioni racconta un foglio
firmato da Stella Blagoeva[3] intitolato
“Germanetto su Polano”. Ecco che cosa riferisce sul
comunista sardo:
“1. facile nelle sue relazioni con le donne;
2. a Parigi nei mesi VI-VII del ‘36 fu legato con Mingrino del quale il Comitato esecutivo non si fida, ma
Polano ha parlato bene di lui;
3. ha una donna nell’URSS, che ha portato ad Odessa
oppure era già ad Odessa;
4. la sua posizione politica non è abbastanza ferma.
Ha partecipato a una festa nel 1934 degli ex dirigenti
della KIM Shazkin, Vujovich,
Kurella.
1932-35 era amico con Stoljarskij
(arrestato dal NKVD)...
Insieme a Stoljarskij nel 1936
ha difeso davanti al CC del partito comunista il trozkista Sciap”.
[originale in russo, tradotto da N.T.]
Scritta in russo, in basso, che mette in dubbio quello che è scritto sopra:
“Confermate per favore questo punto di
vista, è contrario ai fatti che caratterizzano Polano”. [originale in
russo, tradotto da N.T.]
3. A un certo punto Polano ha dovuto darsi da fare per cercare un lavoro. Lo
conferma la lettera del 15 aprile del 1938. È scritta in italiano e firmato da
Polano, eccola:
“Al comp. Battista
Per il CC del PCI
Cari compagni,
con l’avvenuta liquidazione
dell’organizzazione nell’apparato della quale io ho lavorato fino al gennaio
dell’anno corrente, si chiude il periodo di dodici anni di un lavoro nel campo
del movimento sindacale internazionale dei trasporti marittimi.
Fu infatti nell’ottobre del 1925
che per proposta del comp. G. Berti, allora facente
funzione del rappresentante del PCI presso IC [4],
che io entravo a lavorare nel movimento sindacale internazionale dei trasporti
marittimi. Lavorando in questo campo io ho utilizzato tutte le possibilità che
esso offriva per sviluppare un lavoro in direzione Italia.
Dati personali:
Nome – Polano Luigi Ivanovich.
Lavoro presso un giornale di partito.
Lingue – russo, francese buono, inglese e spagnolo con il
dizionario, tedesco – poco.
Moglie – lavora nel negozio Communar
(mospo), interprete.”
Un mese dopo parte un’altra lettera:
“Al Comintern
\ Sezione Quadri SEGRETO
Nell’orfanotrofio internazionale
n.2 si trova un grande gruppo dei bambini italiani. Per il momento
l’orfanotrofio non ha un insegnante di lingua italiana. Il comp.
Polano ci ha proposto di fare questo lavoro.
Vi preghiamo di farci sapere se possiamo
assumere il comp. Polano come l’insegnante di lingua
italiana.
Presidente Comitato Centrale del
MOPR URSS
Bogdanov
5.V.38” [originale in
russo, tradotto da N.T.]
4. I tempi presi dalla burocrazia per raccogliere tutta l’informazione e fare
i necessari controlli furono lunghi ed intanto si uniscono i comunisti spagnoli
della Casa di cura menzionata dall’ambasciatore e rilasciano una lettera nella
quale dichiarano: “nuestro Colectivo ha conocido la decisión de los organismos superiores de liberar de sus funciones en este Colectivo, por haber sido designado
para otro trabajo al camarada Polano. I compagni spagnoli
hanno voluto testimoniare: nuestro reconocimiento revolucionario por la
labor realizada por el camarada Polano. Poi proseguono - Su actuación ha contribuido poderosamente a
elevar nuestra capacidad política y cultural, el concepto de la disciplina
revolucionaria, el mejoramiento de las relaciones fraternales entre los
camaradas, el conocimiento de la vida Soviética. A formado de los cuadros para Il mañana y ha enriquecido a los cuadros ya formados.”
La lettera fu scritta a Peredelkino, una località
poco lontano da Mosca, dove Luigi Polano ha lavorato con i reduci spagnoli per
18 mesi.
5. Tra le carte del fascicolo del comunista sardo si trova una lettera
ufficiale in russo sul carta intesta. Sembra che
l’iniziativa di impiegare Luigi Polano alla Radio partisse dai sovietici e non
da Palmiro Togliatti, come si pensava prima. Lo confermano i documenti
d’archivio
Nel 1940 il Comitato statale per la diffusione radiofonica e della radio
dell’URRS si rivolge alla sezione quadri del Comintern chiedendo di fornire la caratteristica politica a
Luigi Polano, nella stessa lettera viene chiesto il parere della Sezione
italiana, cioè del PCI, sulla sua candidatura per un’eventuale lavoro alla
radio. Qui sotto riportiamo la biografia di Luigi Polano scritta dai compagni
italiani:
“Mosca, 24 gennaio 1940. Top Secret:
Entrato giovanissimo nella FGSI (1913). Da allora
ha sempre avuto una vita politica attiva in particolare dal 1917 al 1921. Nel
1919-20 ne diresse tutto il lavoro di preparazione per il passaggio della FGSI
alla FGC che si stava costituendo (congresso costituzionale di Berlino
settembre 1919). Votò le 21 condizioni di annessione al
Internazionale Comunista senza riserve durante il II Congresso dell‘IC.
Partecipò al Congresso istituzionale del PCI. A febbraio del 1921 il Congresso
della FGSI adesione alla FGC. Nel 1921 partecipò con FGC al III congresso del
IC, al quale intervene per conto della Federazione
sostenendo una posizione politica sbagliata cosi detta “tattica dell’offensiva”
che fu severamente combattuta dal compagno Lenin e dal Congresso. Al II
Congresso della FGC non fu rieletto nel CE del FGC, al II Congresso del PCI (Roma
1922) non essendo più segretario non fu eletto nel CC del PCI.
Nel 1922 il Partito inviò il comp.
Polano al “Il Lavoratore”, del quale ne era direttore il compagno Maggi dove
lavorò fino alla fine del 1923, fu arrestato dalla polizia e inviato nel suo paese
di origine (Sardegna) dove il Partito lo incaricò di dirigere la campagna
elettorale per le elezioni politiche del 1924. Durante quest’attività’ esso si
dimostrò di essere corretto della posizione politica presa al III congresso
dell’Internazionale Comunista.
Nel 1924 in seguito dell’aumentata persecuzione
della polizia fascista il Partito fu d’accordo di farlo emigrare per andare in
America del Nord (NY) come redattore del giornale comunista che vi pubblicava
Il Lavoratore. Arrivato a Parigi lavorò un po’ tra gli emigrati italiani, poi
per il SR e infine nei primi mesi del 1925 fu assunto a lavorare per conto di
una organizzazione sovietica nella quale lavorò alcuni mesi dopo che fu inviato
in URSS. Finito il lavoro con questa organizzazione (del quale non ne ho
nessuna conoscenza), fu assunto (settembre del 1925) a fare il lavoro nei club
marina nei porti di Odessa, Novorossijsk, Batum, ecc.
Lavoro che ha fatto fino alla fine del 1937 quando questa organizzazione fu
sciolta (fine del 1937). In questa organizzazione ha ricoperto diverse cariche
e dal 1932 ne era membro della direzione per conto della quale ha lavorato
diverso tempo all’estero in diversi paesi.
È stato il membro del PC(b). Quando fu sciolta
questa organizzazione, il PCI accettò la proposta di Polano di inviarlo a
lavorare tra l’emigrazione italiana in America, cosa che non si è potuta
realizzare per ragioni indipendenti sia da parte del PCI che del comp. Polano, cioè per un incidente capitatogli nei paesi
Scandinavi causa del quale dovette rientrare nell’URSS. Dall’inchiesta fatta di
questo incidente ne risultò che il comp. Polano si
comportò bene, svolgendo un servizio competente …
Dal novembre de 1939 il compagno Polano lavorò come
traduttore alla casa dei feriti e mutilati delle Brigate Internazionali di Balabanovo, nella quale svolse anche il lavoro politico per
far conoscere il paese del socialismo del quale da quello che mi risulta
personalmente, i compagni delle Brigate Internazionali sono contenti.
Terza pagina. I aspetti
(sic – nd’A.) che si sono riscontrati sull’attività
del compagno Polano sono:
1.
Durante la sua
gioventù si perdeva esageratamente correndo dietro alle donne e credo che anche
nel lavoro fatto per conto dell’organizzazione sovietica di informazione a
Parigi nel 1925 abbia fatto qualche errore di questo genere. Attualmente si è
corretto di questa sua debolezza e dimostra di lavorare con serietà.
2.
Nel 1935-36 a
Parigi preparazione politica di elementi legali da inviare in Italia. Commesse
degli errori cospirativi mettendosi a contatto con degli elementi dei quali il
partito sospettava e lo aveva avvertito di non prendere con essi nessun
contatto, in un primo tempo il comp. Polano non
credette alle direttive dategli del Partito. Più tardi però riconobbe di aver
commesso un errore e penso che questo suo riconoscimento sia sincero.
3.
Inoltre il
compagno Polano riconosce lui stesso di non essere stato vigilante contro i
nemici del Popolo che si erano infiltrati nella organizzazione internazionale
dei trasporti, errore che lui stesso riconosce e condanna scarsa vigilanza
rivoluzionaria. Penso che lui sia un compagno attaccato al partito e onesto.
Naturalmente sarebbe bene approfondire l’esame il suo lavoro nella
organizzazione dei trasporti durante 12 anni. P.S. La moglie è stata decorata
per esser stata volontaria come traduttore in Spagna.
Centi.
Rappresentante del PCI presso l’IC”
6. Passano lunghi mesi di incertezza e Polano scrive, nel novembre del 1940,
in russo, alla Sezione quadri del Comintern chiedendo
loro di rivolgersi al Ministero degli interni per un permesso di recarsi nella
zona termale di Kislovodsk nei pressi del Caucaso
oppure a Soci sul Mar Nero.
E finalmente dopo tanti (dieci per essere precisi) mesi Palmiro Togliatti
compone a mano in lingua francese una risposta al Comitato Esecutivo
dell’Internazionale Comunista:
A la Section des cadres
du C.E. de l I.C.[5]
Je considère que le
camarade Polano Luigi, politiquement développé
qualifié, peut être très utile dans l’organisation de la section italienne de
la Radio de Moscou. Je prie de faire le nécessaire pour le passer à ce travail.
Ercoli, 1.2.41.
La lettera non riporta il luogo ma sappiamo che in quel periodo Togliatti
si trovava a Mosca.
L’11 febbraio del 1941 il comp. Sergheev del Comitato della Radio chiede di nuovo a Stella Blagoeva di stendere un’altra caratteristica di Luigi
Polano. Sergheev spiega che il Comitato ha
l’intenzione di usarlo nell’attività del Dipartimento esteri. La Radio di Mosca
faceva parte del grande dicastero sovietico - il Comitato per la radio
dell’URSS, il quale in vista dell’aggravarsi della situazione internazionale
che portò l’Italia in guerra contro l’URSS il 22 giugno del 1941. Il partito
comunista sovietico si preparava ad intensificare la propaganda in lingue
straniere.
Qui dobbiamo precisare che Polano non era proprio estraneo a questo
dicastero, perche da alcuni anni vi lavorava già sua
moglie Maria.
7. Alla consorte del comunista sardo è dedicata una cartella a parte, con
bella scritta sopra: “Polan-Piras Maria Mikhajlovna”.
Tra tante sue carte troviamo un foglio datato il 30 novembre 1940. È
scritto a mano, in lingua italiana:
“Lavoro con lei da due anni, la
conosco da 20. È italiana solo di nazionalità ma di cittadinanza è sovietica ed
è scritta al partito dell’URSS. Svolge il lavoro di speaker. Ha una bella voce
ma è debole la sua cultura generale. Teoricamente, politicamente è debole. Non
ha coscienza di questa debolezza. Rivela attaccamento al guadagno. Debole il
suo lavoro sociale. Ha svolto un azione di discredito
nei confronto nei riguardi della Sezione ed è stata chiamata in proposito a
dare spiegazioni alla organizzazione del partito. In tale occasione ha rivelato
di non dire la verità al partito. Nel suo lavoro fuori della Radio, era stata
energica, coraggiosa, aveva lavorato bene ed è stata per questo decorata.
Neri”
Da questa lettera si vede che Maria era entrata nella Radio prima del
marito, e che svolgeva il lavoro di speaker già dal 1938. Un’altra cosa che si
nota è la conflittualità dei rapporti personali all’interno della sezione
comunista italiana. Dopo esser tornata dalla Spagna Maria inviò subito una
lettera ai suoi connazionali che vivevano a Mosca, nella quale affermava quanto
segue:
“Al Compagno Tuti per il Partito
Comunista d’Italia
Caro compagno,
Il 27 corr.
dalle mani del compagno Calinin, Presidente del
Soviet Supremo dell’Unione Sovietica, ho ricevuto la medaglia “Per meriti di
lotta” con la quale il governo sovietico mi ha decorata il 23 febbraio u.s.
In questi giorni in cui il mio
cuore è pieno di gioia e di felicità per l’alto onorifico premio con il quale
il Partito bolscevico, il governo sovietico hanno voluto ricompensare i
modestissimi servizi da me resi alla nostra grande patria socialista, sento il
bisogno d’inviare il mio saluto al Partito Comunista d’Italia nelle cui file
nel 1921 ho cominciato la mia vita e la mia educazione di militante del partito
mondiale di Lenin e Stalin.
Io sono pienamente cosciente e
sento con tutto il cuore gli alti doveri che m’impone l’alta decorazione che ho
ricevuto. Prometto che darò tutte le mie forze per il migliore compimento del
mio lavoro nel posto di lavoro oggi affidatomi e in qualunque altro posto mi
verrà affidato domani. Prometto che darò tutte le mie forze alla lotta per la
grande Causa del Partito di Lenin-Stalin, nell’Unione Sovietica e fuori
dell’Unione Sovietica.
Saluti bolscevichi: Maria Polano”
8. Molti sono i punti che necessitano un racconto a parte, ma la domanda che
preme a tutti è: da dove parlava Polano, dove ha svolto la sua straordinaria
attività di antifascista, la cui voce contrastava le trasmissioni di propaganda
mussoliniana. Gli archivi di Mosca hanno anche questa risposta, la troviamo in
due documenti del fascicolo di Luigi Polano.
Uno è composto
in russo il 17 agosto 1944 e riferisce:
“Polano nel 1919 arrestato in Germania
sospettato di essere agente del bolscevismo. Da marzo a aprile lavorò a Parigi
su incarico del IV Dipartimento del RKKA (Forze armate rosse degli operai e
contadini). Nel 1925 riceve 300 dollari americani per un viaggio in America. Ha
restituito questi soldi al Partito comunista d’Italia nel 1927. Nel 1932
arrestato per 2 mesi in Francia per il passaporto falso. Espulso dalla Francia.
Attualmente lavora presso il Comitato Pansovietico
della Radio a Tbilisi. Secondo le dichiarazioni di Ercoli e Germanetto,
la leadership del Partito italiano non aveva piena fiducia in lui per via delle legami frivoli con le donne.” [originale
in russo, tradotto da N.T.]
Il suo soggiorno
in quei anni a Tbilisi, capitale della Repubblica Socialista Sovietica della
Georgia, è confermato anche da un altro documento steso nel luglio del 1945:
“…luglio 1941- aprile 1945 – in missione
speciale all’interno del Comitato Pansovietico della
Radio, a Tbilisi. Dall’aprile 1945 a oggi presso la redazione italiana del VRK
[Comitato Pansovietico della Radio], a Mosca. E’
stato al secondo congresso del KIM. Moglie – una
cittadina sovietica, lavora al VRK”.
[originale in russo,
tradotto da N.T.]
La
Georgia si trova nel Caucaso, e questo spiega la denominazione della medaglia
ricevuta da Polano, della quale parla il documento firmato dall’ambasciatore Kozyrev da cui abbiamo cominciato la nostra ricerca.
***
Così, grazie
agli archivi moscoviti, è stato
possibile colmare alcune lacune nella biografia del comunista sardo Luigi
Polano e di sua moglie Maria.
[Un evento
culturale, in quanto ampiamente pubblicizzato in precedenza, rende impossibile
qualsiasi valutazione veramente anonima dei contributi ivi presentati. Al fine
della pubblicazione, questo scritto è stato valutato “in chiaro” dai promotori
dei Seminari Russia e Mediterraneo e
dalla direzione di Diritto @ Storia]
[1] Vedi Natalia Terekhova. Ottobre rosso in Italia: Serrati, Bordiga, Gramsci in Antonio
Carioti, a cura di: 1917 Ottobre rosso. La rivoluzione russa: i fatti, i
protagonisti, il mito. Corriere della sera, 2017.
[2] Robert Conquest. Il Grande
Terrore. Mondadori 1970, BUR 1999.
[3] Del caso si è
occupata Stella Blagoeva, figlia del fondatore del partito comunista bulgaro,
divenuta funzionaria di alto livello del Comintern. Nella letteratura italiana
è conosciuta per la sua partecipazione nelle faccende delle sorelle Schucht,
che le hanno scritto a proposito del comportamento controverso di Palmiro
Togliatti nei confronti di Antonio Gramsci. Vedi: Mauro Canali. Il
tradimento. Gramsci, Togliatti e la verità negata, Marsilio, 2013. P.243.
[4]
Internazionale Comunista – la Terza Internazionale - Comintern (1919-1943).
[5] Comitato Esecutivo dell’Internazionale Comunista.