ISPROM
ISTITUTO DI STUDI E PROGRAMMI PER IL MEDITERRANEO
Mediterraneo, Russia, Sardegna
Da antonio Gramsci a luigi Polano
Sassari, 1 -
2 dicembre 2017
Sistema Sovietico e fordismo nel
pensiero di Gramsci
- Stralci tratti dai “Quaderni dal carcere” (Q1 e Q22) -
MAURO PALA
Università di
Cagliari
Gramsci evidenzia
che il contenuto essenziale del fordismo doveva essere individuato nella
«volontà di dare la supremazia all’industria e ai metodi industriali, di
accelerare con mezzi coercitivi la disciplina e l’ordine nella produzione, di
adeguare i costumi alle necessità del lavoro. Sarebbe sboccata necessariamente
in una forma di bonapartismo, perciò fu necessario spezzarla inesorabilmente».
«Ciò che oggi viene
chiamato americanismo è in gran parte la critica preventiva dei vecchi strati
che dal possibile nuovo ordine saranno appunto schiacciati e che sono già preda
di un’ondata di panico sociale, di dissoluzione, di disperazione, è un
tentativo di reazione incosciente di chi è impotente a ricostruire e fa leva
sugli aspetti negativi del rivolgimento».
«Non è dai gruppi
sociali ‘condannati’ dal nuovo ordine che si può attendere la ricostruzione, ma
da quelli che stanno creando, per imposizione e con la propria sofferenza, le
basi materiali di questo nuovo ordine: essi devono trovare il sistema di vita
‘originale’ e non di marca americana, per far diventare “libertà” ciò che oggi
è “necessità”».
«L’America senza
“tradizione” ma anche senza questa cappa di piombo (…) La non esistenza di
queste sedimentazioni vischiose delle fasi storiche passate ha permesso una
base sana all’industria e specialmente al commercio e permette sempre di più la
riduzione dei trasporti e del commercio a una reale attività subalterna della
produzione (…). Questa razionalizzazione preliminare delle condizioni generali
della produzione già esistente o facilitata dalla storia, ha permesso di
razionalizzare la produzione, combinando la forza (distruzione del
sindacalismo) con la persuasione (salari e altri benefici)».
«Per collocare tutta
la vita del paese sulla base dell’industria. L’egemonia nasce dalla fabbrica e
non ha bisogno di tanti intermediari politici e ideologici. (…) La lotta che
c’è stata in America è ancora per la proprietà del mestiere, contro la libertà
industriale, cioè come quelle che si è avuta in Europa nel secolo XVIII,
sebbene in altre condizioni. L’assenza della fase europea segnata come tipo
dalla Rivoluzione Francese, in America ha lasciato gli operai ancora grezzi».
«Le sue (di Trockij) soluzioni pratiche erano errate, ma le
preoccupazioni erano giuste. In questo squilibrio fra pratica e teoria era
insito il pericolo. Ciò si era manifestato già precedentemente, nel 1921. Il
principio della coercizione nel mondo del lavoro era giusto (…) ma la forma che
aveva assunto era errata: il ‘modello’ militare era diventato un presagio
funesto, gli eserciti del lavoro fallirono».
«Attività meno
sconnesse fra loro di quanto allora potesse sembrare. Il nuovo metodo di lavoro
e il modo di vivere sono indissolubili: non si possono ottenere successi in un
campo senza ottenere risultati tangibili nell’altro. In America la razionalizzazione
e il proibizionismo sono indubbiamente connessi».
«Le inchieste degli
industriali sulla vita privata degli operai sono necessità del nuovo metodo di
lavoro. Chi irridesse a queste iniziative e vedesse in esse solo una
manifestazione ipocrita di ‘puritanesimo’ si negherebbe ogni possibilità di
capire l’importanza, il significato e la portata obbiettiva del fenomeno
americano, che è anche il maggior sforzo collettivo [finora esistito] per
creare con una rapidità inaudita e con una coscienza del fine mai vista nella
storia, un tipo nuovo di lavoratore e d’uomo».
«Se si vuole
studiare la nascita di una concezione del mondo che dal suo fondatore non è
stata mai esposta sistematicamente (e la cui coerenza essenziale è da ricercare
non in ogni singolo scritto ma nell’intero sviluppo del lavoro intellettuale
vario in cui gli elementi della concezione sono impliciti) occorre fare
preliminarmente un lavoro filologico minuzioso condotto col massimo scrupolo di
esattezza, di onestà scientifica, di lealtà intellettuale, di assenza di ogni
preconcetto ed apriorismo o partito preso».
«Occorre, prima di
tutto, riconoscere il processo di sviluppo intellettuale del pensatore dato per
identificare gli elementi divenuti stabili e ‘permanenti’, cioè che sono stati
assunti come pensiero proprio, diverso e superiore al ‘materiale’ studiato e
che ha servito di stimolo; solo questi elementi sono momenti essenziali del
processo di sviluppo (…). La ricerca del leit-motiv, del
ritmo del pensiero in sviluppo, deve essere più importante delle singole
affermazioni e degli aforismi staccati».
«L’americanismo,
nella sua forma più compiuta, domanda una condizione preliminare, di cui gli
americani che hanno trattato questi problemi non si sono occupati, perché essa
in America esiste naturalmente: questa condizione si può chiamare una
‘composizione demografica razionale” e consiste in ciò che non esistano classi
numerose senza una funzione essenziale nel mondo produttivo, cioè classi
assolutamente parassitarie».
«La prospettiva è internazionale
e non può essere che tale. Occorre pertanto studiare esattamente la
combinazione di forze nazionali che la classe internazionale dovrà dirigere e
sviluppare secondo la prospettiva e le direttive internazionali. La classe
dirigente è tale solo se interpreterà esattamente questa combinazione, di cui
essa stessa è componente in quanto può dare al movimento un certo indirizzo in
certe prospettive».
«Le costituzioni
politiche sono necessariamente dipendenti dalla struttura economica, dalle
forme di produzioni e di scambio. Con la semplice enunciazione di questa
formula molti credono di aver risolto ogni problema politico o storico, credono
di essere in grado di impartire lezioni a destra e a manca».
[Un evento culturale,
in quanto ampiamente pubblicizzato in precedenza, rende impossibile qualsiasi valutazione veramente anonima dei contributi ivi presentati. Al fine della
pubblicazione, questo scritto è stato valutato
“in chiaro” dai promotori dei
Seminari Russia e Mediterraneo e dalla direzione di Diritto @ Storia]