Notizie-2017

 

 

Prosdomici-2016 - CopiaAldo Luigi Prosdocimi

 

FoRME DI LINGUA E CONTENUTI ISTITUZIONALI NELLA ROMA DELLE ORIGINI

I

 

 

L’ARTE DEL DIRITTO

Collana diretta da Luigi Garofalo

33

 

 

 

Napoli, jovene, 2016

XII-640 pp. ISBN  978-88-243-2469-4

 

 

 

 

 

 

INDICE  SOMMARIO

 

 

Premessa

1

Nota minima su particolarità e/o vezzi terminologici

7

 

 

CAPITOLO PRIMO

POPULUS QUIRITIUM QUIRITES

 

1.         Le occorrenze della formula

9

2.         Le varietà della formula

19

2.1.      PRQ-ium

19

2.2.      PRQ-es

37

2.3.      Precisazione a mo’ di conclusione

39

3.         Le varianti della formula: diversità significa cronologia?

39

3.1.      L’antichità della variante Q-ium

39

3.2.      Excursus. Un possibile caso di non-trasposizione morfosintattica: duumvir, triumvir

46

4.         Implicazioni e restrizioni di Q-íum nelle formule

48

5.         Restituzione della protoformula

51

6.         Anticipo sui Quirites < *co-wirites, sui *co-wiro- di una comunità costituita come *co-wiria > curia

59

7.         Le due ‘Roma’: tra nomi, realtà istituzionali, duplicazioni narratologiche

60

7.1.      Roma-‘nome’ e Roma-‘cosa’

60

7.2.      Il ‘nome segreto di Roma’ significa inesistenza di Roma come nome

61

7.3.      Il nome di Roma e le implicazioni delle forme derivate

68

7.3.1.   Porta Romanula e porta Romana

68

7.3.2.   Roma è il Foro (Romano)?

76

7.3.3.   Excursus su fores, foris, forum/s

79

8.         Il nome di Roma e il nome di Romolo

80

8.1.      Base e derivazione

80

8.2.      Esclusione dell’origine etrusca del nome Romulus

85

8.3.      Romulus e l’aggettivo romulus, -a, -um

87

8.4.      Ancora su porta Romana/Romanula: una proposta per l’unitarietà

90

8.5.      A latere: su Latinus, Latium

92

8.5.1.   Etrusco Latinie

92

8.5.2.   Latium e Latini

94

 

 

CAPITOLO SECONDO

LA SOCIETÀ DEI QUIRITES

 

1.         Populus e Quirites

98

1.1.      L’opposizione populus ~ Quirites nella formula Populus Romanus Quirites

98

1.2.      Quirites nelle attestazioni seriori

101

1.3.      Valore di Quirites nella formula Populus Romanus Quirites

104

1.4.      Populus Romanus ~ Quirites; Romani e Quirites; militari e cittadini

105

1.4.1.   La dissimmetria dell'opposizione (contra Dumézil)

105

1.4.2.   Excursus. Magdelain (1984) su Quirinus guerriero’ e i Quirites

111

1.4.3.   armatos ~privatos a Roma; ‘(gladio) cincti – non‑cincti, hastati ~ non-hastati’ a Gubbio

117

2.         Le formule con Quirites: conservazione, significatività, adattamento

126

2.0.      Premessa

126

2.1.      Implorare fidem Quiritium (e la provocatio ad populum)

127

2.1.1.   L’invocazione ai Quirites

127

2.1.2.   Plorare/implorare

133

2.1.3.   L’aition della provocatio ad populum. Una anticipazione

139

2.1.4.   Fides Quiritium

142

2.1.4.1.            Fides e *co-wiria

142

2.1.4.2.            Excursus su Varrone L. 5.74 e su Fides sabina

145

2.1.4.3.            Ritorno a Fides

152

2.2.      Ex iure Quiritium/ius Quiritium

155

2.3.      Quiris e civis: la formula «illius quiris ... /ollus quiris …»

162

3.         La lex del paricidas: forme linguistiche e sfondo istituzionale

171

3.1.      paricidas nella lex Numae

171

3.2.      paricidas esto: le esigenze della morfosintassi

172

3.3.      Soggetto e oggetto del crimine: la precisazione homo liber

173

3.4.      Valore ed etimologia di pari- in paricidas

177

3.4.1.   Esclusione di parens e pater

177

3.4.2.   Una proposta per pari-

179

3.5.      La serie morfologica hosticapas, damnas, paricidas (e fas?); hostis : hostia : hostire etc.

185

3.5.0.   Premessa

185

3.5.1.   Hosticapas: forma e semantica

186

3.5.1.1.            Hosticapas; hostis ed hostiri

186

3.5.1.2.            In margine: hostis e hostia

191

3.5.2.   Damnas

194

3.5.3.   Corollario per fas

195

3.5.4.   I nomi maschili in -as e -a: la successione delle forme

196

3.6.      Paricidas ~ parricida [annotazioni 2010-2011]

198

3.6.1.   Premessa. Parrici (quaestores) e parricida. Esclusione di possibilità astratte

198

3.6.2.   Le forme paricidas e parricida

200

3.6.3.   Il contesto sociogiuridico della lex del paricidas

204

3.6.4.   Ancora su ‘forma e semicità’

208

3.6.5.   Paricidas/parricida: la morfologia -as/-a (e -r-/rr-)

211

4.         Dalla Roma del pater ‘dux et princeps’ in assoluto alla Roma dei patres ‘princeps’ ma non in assoluto

212

4.1.      La lex sul paricidas, punta di un iceberg

212

4.2.      Excursus su *wiro-, vir, homo (liber), tra semantica e funzionalità giuridica

217

4.3.      Intermezzo. Quirinus < *co-wirí-no e Romulus ‘di/a Roma’

228

4.4.      Parilia «quem diem festum praecipue habent iuniores»

232

4.4.1.   Parilia: la festa degli iuvenes pares

232

4.4.2.   Appendice. Pales Matuta

251

 

 

CAPITOLO TERZO

QUIRITES, CURIA E IL ‘SISTEMA DI QUIRINO’

 

1.         Curia, Quirites, Quirinus da *co-wiro-. L'etimologia, tra forme e contenuti

256

1.1.      Etimologia, ricostruzione, interpretazione

256

1.2.      Etimologia unitaria di curia, Quirites/Quirinus da *cowiro-

259

1.2.1.   Inquadramento dell’etimologia

259

259

1.2.2.   Le premesse accentuali per cur- e quir- quali esiti diversi di *cowir-

265

1.2.2.1.            Le premesse accentuali

265

1.2.2.2.            *ob-caiso- > occisus vs. *ob-caso- > occasus: la quantità vocalica che blocca

267

1.2.2.3.            iouesto- > iustus e la quantità sillabica che non blocca: l’atonia di -e-

269

1.3.      Una etimologia fallace: Quirites/curia e sabino curis ‘hasta’

271

1.4.      Intermezzo: *cowiriom, curia < *cowiria, curiae < *cowiriae

275

1.5.      La formazione di quasi-etnico di Quirites e la connotazione territoriale di curia

276

2.         Cures < *cŏ-wĭres?

285

2.1.      Le forme e le associazioni

285

2.1.1.   Indice tematico come premessa

285

2.1.2.   Cures toponimo ed etnico: Cures Sabini

286

2.1.3.   Morfologia

287

2.1.4.   Cures e Quirinus/ Quirites

288

2.1.5.   Iuno cur(r)itis/quiritis: il medio proporzionale tra cūr- e cŭr-

291

2.1.6.   Riprendendo le fila

292

3.         Gli elementi del 'sistema di Quirino'

296

3.1.      Quirites da *Quiriom? Un’invenzione significativa

296

3.2.      Le Fossae Quiritium

298

3.3.      Hora Quirini, Virites Quirini

304

3.4.      *hora: curia, Horatii : Curiatii

310

3.4.1    *hora, hortus, co-horti-

310

3.4.2.   Horatii e Curiatii tra ‘storia’ e racconto

317

3.4.2.1.            Premessa su nomi, racconti, ‘storia’

317

3.4.2.2.            Horatii e Curiatii in Livio (1.24-26)

318

3.4.2.3.            Horatii e Curiatii tra Roma e Alba

325

3.4.3.   Il micro-sistema *curialae : *hora-> Curiatii :Horatii; Fossae Quiritium e Fossa Cluilia

327

3.5.      La denominazione: dalla realtà sociopolitica alla realtà territoriale

332

4.         Curia e curiae

335

4.1.      Preliminari sul tema curia/curiae e *co-wiriom/a

335

4.2.      Altri non liquet sul tema curia/curiae. Excerpta

340

4.2.1.   curia di ‘viri’ curia come ‘luogo’. Numero e denominazione delle curiae

340

4.2.2.   Veteres e novae curiae

354

4.2.3.   Excursus currenti calamo sull'origine di patronimico e gentilizio

357

4.2.4.   Cŭrius: tra cūria e cŭres? Tifata Curia e Curia Tifata: tra Paolo 43 L e 503 L; ovvero: esisteva una Curia Tifata?

359

4.3.      ‘Realtà’ e ‘ritualità’ delle curiae

365

4.3.1.   I riti di febbraio

365

4.3.2.   Parentalia e Ferialia

370

4.3.3.   Appendice. Sulla Curia Hostilia quale templum

378

4.3.4.   Retrospettiva minima

383

5.         Le forme extra romane

384

5.1.      couehriu nella Tabula Veliterna (Vetter 222)

385

5.2.      Excursus. Per una interpretazione della struttura testuale della Tabula Veliterna

390

5.3.      Il lucus di Pesaro come luco del *cowirio- > (genit.) coerii

410

5.4.      Epilegomena. Repetita con variazioni (iuvant?)

423

 

 

CAPITOLO QUARTO

IUPITER; MARS E QUIRINUS

IL DIVINO, IL SACRO E IL SISTEMA SOCIALE A ROMA

 

0.         Premessa

431

1.         Dèi di Roma o religione di Roma?

432

2.         Mitologia indoeuropea a Roma? Rito e mito. Lessico e racconti tra Roma e India

437

3.         Il divino della funzionalità a Roma

443

4.         Giove ‘piaculare’ e Marte lustrale

448

5.         lupiter e Marte; l’avvento di Quirinus

455

6.         Quirinus: tra forma, contenuto e funzione

460

6.1.      Quirites, Quirinus, e curio, curiōnus. Il senso istituzionale delle trafile formali e semantiche

460

6.2.      Quirinus, e Romolo

469

7.         Appendice. La triade precapitolina tra Wissowa e Dumézil

475

 

 

CAPITOLO QUINTO

POPULUS.

DAL POPLO- PRE-TARQUINIO AL POPLO- ‘POPULUS’ REPUBBLICANO

 

1.         poplo- ‘esercito di leva’

487

1.1.      Premessa

487

1.2.      poplo- tra ‘esercito (di leva)’ e ‘populus’

488

1.2.1.   Gli estremi della questione

488

1.2.2.   populus ‘esercito’ e populari ‘devastare’

489

1.2.3.   Il magister populi diventa dictator

490

1.2.4.   poplo- ‘totalità’ ab origine? Populi Latini

495

1.2.5.   poplio- e poplico- divengono Publius e publicus

497

1.2.6.   poplo nelle Tavole Iguvine. Ulteriori riflessioni

503

1.2.7.   Riflessione e metanoia: poplo- come totalità?

503

1.2.8.   Excursus. Sull’etimologia di pūbes

507

2.         Dal poplo- ‘esercito’ al populus ‘populus’

510

2.1.      Pilumnoe poploe e il collegamento ai Salii

510

2.2.      Su “Tradizioni saliari

532

2.3.      ludus, lusus, lustrum

542

3.         Riti di passaggio: la nascita e l’iniziazione guerriera nella rappresentazione dell’oinochoe della Tagliatella (Caere)

547

3.0.      Premessa

547

3.1.      Le figurazioni dell’oinochoe della Tagliatella

548

3.2.      Riti di passaggio

559

3.3.      truia

566

3.4.      Troiae lusus e Troia/troia

571

4.         Appendice. Variazioni su lustrum, lustratio, ver sacrum

578

 

 

Bibliografia

613

 

Indice delle fonti

629

 

 

Seconda e terza di copertina

 

Nell'agosto dell'anno in corso, pochi mesi prima che questo suo bellissimo libro fosse dato alle stampe, Aldo Luigi Prosdocimi ci ha inaspettatamente lasciato, colpito da un male improvviso. Si è così sottratto al tributo di gratitudine e ammirazione che gli avremmo personalmente riservato per il dono di un’opera di raro valore, alla quale si era dedicato per un lungo tempo: da quando, a voler essere più precisi, aveva reso visita ad Alberto Burdese, il collega stimato e l’amico fidato cui sarebbe succeduto quale decano dell’Ateneo patavino, e io, a colloquio con il mio indimenticabile maestro, forse con un po’ d'impertinenza, lo avevo caldamente invitato a riunire in un volume da destinare all'«Arte del diritto», collana all’epoca ancora giovane, i suoi scritti sparsi di maggior interesse per i romanisti, in quanto incentrati su questioni ricostruttive attinenti all’ordinamento della civitas arcaica.

Convinto, al pari di tutti i lettori di Aldo, della loro straordinaria qualità, mi era parso utile e addirittura doveroso promuovere un’iniziativa editoriale volta a diffonderne la conoscenza o comunque ad agevolarne la fruibilità in seno alla cerchia degli storici del diritto. Ma quella di cui questi ora dispongono non è affatto la raccolta di saggi già pubblicati che avevo inizialmente sollecitato allo studioso eminente: è invece una collezione di lavori nuovi, tali perché redatti per l’occasione o perché profondamente rielaborati rispetto alla loro versione originaria. Il che vale a spiegare la gestazione certo non breve del tomo primo in rapporto a un secondo e addirittura a un terzo che l’autore aveva in preparazione, in merito ai quali possiamo solo auspicare che vengano portati a compimento da Anna Marinetti, la moglie amatissima compagna nella passione scientifica, e da Luca Rigobianco, il valente allievo che ha affiancato Aldo nella correzione delle bozze e ha poi predisposto l’indice delle fonti.

La varietà e la complessità dei temi trattati nelle pagine seguenti ne rendono improponibile il tratteggio pur vago: mi limito perciò a evidenziare, oltre all’importanza che essi rivestono per i romanisti – ancora impegnati a discutere di populus, Quirites, curie, provocatio, legge di Numa sull’omicidio volontario e via dicendo –, l’acutezza della loro analisi, sorretta da un pensiero vivace e poliedrico, che al dominio della glottologia assomma la padronanza delle architetture edificate sub specie iuris da una società remota, alla quale continuiamo a guardare con lo stupore di chi vi ritrova la lontana matrice della propria essenza.

In quella disciplina, la glottologia, Aldo aveva vinto la cattedra nel 1970, non ancora trentenne, ricoprendola nell’Ateneo di Urbino e dopo, dal 1974, di Padova. Non era quindi un giurista per etichetta accademica né per formazione universitaria, avendo alle spalle la laurea in Lettere conseguita a Firenze nel 1964: ma aveva, per vero innato, uno spiccatissimo senso del giuridico, fecondato dallo studio costante dei diritti antichi, condotto sulle fonti e sulla dottrina specialistica. Proprio questo volume ne è la migliore testimonianza: esso rivela infatti un autore che si muove con straordinaria perizia all’interno delle risalenti istituzioni giuridiche romane, riuscendo a penetrarne gli arcana grazie alle sue ineguagliabili competenze linguistiche.

 

Luigi Garofalo

 

 

Aldo Luigi Prosdocimi è autore di molteplici monografie, tra le quali: La lingua venetica, I-II, 1967 (con G.B. Pellegrini); Lingue e dialetti dell'Italia antica, 1978; Tavole Iguvine, I. I testi, 1984; I Veneti antichi. Lingua e cultura, 1987 (con G. Fogolari); Alfabetari e insegnamento della scrittura in Etruria e nell’Italia antica, 1990 (con M. Pandolfini); Filoni indeuropei in Italia. Riflessioni e appunti, in L'Italia e il Mediterraneo antico, II, 1995; Scritti inediti e sparsi, 2004; Latino (e) italico e altre varietà indeuropee, 2008; Tavole Iguvine, II. Preliminari all’interpretazione. La testualità: fatti e metodi, 2015