GIOVANNI
FIESOLI ·ANDREA LAI
GIUSEPPE
SECHE
LIBRI,
LETTORI E BIBLIOTECHE
SARDEGNA
(SECOLI VI-XVI)
con una premessa di Luigi G. G. Ricci
Repertorio di
Inventari e Cataloghi di Biblioteche Medievali
Texts and Studies
2
Firenze,
SISMEL-Edizioni del Galluzzo, 2016
ISBN
978-88-8450-707-5
SOMMARIO
Premessa di Luigi G. G. RICCI
VII
LIBRI, LETTORI E
BIBLIOTECHE NELLA SARDEGNA MEDIEVALE
E DELLA PRIMA
ETÀ MODERNA
Giovanni FIESOLI, La parte ed il tutto:
per un atlante
della cultura libraria dall’Alto Medioevo all’età della stampa
3
Andrea LAI,
Alcune considerazioni sulla circolazione del libro in Sardegna tra Medioevo e prima Età moderna. Per la costituzione di un Repertorio
11
Giuseppe SECHE,
Le fonti inventariali e gli studi sulla circolazione del libro. Problemi
e risultati
29
REPERTORIO
43
APPENDICI
Appendice I. Libri di sardi fuori dall’isola
329
Appendice II. Libri diretti in Sardegna
359
Siglario degli archivi e delle biblioteche
363
Siglario bibliografico
365
INDICI
Indice degli autori, delle materie e dei testi anonimi
381
Indice degli editori e degli stampatori
415
Indice dei luoghi di stampa
419
Indice dei possessori e dei destinatari
423
Indice geografico
429
Indice
delle fonti
433
Terza e quarta di copertina
Giovanni Fiesoli (Firenze, 1970),
dottore di ricerca in Filologia mediolatina, ha ricoperto l'incarico di docente supplente di Letteratura
latina medievale presso l'Università degli Studi di Firenze (a.a. 2009-2013). Assegnista di ricerca presso gli Atenei di Firenze, Trento
e Verona, si è occupato di storia della filologia e di tradizioni testuali dal
Tardo-antico all'Umanesimo; ha già edito per i tipi della SISMEL La
genesi del lachmannismo (2000) nonché i primi tre volumi della serie
RICABIM di cui è coordinatore scientifico.
Andrea Lai (Carbonia, 1981) è
dottore di ricerca in Filologia latina medievale e umanistica e assegnista
dell’Università di Sassari. Si è occupato del Fortleben degli autori
classici e patristici in Gregorio Magno e
di storia e circolazione del libro. È autore di diversi saggi tra
cui due volumi: Alle nozze dello Sposo. Gregorio Magno commentatore del Cantico dei cantici e le
sue fonti (Roma, Città Nuova 2014) e Il codice Laudiano greco 35.
L’identità missionaria di un libro nell’Europa altomedievale
(Cargeghe, Documenta Edizioni 2011).
Giuseppe Seche (Ovodda, 1985) è
dottore di ricerca in Storia moderna e contemporanea, presso
l'Università degli Studi di Cagliari, e in Literatura española
e hispanoamericana: investigación avanzada, presso la Universidad de
Salamanca. Sostenuto dal CNR e in collaborazione con l’Istituto di Storia
dell'Europa Mediterranea, si è occupato di storia del libro e della
tipografia, focalizzandosi sulle relazioni culturali e intellettuali in
Sardegna tra il tardo Medioevo e la prima Età moderna. Autore di diversi
saggi (da ultimo: Libri e lettori in Sardegna fra tardo Medioevo e prima
Età moderna, «Nuova Rivista Storica», 2015/111),
è attualmente borsista di ricerca in Storia medievale presso
l'Università di Cagliari.
*****
Il volume
traccia un importante quadro della circolazione del libro nella Sardegna dei
secoli VI-XVI. Il repertorio censisce e studia oltre seicento notizie di
possesso e/o fruizione di libri, organizzate in schede, le quali, intestate a
enti o persone fisiche e distribuite per località di pertinenza,
presentano le principali informazioni storico-biografiche del
possessore/fruitore, riflessioni di carattere culturale inerenti alle notizie
librarie, l'edizione dei documenti, l'identificazione degli autori o delle
opere citate, i riferimenti archivistici e l'eventuale bibliografia. Due
appendici raccolgono le notizie relative ai possessori sardi residenti fuori
dall'isola, nonché ai libri diretti in Sardegna.
Per mettere
a punto questo strumento i curatori si sono mossi lungo due linee operative
parallele: l'una, partendo dallo spoglio della bibliografia riguardante la
storia culturale sarda, ha prodotto la catalogazione di buona parte dell'edito;
l'altra, avviando una disamina sistematica della documentazione archivistica,
ha portato all'individuazione e alla pubblicazione di numerose testimonianze
inedite.
The
volume paints an important picture of the circulation of books in Sardinia from
the 6th to the 16th century. The repertory surveys and studies over six hundred
news items regarding the possession and/or use of books, organized finto
documentary records, which, being registered to organizations or individuala
and distributed by locations of relevance, provide the main historical and
biographical information regarding the owners/users, cultural considerations
concerning book-related news, the editions of the documents themselves, the
identification of the authors or the works cited, the archival references, and
even bibliographies. Two appendices contain news items relating to Sardinian
book-owners residing off the Island, as well as books headed to Sardinia.
In order to develop this tool, the
editors have worked along two parallel linea: one has resulted in the
cataloguing of a large portion of the published work, starting from the bare
bibliography concerning the cultural history of Sardinia, and the other has led
to the identification and publication of several originai testimonies, by
systematically examining the archival documents.
PREMESSA
Il
repertorio che si presenta è il frutto del Progetto di ricerca
«Libri, lettori e biblioteche nella Sardegna medievale» finanziato
dalla Regione Autonoma della Sardegna come «Progetto di ricerca di base
orientata» nell’annualità 2009 della Legge Regionale 7
Agosto 2007, n. 7 «Promozione della ricerca scientifica e
dell’innovazione tecnologica in Sardegna». Responsabile della
gestione amministrativa e finanziaria del progetto è stato il
Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione
dell’Università degli Studi di Sassari.
Il
volume si colloca nella serie di R.I.Ca.Bi.M. (Repertorio di Inventari e
Cataloghi di Biblioteche Medievali) promosso dalla S.I.S.M.E.L. (Società
Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino) di Firenze: il suo Presidente,
Agostino Paravicini Bagliani, e il suo Direttore, Francesco Santi, ne hanno
sostenuto fin dall’inizio la proposta e ne hanno seguito con vivo
interesse la realizzazione. Ma rispetto ai volumi pubblicati nella medesima
collana, quello che qui si introduce presenta, tra le altre, due significative
novità, l’una cronologica, l’altra relativa allo stato di
disponibilità delle fonti documentarie.
In linea con i criteri generali di R.I.Ca.Bi.M., il
progetto originario si poneva come principale obiettivo (cito dal Formulario
compilato per la domanda di ammissione al finanziamento) «la
realizzazione del primo repertorio di cataloghi, di inventari e di qualsiasi
altra attestazione libraria presente in fonti archivistiche (come testamenti,
donazioni, transazioni ed atti di varia natura) o in registri come i
caratteristici ‘condaghi’ (quindi note di prestito, note di spesa,
note obituarie) contenenti riferimento immediato a manoscritti ed incunaboli,
anticamente posseduti, o sotto forma di catalogo dettagliato o di semplice
lista o di enumerazione sommaria degli stessi, purché antecedenti al
1520». In corso d’opera, tuttavia, è parso opportuno
estendere l’intervallo di tempo considerato a tutto il XVI secolo,
periodo che in Sardegna conserva sotto molteplici aspetti caratteri propri del
tardo Medioevo e del primo Rinascimento e registra significativi ritardi come
quello nella diffusione della stampa, segnando così uno scarto temporale
di non poco conto rispetto al resto d’Italia.
Sempre durante l’esecuzione della ricerca si è
deciso di accostare alla schedatura del materiale edito (e alla sua
riproposizione) anche l’edizione di una parte cospicua della
documentazione inedita in cui ci si è imbattuti nello spoglio delle
fonti: la messa a disposizione della comunità scientifica di documenti
sino ad oggi inesplorati si è fin da subito rivelata
un’irrinunciabile opportunità per la promozione storico-culturale
della Sardegna.
Il finanziamento assegnato al progetto da parte della
Regione Autonoma della Sardegna è stato in larghissima misura destinato
a sostenere per un biennio la ricerca di due assegnisti, Andrea Lai ed Elena
Somigli; essi hanno innanzitutto raccolto ed organizzato il dossier
bibliografico e documentario che si trova alla base di una porzione assai
cospicua del materiale pubblicato in questo volume. Il dossier riunito da
Somigli è stato poi elaborato sotto forma di schede da Giovanni Fiesoli.
A questo primo gruppo di studiosi si è poi aggiunto,
per una fortunatissima circostanza, Giuseppe Seche, che ha contribuito con un
buon numero di schede ricavate dai materiali in gran parte già allestiti
per un precedente lavoro di ricerca finanziato dal Consiglio Nazionale delle
Ricerche (CNR) e inserito tra le iniziative promosse dal Progetto
«Migrazioni» del medesimo ente: esso si è concretizzato
nella tesi dottorale Cultura e
circolazione libraria in Sardegna tra Tardo Medioevo e prima Età Moderna
(2 voll.), elaborata da Seche nell’ambito del Dottorato in
«Storia Moderna e Contemporanea» dell’Università di
Cagliari e in «Literatura Española e Hispanoamericana:
Investigación avanzada» dell’Università di Salamanca
(tutor: Pedro M. Cátedra García, Olivetta Schena, Maria Eugenia
Cadeddu).
Il
volume consta di tre parti principali: i saggi dei tre autori, il repertorio, i
necessari corollari (siglari e indici). Qui rivolgo la mia attenzione ai saggi
che introducono le schede.
Giovanni
Fiesoli segue tenacemente, assolvendo a un compito assai meritevole, il
progetto R.I.Ca.Bi.M. fin dal suo «atto di nascita»; e proprio nel
«mosaico geo-culturale», che grazie a questo progetto sta assumendo
forme e contorni sempre più chiari e precisi, egli inquadra la ricerca
qui realizzata. Lo studioso si sofferma a tal riguardo su un aspetto
particolare come quello della critica testuale. Come ogni altro ‘spazio
eccentrico’, la Sardegna, benché area periferica o
‘laterale’ in senso assoluto in un atlante della cultura medievale
e della prima Età moderna, se collocata nella relazione dei dati
geo-referenziati che scaturiscono dal Fortleben
di uno scrittore, può reclamare un ruolo centrale nelle indagini
filologiche. Certo, la scarsità delle testimonianze disponibili è
di per sé un limite all’auspicabile incrocio dei dati; ma è
pur vero che resta molto da fare nell’opera di ricognizione delle fonti relative
all’isola sia in territorio sardo sia al di fuori di esso.
Il
saggio di Andrea Lai si articola in due sezioni: la prima illustra le fasi del
lavoro scaturito dal progetto e le scelte operative effettuate durante la sua
realizzazione (oltre quelli già prima menzionati, Lai evidenzia tutti i
caratteri di novità di questo volume rispetto alla serie che lo ospita:
esso «se ne discosta per la maggiore ampiezza dei limiti cronologici, per
la varietà delle fonti prese in considerazione, per la ripresa integrale
delle fonti edite e soprattutto [...] per l’edizione di numerosi
documenti inediti)»; la seconda sezione costituisce una vera e propria
guida alla consultazione del repertorio.
Nel
terzo saggio, Giuseppe Seche pone la sua attenzione sulla principale tipologia
documentaria relativa al patrimonio librario – a stampa nella maggioranza
dei casi presi in esame –, quella dell’inventario, e ne indaga
forme e fruitori.
Al
progetto di ricerca «Libri, lettori e biblioteche nella Sardegna
medievale» hanno aderito la S.I.S.M.E.L. in qualità di partner
internazionale di riferimento, e la Soprintendenza Archivistica per la Sardegna
e l’Archivio di Stato di Cagliari, con l’allora Soprintendente e
Direttore Anna Pia Bidolli, l’Archivio di Stato di Nuoro, con
l’allora Direttore Angela Andrea Orani, l’Archivio di Stato di
Oristano, con l’allora Direttore Marina Valdès, in qualità
di partner istituzionali con funzione di supporto al lavoro di ricognizione
archivistica.
Il
volume si è avvalso della preziosa collaborazione di Veronica Orazi
(Università di Torino), che ha curao la revisione grafica delle parti in
catalano medievale e della prima Età moderna.
Chi
scrive in qualità di proponente e di coordinatore scientifico del
progetto e gli autori del repertorio hanno contratto una serie cospicua di
debiti di riconoscenza che ora intendono onorare. Sono qui di seguito riportati
i nomi di tutti coloro che, nelle forme e nelle occasioni più diverse,
hanno reso possibile la buona riuscita del progetto: Agostino Paravicini
Bagliani (Presidente della S.I.S.M.E.L.), Anna Pia Bidolli (già
Soprintendente della Soprintendenza Archivistica per la Sardegna), Maria
Eugenia Cadeddu (ILIESI-Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia
delle Idee, CNR), Pedro M. Cátedra García (Universidad de
Salamanca), Maria Grazia Cuccureddu (Responsabile amministrativo del
Dipartimento di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione
dell’Università di Sassari), Bianca Fadda (Università di
Cagliari), Carla Ferrante (Direttore dell’Archivio di Stato di Cagliari),
Donatella Frioli (Università di Trento), Monica Grossi (Soprintendente
della Soprintendenza Archivistica per la Sardegna), Maria Teresa Laneri
(Università di Sassari), Maria Giuseppina Meloni (ISEM-Istituto di Storia
dell’Europa Mediterranea, CNR), Angela Andrea Orani (Direttore degli
Archivi di Stato di Sassari e Nuoro), Antonina Paba (Università di
Cagliari), Andrea Pala (Università di Cagliari), Antonella Panzino
(Biblioteca Universitaria di Sassari), Anna Maria Piredda (Università di
Sassari), Mauro G. Sanna (Università di Sassari), Francesco Santi
(Direttore della S.I.S.M.E.L.), Olivetta Schena (Università di
Cagliari), Esther Martí Sentañes (ISEM, CNR), Alessandro Soddu
(Università di Sassari), Giovanni Strinna (Università di
Sassari), Lorenzo Tanzini (Università di Cagliari), Sergio Tognetti
(Università di Cagliari), Raimondo Turtas (Università di
Sassari), Giuseppina Usai (Soprintendenza Archivistica per la Sardegna), Marina
Valdès (già Direttore dell’Archivio di Stato di Oristano).
Luigi G. G. Ricci
Firenze, 23 dicembre 2015