DA ROMA ALLA TERZA ROMA
XXXVII SEMINARIO INTERNAZIONALE DI STUDI
STORICI
Campidoglio, 21-22 aprile 2017
Accademia delle Scienze di Russia, Mosca
IL KWANTUNG CINESE IN CONCESSIONE ALLA
RUSSIA (1898-1905): UN PRECEDENTE PER IL COLONIALISMO MODERNO?
[Riassunto della comunicazione]
Nel marzo del 1898
la Russia firmò con la Cina una convenzione della durata di venticinque
anni, ottenendo così la concessione dell’estremità
meridionale della Penisola di Liaodong, per una superficie di 3200 chilometri
quadrati. Tale concessione – che prese il nome di Provincia del Kwantung
(Kvantunskaja oblast’), di
dimensioni pari a dieci volte l’isola di Malta – fu l’ultima
colonia (non confinante con la madrepatria) della storia dell’Impero
Russo. La convenzione del 1898 fu accolta a Pietroburgo come un importante
successo, al quale si ambiva da tempo. Ricevute le congratulazioni da parte del
suo ministro degli Esteri per aver raggiunto l’accordo «senza
alcuna occupazione forzata»[1], Nicola II rese
gloria all’Altissimo per la felice conclusione dell’affare
«atteso da tempo», «senza spargimento del nostro prezioso
sangue russo»[2]. Effettivamente,
la penisola fu occupata in modo del tutto pacifico. A condurre l’operazione
era stato il comandante della Flotta del Pacifico, l’ammiraglio F.B. Dubasov,
il quale redasse un comunicato in lingua cinese per informare la popolazione di
essere stato incaricato dallo zar ad assumere il comando della penisola, con la
garanzia che «la protezione russa non avrebbe turbato la quiete e il
benessere».
A cavallo dei secoli XIX-XX, in
Estremo Oriente si diede così l’avvio a una nuova esperienza per
la Russia, ossia la gestione economico-amministrativa di un considerevole
territorio straniero sulla base di un accordo. Nel contesto delle iniziative
della Russia in Estremo Oriente e dei tentativi della Pietroburgo ufficiale di
rafforzare, al passo con le altre potenze coloniali, la propria posizione nella
regione, due fattori svolsero un ruolo primario. In primo luogo, la marina
militare era da tempo in cerca di un porto che non avrebbe ghiacciato durante
l’inverno, adatto ad ospitare stabilmente la Flotta russa del Pacifico.
Il secondo fattore fu invece costituito dall’accelerazione impressa al
processo di penetrazione economica in Cina. Di conseguenza, l’espansione
Russa verso il Pacifico trovò realizzazione concreta nella
modernizzazione della base della marina, nonché della fortezza di
Port-Arthur e nella costruzione “da zero” della città
portuale di Dal’nij.
[Traduzione dal russo di SARA MAZZONI]
[Un
evento culturale, in quanto ampiamente pubblicizzato in precedenza, rende
impossibile qualsiasi valutazione veramente anonima dei contributi ivi
presentati. Per questa ragione, gli scritti di questa parte della sezione
“Memorie” sono stati valutati “in chiaro” dal Comitato
promotore del XXXVII Seminario internazionale di studi storici “Da Roma
alla Terza Roma” (organizzato dall’Unità
di ricerca ‘Giorgio La Pira’ del CNR e dall’Istituto
di Storia Russa dell’Accademia
delle Scienze di Russia, con la collaborazione della ‘Sapienza’ Università di Roma, sul tema: LE
CITTÀ DELL’IMPERO DA ROMA A COSTANTINOPOLI A MOSCA) e dalla
direzione di Diritto @
Storia]
[1]АВПРИ (Archivio
della politica estera russa), fondo 143, registro 491, fascicolo 1515,
foglio 81 (Nota del ministro, il conte M. N. Murav’ev, San Pietroburgo,
13-25 marzo 1898).