Arrigo D.
Manfredini
Rimetti a noi i nostri debiti
Forme della remissione del debito
dall’antichità all’esperienza europea contemporanea
Società
Editrice Il Mulino, Bologna 2013
358 pp.
– ISBN 978-88-15-24449-9
INDICE
Avvertenze
11
Introduzione
13
PARTE PRIMA: ROMA
I. I
debiti della plebe e le forme della remissione nei primi secoli: romanzo
popolare
21
1. Quali
informazioni
21
2. Il
re paga di sua tasca e da qui la sequenza delle grandi e delle piccole orazioni
sulla cancellazione dei
debiti plebei
23
3. Inizi
del V secolo: due senatori antagonisti ed i loro opposti discorsi sulla
cancellazione. Prevale la moratoria
25
4. La
piccola orazione di «un vecchio con i segni di tutte le disgrazie»,
le grandi orazioni 'democratiche' del console P. Servilio, il logos celeberrimo
di Menenio Agrippa. Editti moratorii e, a quel che
sembra, una cancellazione a totale
carico dei creditori
29
5. Nel
corso del V secolo. Torbida stasi e cancro dell'indebitamento. Le XII tavole
'in cold blood', tra 'parti tagliate' e interessi
usurari limitati
37
6. L'oro
dei Galli per finanziare la cancellazione e la lotta agli usurai: si apre con
Manlio Capitolino il
secolo delle leggi sul debito e sulle usure. Quali leggi per quali forme di
remissione
43
7. Tra
III e Il secolo. L'ultima secessione. Svalutazione monetaria. Usura. Credito.
Nuove forme di
remissione
55
II. I debiti delle
'élites' e le 'tavole nuove'. La cancellazione come strategia sovversiva
67
1. Primo
secolo a.C.: sono tutti debitori
67
2. Le
'tavole nuove': una cancellazione con voglia di ‘cose nuove’
71
3. Le
'tavole nuove' e la Grecia. Il 'movimento' delle creîn ¢pokopa…
74
4. Ancora
sulle 'tavole nuove'. Cancellazione di quali debiti e a spese di chi
76
5. Le
‘tavole nuove’ di Catilina
80
6. Cesare
e le ‘tavole nuove’
93
7. I
cesariani e le ‘tavole nuove’: M. Celio Rufo e P. Cornelio Dolabella
97
8. Gli
ultimi bagliori delle 'tavole nuove', forse in un accordo tra M. Antonio e L. Trebellio, anche lui guadagnato alla causa scellerata della
sovversione
103
III. Le vampe di un salutare incendio. Remissione dei debiti fiscali e rogo
dei documenti
107
1. Le
carte dei debiti
107
2. Remissione
e rogo da Augusto a Costantino
108
3. Il
tardo antico o delle indulgenze per i debiti fiscali
112
4. Cassiodoro
e Crisostomo. La remissione non solo per debiti
fiscali
120
IV. Per umanità. Moratorie, dilazioni, concordati
127
1. Per
umanità
127
2. Le
suppliche all'imperatore e i rescritti indulgenti. Ulpiano
e Papiniano. La moratoria praescriptio
tra Costantino e Teodosio I. Le dilazioni per quali debitori
130
3. I
debitori sfortunati e nullatenenti. Il beneficio della cessione dei beni
133
4. Giustiniano, la
‘quinquennale’ e la cessione miserabile
137
5. Il tempo del
giudicato
140
6. Anche oltre l’esecuzione
della sentenza
144
7. Le leggi di
Costantino e Teodosio I sui rescritti moratorii
146
PARTE SECONDA: PER
LETTERA DEL PRINCIPE. DILAZIONI E RESCRITTI DI GRAZIA NEL PERIODO INTERMEDIO
V. Dal 'respiro' di Teodorico al `répit'
dei sovrani di Francia. Le 'lettres de répit'
161
1. Dalle
dilazioni per rescritto dei principi romani alle dilazioni per grazia dei
sovrani di Francia. Il fulgido destino del 'respiro'di Teodorico
161
2. Il
sovrano e la giustizia per lettere. 'Lettres
de répit' e 'lettres d'état'
163
3. Il `répit' da dove viene. Solo il sovrano può
soccorrere i debitori contro le pretese dei creditori
168
4. Il 'répit' all'arrivo. Luigi il Grande si riprende l'esclusiva delle dilazioni, in precedenza
lasciate a giudici e consiglieri. Sempre
a causa degli abusi
170
5. I secoli XII e XIII. L'alba del `répit',
le crociate ed è già abuso
171
6. Il
XIV secolo. È tempo di ridurre le ‘lettres
de répit’ e di limitarne il potere di
emissione a causa degli abusi
176
7. I
secoli XV e XVI. Ancora abusi, ed il `répit'
passa dal sovrano ai giudici. Prima, solo la convalida, poi anche l'emittenza
179
8. La
dottrina delle ‘lettres de répit’
secondo il De literis dilatoriis,
annalibus, quinquennalibus,
status, et aliis, in iudiciis frequens di Rebuffi
181
9. Ritorno
a Luigi il Grande. Gli abusi delle ‘lettres de répit’ per colpa dei giudici ed il re risponde
da par suo. Ma è un po' tardi
189
10. La
fine
196
VI. Europa Europa
201
1. Tanti
modi diversi per designare le dilazioni concesse dal Principe (indutiae,
industriae, litterae salvi conductus, litterae gratiae, litterae securitatis). In Germania, volgarmente, 'Anstandbrieff'. L'attualità vista da Hilligerus, tra Cinquecento e Seicento
201
2. Il Codex Fabrianus: nel
Ducato di Savoia si chiamano litterae moratoriae et dilationis,
ma anche rescriptum moratorium
o rescriptum respirationis
205
3. I
‘Brieven’ nel sistema romano-olandese
210
4. Dalla
Spagna il «Labirinto» di F. Salgado de Somoza
216
5. Strykius: l’abuso sconsiderato dei
rescritti moratorii tra Seicento e Settecento
218
VII. Viaggio
in Italia
223
1. Moratorie
per intere categorie di debitori
223
2. A
Milano con Menochio
224
3. Napoli-Palermo:
alla corte di due capitali tra moratorie e salvacondotti per grazia e per
giustizia
229
4. Roma
e il berretto verde dei debitori, tra Cinquecento e Seicento
238
5. Venezia,
i soli salvacondotti in via di grazia e basta con i giudici
246
PARTE TERZA: LA
GRAZIA E LA DISGRAZIA DEI TERMINI
VIII. I ‘délais de grâce’ e il
‘Code civil’
253
1. Premessa
253
2. I lavori
preparatorii del ‘Code civil’,
tra giustizia ed equità
255
3. L’art.
1244 introduce uno spettacolare ius singulare a favore del debitore, nelle
mani dei giudici ed
in nome del popolo
263
4. La
giustizia è anche equità naturale e l'umanítà
ha i suoi diritti. Così la tradizione
264
5. I
‘délais de grâce’ come
tema controversiale nella Scuola
dell’Esegesi
266
6. I
‘délais de grâce’ nella
scienza giuridica del primo Novecento
276
7. Aria
di 'fronte popolare'. La seconda vita dei ‘délais grâce’
e la riforma dell'art. 1244 ‘Code civil’:
«le boutin de victoire
d'un parti
vainqueur»?
280
8. Il
‘surendettement’ degli anni '80 e la
terza vita dei ‘délais de grâce’: le idee di 'fresh
start', di ‘séconde chance’ anche per il nuovo art. 1244 ‘Code civil’
290
9. I
‘délais de grâce’
e la fine della legge del contratto
301
IX. La
'disgrazia' dei termini in Italia
307
1. Già
nella prima traduzione italiana del 'Code Civil', i termini di grazia non sono più 'di grazia'
307
2. I
termini di grazia nei Codici dell'Italia preunitaria: una recezione circospetta
309
3. Ma
il Codice civile del Regno d'Italia del 1865 dice no ai termini di grazia in
nome della legge del contratto
314
4. «Il
legislatore è stato bene ispirato nell'affrancarsi da questa
sollecitudine per i debitori». Il plauso della dottrina straniera
318
5. Non
è più un'«età sudicia e sfarzosa». La dottrina italiana
320
6. I
debitori commerciali come gli altri. «Il nostro legislatore quando
aprì orecchio alle voci dell'umanità»: e fu la 'moratoria
fallimentare'. Ma per poco
321
7. Una
fugace apparizione dei termini di grazia nel Progetto italo-francese di Codice
delle Obbligazioni e dei Contratti del 1927. Poi nel 1936
328
8. Verso
il Codice del 1942 senza termini di grazia
331
9. Dentro
e fuori. Il Codice e la così detta legislazione vincolistica. Il ius singulare dei
conduttori di immobili urbani
334
10. Notizie
recenti sul sovraindebitamento del debitore civile.
Un decreto-legge, una legge ordinaria ed infine, per i debitori consumatori,
ancora un decreto-legge
343
Conclusioni
347
Indice dei nomi
351
Quarta di
copertina
Nella
percezione comune – e nella sua coscienza bibliografica – la storia
dell'insolvenza è principalmente una storia di sanzioni. Rovesciando
questa impostazione il volume assume, come punto centrale di prospettiva, la
non-sanzione, ovvero la remissione del debito nelle sue molteplici forme:
nell'antica Roma, le leggi sulla cancellazione, le «indulgenze»
fiscali e le dilazioni per rescritto del Principe; nell'Europa medievale e
moderna, i «respiri» concessi attraverso le lettere sovrane;
nell'Europa contemporanea, i termini di grazia nelle loro svariate
declinazioni, fino alla controversa materia del sovraindebitamento
del consumatore e relativa
esdebitazione.
ARRIGO D. MANFREDINI è
professore di Diritto romano nell'Università di Ferrara. Tra i suoi
libri più recenti: «"Chi caccia e chi è
cacciato...". Cacciatore e preda nella storia del diritto» (Giappichelli, 2006); «Il suicidio. Studi di diritto
romano» (Giappichelli, 2008).