Francesca Terranova
Ricerche sul testamentum per aes et libram
I. Ruolo del familiae emptor (con
particolare riferimento al formulario del testamento librale)
Dipartimento Iura – Sezione di
Storia del Diritto – Università degli Studi di Palermo – Monografie, 9
Torino, G. Giappichelli Editore, 2011
536 pp. ISBN/EAN 978-88-348-2660-7
INDICE-Sommario
Abbreviazioni
11
Introduzione
1. Premessa
15
2. Percorso della ricerca
21
Capitolo I
1. Il testo-base da cui muove l'indagine: Gai 2.102-108
27
2.1. Presentazione dei
problemi
33
2.2. Metaproblemi e limiti
dell'indagine
39
3. Ragioni della ricerca
47
4. Stato
della dottrina sul ruolo rivestito originariamente dal familiae emptor all'interno
dell'atto e, in particolare, sull'eventuale qualifica fiduciaria della sua
posizione
50
5. Cenni al problema dell'attendibilità della ricostruzione storica
del testamento librale nelle Istituzioni di Gaio
61
Capitolo II
1. Pregiudizialità
dell'analisi dei uerba del formulario per la ricostruzione dei profili
sostanziali del testamentum per aes et
libram di età più risalente
73
2. La prima parte del formulario riferito nel
palinsesto veronese delle Istituzioni di Gaio e discordanti letture
degli apografi di Bócking e Studemund
76
3. Problemi
di ricostruzione dei uerba pronunziati dal familiae emptor e
necessità di intervenire sul testo tràdito nel palinsesto
veronese
84
4. Quadro
delle principali emendazioni prospettate in dottrina
84
5. Esclusione
di alcune ipotesi ricostruttive e interpretative proposte
dagli studiosi
99
6. Cenni
al problema di una possibile ricostruzione della struttura
ritmica del formulario
103
Capitolo III
1.1. Riflessioni
sull’affermazione finale del familiae emptor ,’ ... Hoc AERE, et ut quidam adiciunt,
AENEAQVE LIBRA ESTO MIhI EMPtA' e sulla considerazione in I.
2.10.1 (al quale corrisponde parzialmente PT. 2.10.1) della mancipatio del
testamento librale quale 'imaginaria quaedam venditio' (con diverso
tenore in Tit. Ulp. 20.2, ‘mancipatio imaginaria')
109
1.2. Continua:
sull’uso nell’esposizione gaiana delle espressioni ‘dicis
gratia’ (Gai 2.103-104) e 'propter ueteris iuris imitationem' (Gai
2.103; 2-105) e ulteriore esame della descrizione delle due configurazioni
strutturali del testamento librale in PT. 2.10.1 e del significato dei termini 'mancipatio imaginaria' in Tit. Ulp.
20.2
131
2.1. Indagine
sui profili semantici dei termini mandatela e custodela nelle
fonti in cui essi ricorrono
145
2.2. Ragioni
di natura sostanziale che consentono di scartare le seguenti restituzioni della
formula: ‘ENDo mANDATELA,
TVTELA, CVSTODELAQVE MEA’ ed ‘ENDo
MANDATELA CVSTODELAQVE MEA’
156
3. Rilievi
di ordine sostanziale contro l'ipotesi di emendazione del
formulario proposta da Lachmann
159
4.1. Esclusione
della proposta di integrazione suggerita da Mommsen e
riflessioni sulla presenza nella formula della locuzione ex iure Quiritium
168
4.2. Indizi
a favore della presenza nel formulario di
un'affermazione del familiae emptor predicabile
in termini di 'EX IURE QVIRITIVM MEAM ESSE AIO' e ricostruzione del senso e
della portata dei termini mandatela e custodela all'interno della formula
180
4.3. Nostre ipotesi di restituzione dell'inciso contenente
i termini mandatela e custodela che tengano conto della lettura
suggerita da Bluhme: TVTAM in luogo di TVAM
197
4.4. Ulteriori
riflessioni sulla presenza di un'affermazione del familiae
emptor di sussistenza per sé di
un potere sulla familia pecuniaque del
testatore nella formula del testamentum per aes
et libram di età classica tramandata
nel testo delle Istituzione gaiane
203
5. L'inciso 'Qvo TV
IVRE TESTAMENTVM FACERE POSSIS SECVNDVM LEGEM PVBLicam
:
problemi che pone
l'interpretazione dei singoli termini in esso ricorrenti
207
6. Sintesi
dei risultati finora conseguiti
218
Capitolo IV
1. I verba della suprema contestatio
(Ita do, ita lego, ita testor)
denunziano la struttura complessa dell’atto
221
2. Il verbo do: problemi sul suo valore originario
230
3. Le differenti ipotesi in ordine al significato del
verbo lego nelle fonti in cui esso ricorre e, in particolare, nel
precetto decemvirale di XII Tab. 5.3
238
4. Riflessioni sul valore del binomio `initio-deínde' e dell'avverbio olim in Gai 2.101-102
265
5.1. Il problema dell'acquisto immediato della familia
pecuniaque del testatore da parte del familiae emptor nel testamentum
per aes et libram di età arcaica
276
5.2. Questioni che solleva l'impiego da parte di Gaio dei verbi mando
e rogo
296
5.3. Problemi di interpretazione dell'espressione heredis
loco
310
5.4. La considerazione del familiae emptor quale
beneficiario dell'atto
331
5.5. La non riducibilità del ruolo del familiae emptor
nel testamentum per aes et libram di età arcaica a una delle
qualifiche proposte in dottrina: proprietario fiduciario, mandatario, esecutore
testamentario, erede
341
6.1. Proposta di ricostruzione del valore del verbo testor ed
esame dell'invocazione solenne dei testimoni
180
6.2. Considerazioni sull'appellativo Quirites rivolto ai testes
nella formula del testamento librale
354
6.3. Riflessioni sulle parole iniziali tramandate nel versetto
decemvirale di XII Tab. 5.4: ‘Si intestato moritur’
372
6.4. Indagine sull'originario valore della testamenti factio
381
7. Alla luce dell'esame dei uerba adoperati dal
testatore, formulazione di un possibile significato con cui intendere le parole
, QVO TV IVRE TESTAMENTVM FACERE POSSIS SECVNDVM LEGEM PVBLICAM' pronunziate
dal familiae emptor
394
Capitolo V
1. Riflessioni
sul ruolo del familiae emptor nel testamentum per aes et libram di
età classica
413
2. Cenni alla questione riguardante l'introduzione nel testamento librale della heredis institutio
418
3.1. La bonorum possessio secundum tabulas e la mutata considerazione del familiae emptor: non più parte
ma testis (terzo non interessato
all'atto)
422
3.2. Continua:
esame di Clem. Alex., Strom., lib.
V, c. 8
431
4. Conclusioni e nuove prospettive di indagine
435
Indice
bibliografico
439
Indice
degli autori citati
493
Indice delle fonti citate
505