56ème Session de
pour l’Histoire des
Droits de l’Antiquité
Sullo sfondo delle splendide spiagge di Chia, in Sardegna, si è tenuta, dal 17 al 22 settembre 2002, la cinquantaseiesima Session della Societé Fernand De Visscher su un tema che definirei fondamentalmente ‘agropastorale’, caro non solo alle tradizioni ed alla cultura della Sardegna, che per la prima volta, grazie all’impegno profuso dalle Cattedre romanistiche della Facoltà di Giurisprudenza cagliaritana, ha ospitato il consueto convegno annuale, ma altresì alle più recenti tendenze di ricerca della romanistica contemporanea, ormai attenta non soltanto a problemi meramente tecnico-giuridici, ma altresì alle loro indubitabili e non certo trascurabili implicazioni economiche, sociologiche e filosofiche.
In quest’ottica, la complessità e la
particolarità del tema della Session, alieno da una pericolosa quanto difficile
generalità, ha condotto i relatori, salvo qualche eccezione, a presentare
comunicazioni di taglio decisamente specifico, sempre attinente all’argomento
della discussione, che si è tenuta in sessioni mattutine e pomeridiane in cui
si è acceso un dibattito scientifico di grande interesse. Protagonista della
Session, in ogni caso, è stato il diritto bizantino, oggetto di una ricerca
d’interesse nazionale coordinata dal Prof. Sitzia.
I Congressisti sono stati accolti a
Cagliari, presso i locali della Facoltà di Giurisprudenza, nella tarda
mattinata del 17 settembre: dopo un simpatico rinfresco, il Prof. Francesco
Sitzia ha inaugurato i lavori, con l’auspicio del Magnifico Rettore
dell’Ateneo, Prof. Pasquale Mistretta e l’affettuoso saluto di benvenuto del
Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche Prof. Massimo Deiana e del
Prof. Giorgio Pellegrini, assessore alla cultura del Comune di Cagliari.
Con la presidenza del Prof. Mario
Talamanca si è quindi aperta la seduta inaugurale della Session, in cui il
Prof. Luigi Capogrossi Colognesi ha introdotto il tema del Convegno,
individuando spunti di notevole interesse storico-giuridico su un tema a Lui particolarmente
caro, cui ormai da anni ha autorevolmente dedicato numerose importanti ricerche
nell’arco dell’intera esperienza giuridica romana: la questione agraria, il
problema dell’autarchia della villa,
la difficile questione dei rapporti contrattuali nel mondo agro-pastorale, il
latifondo. Hanno concluso quindi la seduta inaugurale le dense e concise
considerazioni del Prof. Talamanca sui suggestivi percorsi di ricerca e sulle
riflessioni connesse all’argomento scelto.
Dopo la pausa per il déjeuner nella splendida cornice
dell’Orto botanico dell’Ateneo,
Dopo un’introduzione del Prof. Palazzolo, nella
quale sono stati messi in luce da un lato i profondi mutamenti intervenuti
negli ultimi anni nell’utilizzo degli strumenti di ricerca, che hanno fatto sì
che l’informatica sia entrata profondamente nell’abitudine di gran parte dei
romanisti, e dall’altro le potenzialità dello mezzo informatico, ancora da
esplorare non solo dal punto di vista della ricerca documentaria, ma anche da
quello dell’analisi testuale, il Dott. Maggio si è soffermato a presentare due
prodotti del Centro Interuniversitario per l’informatica romanistica (C.I.R.).
Il primo di essi è noto da alcuni anni, ma è ora disponibile una seconda
edizione; il secondo è, invece, di imminente produzione. Si tratta anzitutto
della Bibliotheca Iuris Antiqui
(B.I.A.), la cui seconda edizione, oltre che ampiamente arricchita nella parte
bibliografica (che copre ora tutto l’arco di quasi sessant’anni dal 1940 al
1998), risulta profondamente rinnovata nella piattaforma informatica, nell’uso
dei caratteri greci, nella revisione filologica dell’edizione del Digesto,
nella correzione di molti errori di trascrizione segnalati nella prima
edizione. La seconda opera è un’impresa editoriale su CD-Rom di ampie
dimensioni, che prevede, nell’arco di otto anni, la riedizione in formato
immagine, ma con ricchissimo apparato di strumenti di ricerca (indici delle
fonti, codici di classificazione per argomento ecc.) di un centinaio di opere
dottrinali di diritto romano apparse tra il 1850 e il 1930. Il primo dei
CD-Rom, dedicato ai manuali e trattati di diritto pubblico romano, è stato
presentato in una versione quasi definitiva e sarà messo in commercio tra pochi
mesi.
Per quanto concerne la banca dati FIURIS, di cui è
imminente la nuova edizione, si deve rilevare la costituzione di un secondo
gruppo di ricerca presso l’Università di Roma ‘
Il pomeriggio della prima giornata di
lavori è stato articolato con sessioni di lavoro svoltesi contemporaneamente
tra l’aula A e l’aula ‘Arcari’ della Facoltà di Giurisprudenza cagliaritana.
Sotto la presidenza del Prof. Nicosia, i relatori M.J. Foviaux e S. Puliatti
hanno discusso rispettivamente del lavoro nel mondo antico come possibile
viatico per la santità e delle funzioni civili e burocratiche del vescovo nella
legislazione di Giustiniano; nello stesso tempo, A.J.B. Sirks ed O.F. Robinson
hanno affrontato, il primo aspetti particolarmente discussi e problematici del
diritto romano arcaico, la seconda alcune fonti sussidiarie per la conoscenza
del ruolo di pastori e pescatori nell’antichità.
I congressisti hanno quindi concluso la
giornata inaugurale di lavori con una visita al Museo Archeologico di Cagliari,
per rientrare quindi all’Hotel Chia Laguna, sede principale della Session,
ospitata in una zona ricca di bellezze naturali e tra le più rinomate
dell’hinterland cagliaritano.
Nei giorni successivi
Nella mattinata di giovedì 19 settembre
Nella sala Campana, sotto la presidenza del Prof.
Simshäuer, si è discusso quindi del tema dei iuris praecepta dal punto di vista della pratica giuridica romana
(L. Winkel), del problema dei ‘rapporti agrari’ (F.S. Meissel), sino alla
ricostruzione dell’attività di una ‘imprenditrice agraria’, quale Aemilia
Pudentilla (N. Benke); sotto la presidenza del Prof. Pool, sono emersi
complessi percorsi di ricerca sul contratto a favore di terzi (E.J.H. Schrage),
sul problema della possessio fundi e
sulla necessità o meno, che si riscontra nel problematico testo paolino di D.
412.3.1, di ‘omnes glebas circumambulare’
(N. Benke) e, infine, sulla posizione di Plinio il Giovane circa l’antica
problematica agraria (Z. Lucic).
Nella stessa mattinata, la sala Bithia prima e la
più ampia sala Chia poi han visto protagonista il diritto bizantino: sotto la
presidenza del Prof. Amelotti, si è discusso del problema degli effetti della
vendita e della donazione in I. 2.7.2 (R Lambertini), della proprietà
superficiaria nel diritto giustinianeo (A.B. Zaera Garcia) e della bestialità
come delitto della vita rurale nel ‘sistema’ penale bizantino (C.G. Pitsakis).
Sotto la presidenza del Prof. Goria, in sala Chia si è affrontato il tema,
anche sul piano del diritto classico, della piscatio
tinnaria (G. Franciosi), della responsabilità degli amministratori delle piae causae nel diritto giustinianeo
(J.M. Blanch Nougués) e del iusiurandum
calumniae nel processo civile giustinianeo (C. Buzzacchi).
In sala Fenicia, invece, sono emersi interessanti
percorsi di ricerca, come si diceva, fondamentalmente in ordine alla
‘tradizione’ romanistica intermedia in aree culturali extraitaliche, nonché ad
alcuni particolari aspetti del diritto dell’oriente mediterraneo: sotto la
presidenza della Prof.ssa Karadenic è stata esaminata la tradizione bizantina
nel diritto di famiglia medievale in Russia (N. Semiderkin), la posizione
giuridica del colonato nella comunità costiera serba nel medioevo (N.
Bogojevic-Gluscevic), la figura dei cd. novenarii
nella Navarra del basso medioevo (M.C. Oliver Sola). Quindi, sotto la
presidenza del Prof. Cannata, si è discusso di alcune fonti iberiche preromane
sul tema di tribunali e tributi (H. Sauren), del conflitto degli Ateniesi
contro Mitilene durante la guerra del Peloponneso (Ph. Schleiberteiter) e del
‘diritto agrario’ nell’antica Creta (M. Youni).
Nel pomeriggio, in sala Bithia si sono avvicendati
temi d’indagine più eterogenei: sotto la presidenza del Prof. Garcia Garrido,
si è trattato della condanna ad metalla
in Sardegna e della liberazione del futuro Papa Callisto (J. De Churruca),
dell’insegnamento ‘virtuale’ e della funzione attuale del diritto romano (F.
Eugenio y Diaz) ed infine delle condizioni nella manumissio testamento (M. Amaya Calero). Quindi, sotto la
presidenza del Prof. Metro, dell’importanza del Corpus Iuris nell’attuale sistema giuridico americano (K. Vetter),
della vexata quaestio delle
congetture dello Hoffmann rispetto al pensiero bluhmiano (L. Ostos Palacios) e,
in analoga prospettiva, delle teorie del Rodgers e dell’Honoré sul problema
delle masse (A. Martin Minguijon).
Più omogenei gli argomenti emersi in sala Campana:
sotto la presidenza del Prof. Marrone, la discussione si è incentrata sul
problema dell’usucapio classica (E.
Pool), di una fattispecie che la relatrice ha qualificato come vendita del
fondo con patto di riserva del frumento seminato a mano (B. Biscotti), del pignus nel trattato catoniano (J. Gomez
Garzas). Con la presidenza del Prof. Corbino, è stata trattata la questione
controversa della perdita del possesso animo
et corpore (P. Lambrini), della garanzia reale in diritto romano (V.M.
Amaya Garcia) e del concetto di possesso nel diritto vogare romano (S.
Vandendriessche).
In sala Chia è stato quindi assoluto protagonista, ancora
una volta, il diritto bizantino, con una serie di comunicazioni interessanti e
ricche di preziosi spunti, che ci auguriamo presto compaiano quali autonomi
contributi di ricerca nelle nostre riviste. Sotto la presidenza della Prof.ssa
Vacca, si è discusso del problema della aestimatio
damni nelle ipotesi di responsabilità extracontrattuale nella riflessione
degli antecessores (M. Miglietta),
del partus ancillae nella
legislazione giustinianea (P. Belowsky) e, quindi, delle particolarità
dell’azione ereditaria nella Geistesart bizantina (R. Siracusa). Sotto la
presidenza del Prof. Masi, si è discusso delle L Decisiones (D. Pugsley) e di un palinsesto del Codex forse oggi a torto trascurato
(B.H. Stolte). Infine, la comunicazione forse più interessante della serata è
stata quella di J.H.A. Lokin, che ha reso noto alla comunità scientifica uno
scolio inedito a I. 2.20b. Nella discussione sulla significativa novità
documentale, che ha visto protagonisti alcuni fra i più autorevoli studiosi del
diritto bizantino, è emersa la conferma che negli ambienti bizantini tanto sul
piano scientifico quano su quello pratico-applicativo il Digesto doveva essere
opera ben conosciuta ed utilizzata, al di là delle sue indubbie difficoltà, che
da sempre hanno segnato la storia della sua applicazione e tradizione, nonché
del suo insegnamento.
Lo stesso Prof. Lokin ha presieduto in sala
Campana, nella giornata successiva di venerdì 20 settembre, un’altra sessione
di lavoro in cui sono state presentate ricerche prevalentemente dedicate al
diritto bizantino: si è discusso dell’insegnamento degli antecessores (A. Masi), del portus
nella legislazione di giustiniano (M. Skrejpek) e, quindi, di un confronto tra
l’editto de negotiis gestis e de damno infecto (M. Zidlika). Sotto la
presidenza del Prof. Stolte, la discussione è proseguita sulla figura del
prefetto Zotico, Giustiniano ed il logos
asylia (A.D. Manfredini), sul problema degli agri deserti nel tardoantico (R. Van Den Bergh) e su alcuni spunti
di riflessione sulla lex de provinciis
praetoriis (B. Geelhar).
In sala Bithia, sotto la presidenza del
Prof. De Churruca, sono stati affrontati alcuni argomenti per la verità
eterogenei: dal problema dell’incorporazione della cd. exceptio labeoniana nel receptum
nautarum (P. Carvajal Ramirez), al compromissum
(J. Linares), al danno per l’incendio di un fondo (M.N. Lopez Galvez). Sotto la
presidenza del Prof. Guizzi, sono emersi alcuni spunti di vivo interesse sulla
cd. laesio enormis, in un percorso
esegetico di C. 2.53.3 e C. 4.44.2 (S. Nishimura) e sui riflessi dell’edictum de pretiis dioclezianeo sulla
produzione di pastori, agricoltori e pescatori (E. Karajovic).
In sala Fenicia ha contemporaneamente
presieduto la seduta di lavoro il Prof. Michel: filo conduttore, in sostanza,
la locazione agraria, con contributi sulla cd. relocatio tacita (P. Pichonnaz), sul significato del termine ‘agere’, se cioè debba essere inteso
quale ‘tecnicismo’ rustico o giuridico in senso stretto (A. Ruelle) e, quindi,
su una esegesi di D. 19.2.15.4 (U. Brambosch). Sotto la presidenza del Prof.
Franciosi, sono quindi emerse alcune discusse e complesse problematiche
relative lato sensu al tema
dell’agricoltura: dal possibile rilievo di un rapporto tra pastori-patrizi e
contadini-plebei nel diritto arcaico (F. Zuccotti), all’agricoltura come officium (R. Rodriguez Lopez), al
rapporto tra pastorizia ed ager publicus
(O. Sacchi).
Il pomeriggio del 20 settembre ha
visto, quindi, le battute conclusive della Session. In sala Chia, sotto la
presidenza della Prof.ssa Foti Talamanca, ancora protagonista il tema
dell’agricoltura: si è discusso del significato dell’affermazione catoniana ‘nihil est agricultura melius’ nel
rapporto tra agricolae e mercatores (M. J. Garcia Garrido), della
vexata quaestio dell’interpretazione
dell’espressione ‘nexum mancipiumque’
nelle XII Tavole (L. Kofanov), e di una interessante riflessione kantiana sul
rapporto tra pastori e agricoltori (T. Peralta Escuer).
In sala Bithia, sotto la presidenza del
Prof. Manfredini, la discussione si è incentrata sull’evoluzione
storico-comparatistica del tema della Session: pastori e contadini attraverso
la storia di Roma (J. H. Michel) e, quindi, ancora sulla questione agraria
quale modello per la comprensione dei problemi economici del terzo mondo (M.
Mirkovic); infine, una nuova riflessione sul complesso tema dell’a. de pauperie (P. Thomas).
In sala Fenicia, quindi, sotto la
presidenza del Prof. Wieling, sono state presentate alcune relazioni in una
certa misura eterogenee, quantunque di vivo interesse: si è, infatti, discusso
dei contenuto della nozione di ‘lex’
in diritto romano (Z. Bujuklic); è stata offerta una interessante lettura di
Paul 22 ad ed. = D. 9.2.30.2 (R.
Gamauf) e, infine, della condizione giuridica degli actores in diritto romano (E. Quintana Orive).
In sala Chia si è quindi tenuta, sotto
la presidenza del decano della Societé, Prof. Hans Ankum, l’assemblea generale,
in cui la comunità scientifica riunita ha reso omaggio ai compianti Proff.
Roger Vigneron e Marco Balzarini ed ha presentato il tendenziale programma dei
prossimi due anni.
Università di Cagliari