ds_gen N. 6 – 2007 – Cronache

 

Convegno

Salus rei publicae suprema lex. La salvaguardia

degli interessi dello stato nel diritto penale

dell’antica Grecia e di Roma

Lublino (Polonia), 13-15 maggio 2007

 

Salus

 

Dal 13 al 15 maggio 2007, a Lublino, ha avuto luogo un convegno dedicato alla tutela degli interessi dello stato nei diritti antichi dal titolo: Salus rei publicae suprema lex. La salvaguardia degli interessi dello stato nel diritto penale dell’antica Grecia e di Roma. Organizzatori: la Cattedra di diritto romano dell’Università Cattolica di Lublino (KUL), la Cattedra di diritto romano e la Cattedra di storia antica dell’Università di Marii Curie-Skłodowska di Lublino (UMCS).

Questo convegno si ascrive ad una lunga serie di convegni sul diritto penale antico, che sono stati organizzati dal dicembre 1993[1], grazie alla collaborazione tra le cattedre di Storia Antica (professore Henryk Kowalski) e di Diritto Romano (sotto la guida del professor Marek Kurylowicz) UMCS. Nell’anno 2007 si è aggiunta agli organizzatori anche la cattedra di Diritto Romano dell’Università Cattolica di Lublino (KUL), sotto la guida del professor Antoni Debinski.

La specificità di questi convegni è non tanto la materia (cioè il diritto pubblico, in special modo penale) quanto il fatto che si tratti di un punto di incontro tra gli studiosi che si interessano non soltanto alla storia dei diritti antichi ma anche alla storia antica, e dunque la cultura, la politica, l’economia ecc. Perciò tra i partecipanti al nostro convegno possiamo trovare non solo romanisti, come il professor Bronisław Sitek[2], il professor Krzysztof Amielanczyk[3] o la professoressa Monika Wojcik[4] ma anche storici, come per esempio il professor Norbert Rogosz[5], il professor Henryk Kowalski[6], oppure il professor Jacek Pudliszewski[7]. Una novità è stata la presentazione della professoressa Rosanna Ortu dell’Università di Sassari, il primo partecipante dall’estero.

Il convegno si è articolato in sei sessioni dedicate a vari problemi specifici come la questione della organizzazione dello stato e la sua amministrazione, il funzionamento degli organi di potere, la salvaguardia dell’ordine e della sicurezza pubblica, dell’attività sacrale e la vita religiosa, dei rapporti economici e sociali. Come hanno affermato gli organizzatori: un sguardo a parte al diritto penale permette bensì di presentare gli aspetti connessi con la responsabilità per un reato contro lo stato e con le procedure applicate da parte degli organi dello stato, che erano chiamate a vigilare sulla sicurezza di un paese[8].

La prima sessione sotto la guida della professoressa Maria Zabłocka, è stata dedicata alla questione preliminare sui rapporti tra la religione, la politica e il diritto (professor Henryk Kowalski[9]), all’uso del diritto come un mezzo di lotta tra antagonisti politici (professor Norbert Rogosz[10]), al parere di Cicerone sull’abuso del diritto (professoressa Hanna Appel[11]) e una questione specifica, cioè il crimine di incendio colposo (professore Bronisław Sitek[12]).

La seconda sessione, sotto la guida della professoressa Anna Pikulska-Radomska, è stata dedicata ad alcuni aspetti del confronto tra gli interessi dello stato e gli interessi dei cittadini. In questa materia si delineano i problemi sulle fughe degli schiavi (professor Dariusz Slapek[13]), sul suicidio come modo di giustiziare (la dottoressa Anna Pawlowska[14]), sulle citazioni nelle fonti letterali di Sesto Pompeio (dottoressa Anna Tarwacka[15]).

La terza sessione, sotto la guida del professor Jan Zabłocki[16], è stata dedicata ai vari problemi dell’attività dello stato allo scopo di salvaguardare i propri interessi. In questa sessione sono state svolte le conferenze sulla guerra come causa di schiavitù (professoressa Rosanna Ortu[17]), sulla attività dei procuratores aequites (professor Jacek Pudliszewski[18]) e del praefectus urbis (professor Sebastian Rucinski[19]), sulla riforma della polizia investigativa nel II secolo d.C. (professor Krzysztof Amielanczyk[20]) e una conferenza andata oltre il diritto romano fino all’Egitto antico (dottor Marek Stus[21]).

La quarta sessione, sotto la guida del professor Bronisław Sitek, è stata dedicata ai problemi dell’interpretazione delle fonti romane riguardanti la materia principale del convegno: l’interpretazione di una orazione di Cicero (professor Maciej Jonca[22]), interdicti de cloacis (dottoressa Renata Kaminska[23]), la responsabilità penale per complicità nella cospirazione (dottor Konrad Tomasz Tadajczyk[24]), i problemi specifici della pena della frusta (dottor Piotr Kolodko[25]) e, in fine, il ricorso al popolo nel diritto romano (dottoressa Elzbieta Loska[26]) e la prova della nuova interpretazione di D. 9.2.29.7 (dottoressa Paulina Swiecicka[27]).

Nella quinta sessione, sotto la guida del professor Norbert Rogosz, sono stati trattati argomenti come, per esempio, il problema dei militi latrones (professor Adam Swieton[28]), il problema dello scisma degli ariani (professoressa Monika Wojcik[29]) e dei donatisti (professor Stanislaw Jozwiak[30]), e infine il delitto di lesa maestà (professor Jerzy Cielag[31] e professoressa Marzena Hanna Dyjakowska[32]).

La sesta ed ultima sessione, sotto la guida del professor Norbert Rogosz, è stata dedicata agli altri crimini e delitti rivolti contro gli interessi dello stato, cioè il crimine della rimozione dei segni di confine (professoressa Renata Swirgon-Skok[33]), alcuni aspetti dell’incesto nel diritto romano (professoressa Joanna Misztal-Konecka[34]), il privilegio forense dei chierici nella Roma imperiale (professor Piotr Sadowski[35]).

Una parte delle conferenze è stata raccolta e pubblicata prima del convegno in una monografia sotto lo stesso titolo, cioè Salus rei publicae suprema lex. La salvaguardia degli interessi dello stato nel diritto penale della antica Grecia e di Roma[36].

 

Aldona Rita Jurewicz

Università di Warmia e Masuria

 



 

[1] Sottotitolo Il diritto penale nella Roma antica - cfr. Introduzione al Contra leges et bonos mores. I reati contro il buon costume nella antica Grecia e di Roma, a cura di H. Kowalski, M. Kuryłowicz, Lublino 2005, p. 7. 

 

[2] Dottore hab., professore universitario, direttore della Cattedra di Diritto Romano e Diritto Comparato presso la Facoltà di Diritto e Amministrazione dell’Università Warminsko-Mazurski di Olsztyn (UWM).

 

[3] Dottore, Cattedra di Diritto Romano presso la Facoltà del Diritto e Amministrazione dell’Università di Maria Curie-Sklodowska di Lublino (UMCS).

 

[4] Dottoressa, Cattedra di Diritto Romano della Facoltà di Diritto, Diritto Canonico e Amministrazione dell’Università Cattolica di Lublino (KUL).

 

[5] Dottore hab., professore universitario, Istituto di Storia della Facoltà di Scienze Sociali dell’Università di Slask (USl.).

 

[6] Dottore, Istituto di Storia Antica della Facoltà Umanistica dell’UMCS.

 

[7] Dottore, Istituto di Storia della Facoltà Filosofico-Storica dell’Università di Gdansk (UG).

 

[8] Salus rei publicae ..., 5.

 

[9]Leges per vim contra auspicia latae’. La religione, la politica e il diritto penale nella Roma della tarda repubblica.

 

[10] Le prime prove di sfruttamento del diritto nella lotta dei triumviri (a. 59-58 a.C.).

 

[11]Calamitas rei publicae’ – l’abuso del diritto nella orazione pro Roscio Amerino di Cicerone, dottoressa, Istituto di Storia Antica della Facoltà di Scienze Storiche dell’UMK.

 

[12]Incendium fecerint...’ Un contributo allo studio sul crimine di incendio colposo.

 

[13] Le fughe degli schiavi nella repubblica romana ... ovvero sul prestigio e rispetto del diritto romano, dottore, Istituto di Storia Antica della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’UMCS.

 

[14] Il suicidio per ordine principis come un modo di giustiziare con esempi dalle opere di Tacito e Svetonio, dell’UMCS.

 

[15]Sextus Pompeius – fide patri dissimilimus’. La verità o la propaganda?, titolare Cattedra di Diritto Romano nella Facoltà di Diritto e Amministrazione dell’Università Kardynala Stefana Wyszynskiego di Warszawa (UKSW).

 

[16] Prof. ordinario, direttore della Cattedra di Diritto Romano (UKSW).

 

[17] La guerra come causa di schiavitù.

 

[18] L’attività dei procuratores aequites come manifestazione della tutela degli interessi dello stato nell’età severiana.

 

[19]Vigilisque suo pro Caesare cure, dulce opus’. Il ‘praefectus urbis’ come un custode della sicurezza del imperatore nel I secolo d.C., dottore, Cattedra di Archeologia e Civiltà Antiche della Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università di Casimirus Magnus di Bydgoszcz (UKWwB).

 

[20]Irenarchae’. La riforma della polizia giudiziaria investigativa sotto il governo di Adriano e Antonino Pio.

 

[21] Il diritto penale antico-egiziano alla luce delle fonti dell’epoca dello Stato Nuovo (XVI-XI sec. a.C.), titolare Cattedra di Storia del Diritto Polacco della Facoltà di Diritto e Amministrazione dell’Università Jagiellonski di Krakow (UJ).

 

[22]Causam et susceptam et tam manifestam relinquit’ – i problemi di interpretazione della orazione del Cicero ‘pro Cluent.’ 13.38-39, dottore, Cattedra di Diritto Romano dell’KUL.

 

[23] La tutela ‘salubritas publica’ per esempio ’interdicta de cloacis’, titolare Cattedra di Diritto Romano dell’UKSW.

 

[24] La causa di Eudemos. La responsabilità penale del medico per complicità nella cospirazione di Seiano, titolare Cattedra di Diritto Romano della Facoltà di Diritto e Amministrazione dell’Università di Lodz (UL).

 

[25] La pena della frusta come un mezzo di punizione supplementare aggravante il disagio della pena giusta, magister, Istituto di Diritto Romano e Diritto Canonico della Facoltà di Diritto dell’Università di Bialystok (UBl.).

 

[26]Provocatio ad populum’, titolare Cattedra di Diritto Romano dell’UKSW.

 

[27] D. 9.2.29.7 – La nuova interpretazione di un passo di Ulpiano sui confini, l’azione lecita dei funzionari pubblici nella Roma antica, titolare Cattedra di diritto romano della Facoltà di Diritto e Amministrazione UJ.

 

[28]Desertores et latrones’. Il problema dei militi-ladroni alla luce delle costituzioni imperiali conservate nel Codice Teodosiano, dottore, dell’UWM.

 

[29]La follia degli ariani’ come crimine che colpisce l’unità dello stato.

 

[30] Il rapporto dello stato con i donatisti alla luce degli scritti di S. Agostino, dottore, Cattedra di Diritto Romano dell’KUL.

 

[31] ‘Crimen laesae maiestatis’ o ‘perduellio’ – per quale crimine è stato condannato Gesù davanti al tribunale di Pontio Pilato?, dottore, Cattedra di Storia Antica della Facoltà Umanistica dell’Accademia Pedagogica KEN di Krakow.

 

[32] Il procedimento nel ‘crimen laesae maiestatis’ nell’età imperiale , dottoressa, Cattedra di Storia dello Stato e del Diritto dell’KUL.

 

[33] ‘Crimen termini moti’ – la salvaguardia dei segnali di confine nello stato romano, dottoressa, Istituto di Diritto Romano della Facoltà di Diritto dell’Università di Rzeszow (URz).

 

[34] Nella Roma antica l’‘incestum’ era un crimine contro lo stato?, dottoressa, Cattedra di Storia del Diritto della Facoltà di Scienze della Società dell’KUL.

 

[35] ‘Privilegium fori’ i clerici nelle costituzioni imperiali del IV secolo d.C., dottore, Interfacoltà Istituto di Diritto e Amministrazione dell’Università di Opole (UO).

 

[36] A cura di A. Debinski, H. Kowalski, M. Kurylowicz, Lublin 2007, 400 pp.