N. 4 – 2005 –
Didattica & Innovazione
L’informatica
per l’insegnamento e la diffusione del diritto romano come base per il
diritto universale
Giancarlo
Taddei Elmi
Istituto di Teoria e
Tecniche
per
l’Informazione Giuridica del CNR
e Università
di Firenze
Indice: 1. Premessa:
informatica e telematica per il diritto universale. – 2. L’informazione giuridica nella rete.
– 3. Le banche dati reali e le banche dati virtuali.
– 4. I principi di ricerca delle banche dati. –
4.1. L’indicizzazione
totale. – 4.2. La combinabilità logica dei dati in ricerca.
– 4.3. Flessibilità dei dati in ricerca. –
4.3.1. A
livello morfologico. – 4.3.2. A livello
semantico. – 4.4. Flessibilità
dei documenti in ricerca. – 4.5. Conversazionalità
o interattività. – 4.6. Strutturazione
del documento nelle banche dati. – 4.7. Le
tecniche di espansione e le tecniche di restrizione – 4.8. Gli
indici di prestazione dei sistemi informatici. – 5. I sistemi
ipertestuali. – 6. Classificazione
delle risorse della rete. – 7. I
sistemi informatici di interesse romanistica. – 7.1. Un
sistema reale di dottrina basato su fonti e riferimenti bibliografici: Fiuris.
– 7.2. Un sistema reale integrato di dottrina basato su riferimenti
bibliografici e di fonti: Bia
Bibliotheca Iuris Antiqui. – 7.3. Un
sistema di dottrina basato sui riferimenti bibliografici curato dal Centre de
documentation des Droits Antiques (CDDA): DRoit ANTiques database (Drant).
– 7.4. Sistemi romanistici virtuali. – 7.5. Sistemi
a navigazione ipertestuale corredati da banche dati. – 7.5.1. Il sistema Drol.
– 7.5.2. Il portale italiano di archeologia. Un sistema ipertestuale
con navigazione interna corredato da un motore di ricerca dei documenti interni
al sito. – 7.5.3. Il sistema dell’Università di Grenoble.
– 7.5.4. Il sistema dell’Università di Aberdeen. Un
sistema ipertestuale di fonti e dottrina. – 7.5.5. Il
sistema Filodiritto. Sezione specializzata in diritto romano.
– 7.5.6. Progetti di sistemi ipertestuali. Il sistema della
Università di Saarbruken: un sistema ipertestuale di fonti.
– 8. Altri siti e iniziative informatiche di interesse
romanistica – 9. Strumenti
tradizionali per conoscere la dottrina romanistica.
Intorno alla
metà del secolo scorso prendono l’avvio due tendenze che
rappresentano due paradigmi della società postmoderna.
1.
L’universalizzazione del diritto in due sensi
1.1. diritto
universale come diritto sovranazionale, diritto uniforme, diritto europeo,
diritti omogenei (diritto latinoamericano, ecc), integrazione e unificazione e
costruzione di nuclei di diritti fondamentali comuni, ricerca di invarianti e
radici condivise (comparazione giuridica), dichiarazione universale diritti,
trattati e convenzioni internazionali, nuove generazioni di diritti, ecc.
1.2. diffusione dei
diritti locali e conoscenza e riconoscimento delle diversità giuridiche
2. Cibernetizzazione
della società
2.1. Periodo classico
a) riduzionismo logico
nella produzione del diritto individuale nel senso kelseniano di sentenza,
parere, lodo ossia nella elaborazione della norma generale, interpretazione e
sussunzione del caso (fattispecie concreta) nella fattispecie astratta
b) riordino della
produzione normativa e facilitazione del reperimento del diritto (banche dati
classiche e virtuali) (Simitis
inizio anni ’70)
b) (1.1.) Questa
seconda vocazione si innesta sul primo senso di universalizzazione del diritto
attraverso strumenti per il reperimento che sono unificanti(linguaggio e
concetti) sia per il diritto interno sia per i diritti uniformi; vedi
l’antica esortazione di Gero Dolezalek su informatica giuridica e diritto
romano nel 1976 alle Giornate di Lima (Quaderni Latino americani III-IV 1979) e
gli scritti per le II Giornate di informatica giuridica di Brasilia
dell’agosto 1981 sull’integrazione e l’unificazione del diritto
e per il XII Seminario Roma Brasilia Integrazioni continentali e informatica
giuridica del 1995
2.2. Periodo
dell’informatica telematica
Si innesta in
direzione unificante sul punto 1.2. perché concede l’accesso di tutti
a tutto, per 1.1. lavora per l’universalismo del diritto. Rompe ogni
barriera informativa e comunicativa consentendo la diffusione dei diritti
locali e dell’informazione giuridica in generale. Avvicinamento e
armonizzazione linguistica e concettuale.
3. Effetti:
l’informatica telematica provoca due pericoli e rischi gravi : il caos e
il divario informativo dovuto anche a divario digitale
Caos: ha creato un
nuovo caos informativo a livello di conoscenza del diritto; le informazioni
sono diffuse in modo disordinato e non strutturato. L’informatica deve
reagire su sé stessa allestendo strumenti che guidino nella ricerca
informatica( portali, guide, motori, biblioteche digitali ordinate).
Divario: molte zone e
culture del pianeta soffrono di una carenza informatica e telematica che si
traduce in un difetto di informazione.
L’informatica allestendo strumenti di
ordine informativo nella rete e di trasmissione telematica lavora per superare
il divario conoscitivo.
Informatica e diritto
romano possono e devono lavorare per la costruzione di un diritto universale
basato su principi uniformi. Gli strumenti informatici
concorrono certamente a organizzare la conoscenza e la diffusione razionale del
diritto in genere e del diritto romano in particolare.
La ricerca delle informazioni nella rete
avviene attraverso due metodi. La consultazione di banche dati e la navigazione
ipertestuale. Daremo conto delle caratteristiche di questi due tipi di sistemi
e forniremo una panoramica di strumenti che attualmente consentono la ricerca
delle informazioni nella rete di interesse per il diritto romano. Essendo il
settore in continua e rapida evoluzione si è inteso indicare più
che un insieme esaustivo di sistemi, una serie di tipi di strumenti,
sottolineandone le caratteristiche di copertura documentaria, di struttura
documentale, di strategia di reperimento e di regole di accesso (libero o
riservato). In modo che l'utente quando si trovi di fronte ad un sistema
informatico-telematico di informazione giuridica sia in condizioni di valutare
la consistenza della copertura, le modalità di reperimento e la
facilità di accesso.
Le banche dati sono
raccolte di documenti organizzate secondo il modello archivio/indice tipico
delle biblioteche tradizionali. Sia i sistemi elettronici sia i sistemi
cartacei presentano due componenti: un archivio di documenti e uno strumento di
accesso ai documenti. Nei sistemi tradizionali il mezzo di accesso è
costituito da uno schedario ordinato per tipi di dato, nei sistemi informatici
è costituito da un indice elettronico composto da tutti gli elementi
contenuti nei documenti. Accanto a ogni elemento dell'indice vi è un
rinvio al luogo dove si trova memorizzato il documento che contiene quel
determinato elemento.
Le banche dati si distinguono in reali e
virtuali. Chiamo le prime reali perché indice, testo e programmi di
ricerca risiedono fisicamente o logicamente in una stessa macchina elettronica.
Chiamo le seconde
virtuali perché solo indice e programmi di ricerca risiedono nella
stessa macchina mentre i testi si trovano distribuiti su computer diversi.
Le banche dati reali
erano tipiche del periodo preinternettiano ossia dei grandi calcolatori non
dialoganti collegati in rete via metodo telnet
senza l’ausilio di interfacce grafiche. Con la nuova tecnologia
l’utente, a partire da un indirizzo web,
si trova di fronte a una pagina web
che contiene una griglia di ricerca composta di campi dove inserire i dati. Un
programma di interfaccia trasforma i comandi e compone la stringa di ricerca
secondo la sintassi del linguaggio di interrogazione della banca dati e
converte i risultati in pagine web html
inserendo marcatori per le formattazioni e i collegamenti ipertestuali. La
pagina dei risultati visualizza in modo sintetico i documenti trovati e offre
la possibilità di visualizzarli completamente.
Una seconda grande differenza tra banche dati
reali e virtuali è la strutturazione dei documenti. Nelle prime i dati
vengono immessi secondo una struttura che prevede campi determinati per ciascun
tipo di informazione.
Nelle seconde la
strutturazione è pressoché inesistente. A differenza delle banche
dati reali dove i documenti vengono prodotti da una entità che ha definito
il documento, nelle banche dati virtuali le informazioni vengono prodotte da
entità diverse. Il gestore dell'indice si trova di fronte a una miriade
di documenti‑pagine web
differenti nel contenuto e nella forma. Il margine di manovra per organizzare
il materiale e raffinare la ricerca è limitatissimo.
Le
banche dati utilizzate per ricercare le pagine web disseminate nella rete vengono comunemente chiamate motori di
ricerca. Esso è formato da tre componenti: un programma di navigazione,
un programma indicizzatore e un programma di information retrieval. Il navigatore detto in gergo robot o spider parte da un sito e attraverso i links delle pagine del sito consulta altri siti dove trova altre
pagine con altri links ad altre
pagine e così via.
La navigazione può seguire determinate
regole relative ai siti da visitare e a quelli da ignorare. Questa funzione
è predisposta in modo da aggiornare costantemente l’indice.
L’ indicizzatore rileva le parole delle pagine visitate seguendo
anch’esso delle regole quali l’eliminazione delle parole vuote e la
attribuzione di un peso a tutti i termini trovati. Assegna loro un valore di
rilevanza ai fini della ricerca e della presentazione dei risultati.
La pesatura è calcolata attraverso algoritmi basati sulla
frequenza del termine all’interno del documento e quella
all’interno dell’archivio, sulla presenza della parola in un certo
campo e infine sul rapporto tra le occorrenze all’interno del testo e il
numero totale delle parole del testo.
Il programma di
reperimento opera con molti degli strumenti classici delle banche dati,
operatori logici, adiacenza, raffinamento dei risultati, ma, per la struttura
libera delle pagine indicizzate, non è in grado di selezionare le
informazioni per campi.
Le banche dati reali e
virtuali presentano molti principi comuni.
La prima grande
differenza tra un sistema tradizionale informativo e un sistema informativo informatico
consiste nel modo di indicizzare le informazioni. Indicizzare significa
rappresentare una informazione attraverso i suoi elementi. Nei sistemi
tradizionali la rappresentazione avviene soltanto attraverso alcuni elementi e
per questo si parla di indicizzazione parziale. Un documento, legge, sentenza o
contributo scientifico, vengono rappresentati mediante dati significativi.
L'accesso ai documenti può avvenire solo attraverso questi pochi
elementi di descrizione. Si pensi ad uno schedario bibliografico tradizionale
dove gli elementi per ricercare un documento sono l'autore del documento oppure
la materia indicata attraverso descrittori o parole chiave tratti da uno schema
di classificazione. Abbiamo in questo caso solo due indici, i nomi degli autori
e i termini utilizzati per descrivere il contenuto del documento. L'accesso
alle informazione può avvenire solo attraverso questi due dati secondo
cui sono stati ordinati i documenti. Si tratta di un criterio di indicizzazione
molto parziale e limitato.
Nei sistemi informatici che sfruttano le
potenzialità di memoria e di velocità dei calcolatori, il
criterio di indicizzazione è totale nel senso che tutti gli elementi del
documento costituiscono chiavi di accesso al documento stesso ossia i documenti
sono rappresentati attraverso tutti i loro elementi. E' il principio dei file
invertiti. E' evidente che questa tecnica consente di ampliare enormemente il
ventaglio di ricerca delle informazioni. E' possibile utilizzare in ricerca una
qualsiasi parola o altro elemento che si pensi sia contenuto nei documenti.
Questo grande
vantaggio ha però un rovescio della medaglia. Il linguaggio di
indicizzazione e quindi di ricerca tende generalmente ad identificarsi con il
linguaggio ordinario. Ciò comporta che la ricerca possa subire i guasti
dovuti a due caratteristiche del linguaggio naturale, la ambiguità
causata dalla polisemia e la varietà prodotta alla sinonimia.
La polisemia è il fenomeno linguistico
che si verifica quando una stessa parola ha più significati diversi,
mentre la sinonimia è il fenomeno linguistico che si verifica quando
più parole indicano un significato identico in ogni contesto (sinonimia
totale, es. ‘alienare’ ‘vendere’, ) o in alcuni
contesti (sinonimia parziale). Si parla di quasi sinonimia quando i significati
di più termini sono diversi ma simili (‘venditio’ e
‘alienatio’). Un altro carattere che procura gli stessi problemi
della sinonimia è la flessionalità delle lingue. Le parole
assumono forme diverse in seguito alla declinazione nel caso dei sostantivi e
degli aggettivi e alla coniugazione nel caso dei verbi. Un altro elemento di
varietà formale o morfologica è il genere grammaticale. Sinonimia
e polisemia sono fenomeni che afferiscono alla semantica della lingua mentre
declinazioni, coniugazioni e varietà di genere alla morfologia e alla
grammatica.
Per superare i problemi creati dal
linguaggio ordinario i sistemi informatici documentari fanno ricorso a tecniche
di ricerca dette di restrizione e di espansione che consentono di attenuare almeno
in parte gli effetti negativi della polisemia, della sinonimia e della
varietà morfologica e grammaticale[1].
Il secondo grande principio
della ricerca informatica è la possibilità di combinare
logicamente i dati in ricerca. Le modalità logiche di combinazione sono
fondamentalmente tre: la modalità di or,
la modalità di and e la
modalità di not.
Combinazione di OR
La modalità di or pone la condizione logica che i dati
ricercati appunto in or logico siano
veri in modo disgiunto o indipendente. La condizione è verificata quando
è vero almeno uno dei dati, ossia quando nel documento sia presente
almeno uno dei dati posti in combinazione di or.
Esempio:
‘merces’ or’
pretium’
Il documento è reperito quando contiene
'merces' oppure 'pretium' o entrambi.
La combinazione di or in logica si chiama 'disgiunzione'
tra enunciati, in insiemistica 'unione' tra insiemi e in algebra booleana 'somma
logica' di operandi.
Combinazione di AND
La modalità di and pone la condizione logica che i dati
ricercati in and siano veri in modo
congiunto o dipendente. La condizione è verificata se, e solo se, tutti
i dati sono veri, ossia quando nel documento sono presenti contemporaneamente
tutti i dati ricercati in and.
Esempio: conductio and locatio
Il documento è
reperito quando sia 'locatio' sia 'conductio' sono contenuti nello stesso
documento.
La combinazione di and in logica si chiama
‘congiunzione’ tra enunciati, in insiemistica
‘intersezione’ tra insiemi e in algebra booleana ‘prodotto
logico’.
Combinazione di NOT
L'operatore not pone una condizione di esclusione.
Il documento è reperito quando è assente il dato negato.
Esempio: not ‘commodatum’. Vengono
reperiti tutti i documenti che non contengono il dato 'affitto'.
In questo caso si
parla di not monadico perché
l'operatore si riferisce ad un solo operando. Esiste anche una modalità
di not diadico. La condizione posta
è la presenza di un dato e la contemporanea assenza di un altro dato.
Esempio:
‘locatio’ not ‘commodatum’
Sono reperiti tutti i
documenti che contengono il dato ‘locatio’ e che contemporaneamente
non contengono il dato 'commodatum'. Si parla in questo caso di and not.
Gli operatori logici
esaminati sono il primo e forse principale strumento di lotta contro i fenomeni
linguistici del linguaggio ordinario, ossia sono le tecniche più
elementari allestite dall'informatica per attenuare i pericoli prodotti dalla
polisemia, dalla sinonimia e dalla varietà morfologica e grammaticale.
L'operatore or è uno strumento
di espansione nel senso che consente di richiamare tutti i termini sinonimi o
quasi sinonimi o in ogni caso di significato vicino, mentre gli operatori di and e di not sono degli strumenti di restrizione nel senso che consentono di
specificare il significato di termini polisensi. Se due termini ricorrono
sintagmaticamente nello stesso contesto avranno una alta probabilità di
avere anche una relazione semantica tra loro. Il termine polisenso
‘alienatio’, se ricorre vicino a ‘mentis’ o a
‘rei’, avrà anche un determinato significato.
La condizione di and può essere posta anche a
livelli più ristretti rispetto all'intero documento. E' possibile
pretendere che gli elementi si trovino non oltre una determinata distanza
oppure che si trovino in un certo ordine e infine che si trovino adiacenti e in
un certo ordine. Ovviamente via via che si utilizza un operatore di and sempre più forte aumenta la
precisione della risposta e cresce anche il rischio di silenzio vedi §
3.8.).
Nei sistemi virtuali
generalmente esiste solo il controllo di adiacenza nell'ordine che viene di
solito denominato ricerca per 'frase esatta'.
Nei sistemi
informativi i dati possono essere ricercati, non solo nella loro
integrità morfologica, ma anche in forma parziale o c.d. tronca. Questo
tipo di ricerca viene detta anche per radici o temi linguistici. Il termine
amministrazione può essere richiesto in una versione tronca del tipo
‘loc’, oppure ‘locat’. E' possibile troncare la parola
in qualsiasi punto. Il sistema informatico confronta il dato richiesto con
l'indice totale delle parole e fornisce in risposta quei documenti che
contengono una parola che corrisponde alla forma tronca richiesta, qualunque
sia la terminazione morfologica o
grammaticale.
Questa tecnica di
ricerca viene detta ricerca concettuale a livello morfologico. Si comincia a
passare dal livello testuale al livello semantico sempre, però, a
partire da una mera corrispondenza morfologica. La ricerca mediante forme
tronche è un secondo forte strumento di espansione, alla stregua
dell'operatore or, nel senso che
consente di superare le difficoltà di reperimento causate dalla
varietà morfologica e grammaticale del linguaggio ordinario. La ricerca
infatti deve tendere non tanto a fornire il dato testuale ma il concetto,
dovrebbe essere una ricerca per contenuti e non per forme. La maggior parte dei
sistemi virtuali non presenta questa funzione.
Per passare dalle
forme ai contenuti sarebbe necessario che il calcolatore riuscisse a
comprendere i significati superando il livello del mero confronto formale
basato su quello che gli strutturalisti del linguaggio chiamano il
significante. I calcolatori odierni e anche quelli futuri resteranno per molto
tempo macchine che operano sulle forme, ossia artefatti che riconoscono
significanti senza riuscire a penetrare il significato. Il compito degli
informatici‑giuridici sarà quello di allestire strutture
semantiche costruite a priori che
guidino le ricerche in modo da reperire in base al concetto.
Queste strutture
vengono comunemente chiamate thesauri
o dizionari semantici. In essi i termini del linguaggio sono organizzati in relazioni
tali che, a partire da un determinato termine, si possa estendere la ricerca
agli altri termini collegati. I thesauri
sono generalmente costruiti a tavolino da esperti del settore e risentono della
soggettività tipica di ogni apparato predeterminato.
Le principali
relazioni utilizzate per organizzare le parole del linguaggio sono la
sinonimia, la gerarchia semantica e la vicinanza di senso. Ad esempio
‘venditio’ e ‘alienatio’ sono sinonimi,
‘contractus' è superiore gerarchico di ‘venditio’ e
‘venditio’ e ‘permutatio’ sono vicini. Si possono poi
immaginare molti altri tipi di relazioni con cui collegare i termini.
Il thesaurus è dunque una struttura
relazionale che può essere percorsa per ottenere informazioni su argomenti
e concetti a prescindere dal dato iniziale introdotto dall'utente.
L'attività dei calcolatori resta una attività meramente formale
che si avvale dello strumento semantico fornito esclusivamente dal costruttore
del sistema informativo. La bontà dei risultati è totalmente
rimessa alla buona organizzazione della struttura semantica, in definitiva alla
capacità dell'uomo di predisporre una efficiente rete di relazioni.
La flessibilità
del dato provoca un effetto di espansione della ricerca ossia vengono
richiamati molti documenti forse in numero maggiore di quelli attesi. Sia la
tecnica di espansione a livello morfologico che la tecnica di espansione a
livello semantico sono strumenti per superare il problema creato dalla
varietà del linguaggio ordinario.
Esempio di estensione
a livello morfologico
--ricerca per forme tronche o per radici
---- estensione illimitata
es. loc
ator
aticius
aticia
aticiae
atici
are
arius
----- estensione limitata
es. 'locn'
dove n è un numero che controlla
la lunghezza massima possibile della parola
Esempio di estensione
a livello semantico o dogmatico-giuridico
--per sinonimia totale o parziale
(‘venditio’ e ‘alienatio’)
--per quasi‑sinonimia,
--per opposti (‘legitimus’ e
'illegitimus')
--per gerarchia semantica o dogmatico-
giuridica (‘contractus’ e ‘venditio’).
--per termini collegati e vicini
linguisticamente o giuridicamente (‘locatio’ e
‘conductio’, 'usus' e 'ususfructus’)
L'estensione semantica
provoca un apparente salto di qualità: sembra che il calcolatore
comprenda significati e non si limiti a confrontare significanti.
Solo le banche dati
reali più sofisticate possiedono strumenti semantici del tipo descritto.
I documenti sono generalmente strutturati in
gruppi di informazioni omogenee detti campi o paragrafi o canali. Il dato
può essere ricercato o a livello dell'intero documento o a livello del
campo.
L'organizzazione in
campi consente anche di ricercare più dati all'interno di uno stesso
campo qualunque esso sia. Cioè in tutti i campi purché i dati si
trovino in un medesimo campo.
Esempio
di ricerca di uno o più dati per campi determinati
es.'emptio' nel campo
'testo'
'Ferrini' nel campo
'autore'
'D.1.1. del digesto
nel campo 'fonti'
'merces’ e
'locatio' nel campo 'testo'
'vindicatio rei' e
'locatio' nel campo 'titolo'
Esempio
di ricerca di più dati all'interno di uno stesso campo
‘societas’ e
‘mandatum’in uno stesso campo qualunque ‘testo’,
‘titolo’, ecc.
Sono
entrambe tecniche di restrizione della ricerca che aumentano l'indice di
precisione.
Sull'indice di
precisione e gli altri indici di prestazione di un sistema informativo
informatico (vedi § 4.8.)
L'interattività
consiste nella possibilità di instaurare un dialogo tra sistema di
ricerca e utente. Offre la possibilità di affinare la ricerca per fasi
successive e di tornare ai livelli di ricerca precedenti.
Vi sono due tipi di
interattività:
a)
'rigida' ossia con dipendenza logica di and
tra le varie ricerche successive
Esempio:
l. locatio
50 docc.
2. res
20 docc.
3. merces
4 docc.
b)
'libera' ossia con indipendenza logica tra le varie ricerche
Esempio:
1. locatio
50 docc.
2.res
40 docc.
1 and 2
20 docc.
E' una caratteristica
tipica delle banche dati reali. Ogni documento prima di essere immesso nel
sistema viene suddiviso in campi che contengono un certo tipo di informazione.
Poter ricercare un dato all'interno di un determinato campo favorisce la
precisione della ricerca e combatte il rumore (§ 4.8).
I documenti delle
banche dati virtuali si distinguono per non essere strutturati. Il documento ha
una struttura libera; per essere inserito nella rete deve rispettare solo un
linguaggio di scrittura HTML che
è condizione per poter essere visualizzato da parte degli utenti della
rete.
Vengono dette tecniche
di espansione tutte quelle funzioni di un linguaggio di consultazione che
mirano ad aumentare la capacità di richiamare tutti i documenti
pertinenti contenuti in un archivio in relazione a una certa ricerca.
Queste tecniche
accrescono il numero dei documenti in risposta e per questo vengono dette di
espansione della ricerca.
Vengono dette tecniche
di restrizione tutte quelle funzioni di un linguaggio di consultazione che
mirano ad aumentare la capacità selettiva del sistema ossia la
capacità di richiamare solo i documenti pertinenti in relazione ad una
determinata ricerca. Queste tecniche riducono il numero dei documenti in
risposta e per questo vengono dette di restrizione della ricerca.
L'operatore or e le funzioni di flessibilità
morfologica e semantica sono esempi tipici di tecniche di espansione, mentre
l'operatore and e la ricerca per
parti di documento (flessibilità del documento) sono esempi tipici di
tecniche di restrizione.
Un
sistema informativo è efficace solo quando reperisce tutto e solo il
pertinente. Tale efficacia si calcola attraverso indici di prestazione quali il
richiamo, la precisione, il silenzio e
il rumore. Con richiamo si indica la
capacità del sistema di ricercare tutti i documenti pertinenti contenuti
nell’archivio: l’indice di richiamo è il rapporto tra i
documenti pertinenti reperiti e quelli contenuti nell’archivio.
La
precisione di un sistema informativo è la capacità di ottenere
quale risultato della ricerca solo i documenti pertinenti, in altri termini la
precisione esprime il rapporto tra i documenti pertinenti reperiti e i
documenti reperiti.
Il
silenzio è la caratteristica di non reperire i documenti pertinenti,
è il rapporto tra i documenti pertinenti non reperiti contenuti
nell’archivio e i documenti pertinenti contenuti nell’archivio, in
altri termini è la quantità di documenti pertinenti perduti..
Il
rumore, infine, è la caratteristica che indica la capacità di
reperire i documenti non pertinenti, è il rapporto tra i documenti non
pertinenti reperiti e i documenti reperiti, è la quantità di
documenti non pertinenti reperiti.
Le
tecniche di espansione aumentano la capacità di richiamo e producono il
rischio di rumore. Le tecniche di restrizione della ricerca aumentano la
capacità di precisione e producono il rischio di silenzio.
L'altra grande e
innovativa tecnica di ricerca di informazione nella rete è rappresentata
dalla navigazione ipertestuale. Gli ipertesti sono strutture reticolari dove le
informazioni hanno relazioni di tipo associativo. Non esiste un indice che
rinvia ai testi ma una serie di percorsi guidati. Il germe dell'ipertesto si
ritrova nell'intuizione di un ricercatore americano Vannevar Bush che nel 1945
sostenne la tesi secondo cui si doveva applicare alla ricerca documentaria non
tanto il metodo dell'indicizzazione quanto quello dell'associazionismo
concettuale. La mente umana opera per associazione. Una volta afferrato un
fatto o un’idea, la mente salta istantaneamente all'elemento successivo
suggerito dall’associazione dei pensieri, in base a un intricato
meccanismo cerebrale. I concetti si addensano in modo reticolare e i passaggi
da un concetto a un altro avvengono in base ad associazioni mentali. Il
paradigma del funzionamento della mente è la selezione per associazione
e non la selezione per indicizzazione. L'indicizzazione è, come si
è visto, la base di tutti i sistemi informativi classici. L'ipertesto
utilizza un nuovo paradigma nel
campo dell'informazione. E' una organizzazione non lineare delle informazioni
basata su un approccio conoscitivo di tipo associativo. E’ un modello di
lettura e scrittura non sequenziale, un grafo composto di punti, nodi e
collegamenti tra nodi. I punti sono i documenti, i nodi sono i concetti e i links le associazioni. L'ipertesto è dunque un criterio
rappresentativo simile al meccanismo rappresentativo della mente. A differenza
dei sistemi tradizionali classici non organizza le informazioni attraverso
indici e rinvii ai testi, bensì attraverso nodi concettuali e legami tra
questi nodi.
I sistemi informativi
tradizionali sono la riproduzione elettronica dei sistemi cartacei organizzati
su indici e testi, i sistemi ipertestuali invece organizzano le informazioni in
modo che l'utente possa ricostruirsi il testo secondo le sue esigenze. Il testo
perde la sua rigidità e monoliticità diventando flessibile. Non
abbiamo più una serie di testi fissi ma tanti testi quante sono le
ricostruzioni possibili. Si passa dal 'testo' all' ‘intertesto’.
Generalmente il dominio giuridico è rappresentato da leggi, sentenze e
commenti a tali leggi e sentenze. Il sistema tradizionale può al massimo
creare uno o più archivi separati dove in ogni caso il documento,
qualunque esso sia, è rigido (una legge o un articolo, una sentenza, un
commento) e uno o più indici che consentono di arrivare ai testi fissi.
Un sistema ipertestuale produce un unico grande testo dove alcuni elementi di
esso consentono di passare direttamente ad altre parti del testo mediante
collegamenti. Da una legge che cita un’altra legge si può passare
direttamente all'altra legge, da una sentenza che cita una legge o una altra
sentenza si può arrivare alla legge o all'altra sentenza, da un commento
si può passare alla legge o alla sentenza commentata e cosi via. Con
l'ipertesto ci si trova davanti a un immenso testo percorribile in qualsiasi
modo in base alle scelte del lettore. Il testo ipertestuale è
scomponibile in un numero illimitato di testi attraverso la navigazione
dell'utente. Si possono ottenere tanti possibili testi quante sono le scelte
possibili dell'utente. La rete è un grande ipertesto che consente di
navigare attraverso tutti i suoi siti. Gli strumenti ipertestuali nella rete
sono di varia tipologia. Possiamo distinguere due grandi categorie: le risorse
di orientamento e le risorse di mera informazione. Le prime sono chiamate
variamente portali, guide, indici, repertori, directories, etc., ed hanno come denominatore comune l'obbiettivo
di ordinare il caos informativo prodotto dall’informatica telematica
stessa. Organizzano secondo criteri sistematici i luoghi o siti dove si trovano
determinate informazioni, per esempio i siti giuridici, economici, sociologici,
culturali, etc. o i siti che trattano certe materie giuridiche o che raccolgono
certi tipi di fonte. Da un sito-portale si può accedere ad altri siti
mediante il collegamento associativo (links).
L'altra grande
categoria di ipertesti della rete sono i sistemi informativi chiusi detti anche
notiziari, riviste, quotidiani, etc. A differenza degli strumenti portali la
loro principale funzione è di fornire informazioni interne al sito
attraverso una navigazione che sfrutta collegamenti tra più pagine
appartenenti allo stesso sito. In ogni caso non è possibile fare una netta
distinzione tra le risorse ipertestuali perché generalmente i portali
contengono informazioni interne e i sistemi informativi chiusi a volte
forniscono anche liste di links a
siti esterni. E’ solo un fatto di prevalenza di funzioni.
Molte risorse sono di
tipo misto quanto alla funzione. E spesso lo sono anche quanto al contenuto.
Nella rete sono nate molte agenzie di informazione del primo (portali, guide e
indici) e del secondo tipo (sistemi informativi semplici). I portali giuridici
sono, o di carattere generale sotto il profilo delle fonti, nel senso che hanno
come ambito legislazione giurisprudenza e dottrina oppure sono dedicati a
domini specifici quali la ‘pubblica amministrazione’,
l'ambiente’, etc. E cosi anche i sistemi informativi semplici sono generalmente
misti sotto il profilo delle fonti mentre tendono a essere tematici quanto alla
materia. Sotto il profilo funzionale esistono portali semplici, portali con
motore di ricerca interno o verso l’esterno, sistemi informativi semplici
con o senza motore di ricerca interno o verso l’esterno.
Vi è anche una
terza categoria di strumenti informativi nella rete che sfruttano l’
ipertestualità, ossia i motori di ricerca. Questi in realtà
lavorano secondo il paradigma dell’indicizzazione dei documenti a livello
di ricerca e secondo il collegamento ipertestuale a livello di visualizzazione
dei testi ritrovati. Come sottolineato al § 2 possono essere considerati
delle banche dati virtuali.
E' arduo se non
impossibile fornire un censimento aggiornato ed esaustivo di tutte le risorse
della rete. Ci limiteremo a indicare a titolo esemplificativo i sistemi a
nostro avviso più significativi.
Gli strumenti
informatico telematici di carattere informativo possono essere classificati
almeno secondo tre criteri, uno giuridico, uno tecnico-strutturale e uno
funzionale.
Il criterio giuridico tiene conto della
generalità/specialità-settorialità della materia e del
tipo di fonte (tutte, legislazione, giurisprudenza e dottrina). Per generali
intendiamo i sistemi che hanno come obbiettivo quello di fornire tutto il
giuridico sia per fonte che per materia; per settoriali intendiamo quei sistemi
che raccolgono tutto il giuridico su un determinato dominio; all'interno dei
settoriali distinguiamo i sistemi misti per fonte e i sistemi che si
indirizzano ad una sola fonte di produzione.
Il criterio tecnico si
basa sul metodo di ricerca delle informazioni che può essere di tre
tipi. Classico dove indice, testo e programma di ricerca risiedono sulla stessa
macchina (esempi di sistemi reali giuridici generali sono il Sistema Italgiure
della Corte di Cassazione e i sistemi privati Juris data, De Agostini,
Infoutet, Il Foro Italiano, e per il diritto romano Fiuris e Bia. Reziario o
tipico della rete dove indice e programma risiedono sulla stessa macchina
mentre i testi si trovano disseminati nella rete su altre macchine.
Ipertestuale dove la ricerca si sviluppa per navigazione attraverso
collegamenti tra documenti residenti nella stessa macchina. Sono sistemi a navigazione
ipertestuale solo interna al sito. Un terzo criterio classificatorio è
quello per funzione che può essere di reperimento, di orientamento,
tipico dei sistemi ipertestuali detti portali e guide, e di informazione
semplice con navigazione interna al sito. I sistemi esaminati più avanti
sono generalmente misti quanto al contenuto e quanto alle tecniche di ricerca.
Le risorse della rete
generalmente sono di tipo misto sotto i tre profili. I sistemi reali pur
svolgendo funzione quasi esclusiva di reperimento sono, a livello giuridico,
spesso generali e settoriali. I sistemi reziari virtuali sono quasi sempre
affiancati da strumenti ipertestuali di navigazione interna con funzione di
orientamento e di informazione.
I sistemi ipertestuali
sono sovente corredati da motori di ricerca interni e da banche dati reali con
funzione di reperimento .
Nel caso delle risorse romanistiche dobbiamo
tenere conto di due tipi di informazioni, le fonti che possono essere
giuridiche o letterarie e la dottrina, ossia la letteratura degli studiosi di
commento alle fonti.
Gli strumenti
romanistici informatici disponibili a parte la distinzione tecnico metodologica
tra banche dati reali, virtuali e sistemi ipertestuali possiamo classificarli
sotto il profilo del contenuto (fonti e dottrina) e sotto il profilo del tipo
di informazione, testo integrale o documento secondario o anche riferimento
bibliografico.
E’ un archivio
elettronico per l’interpretazione delle fonti giuridiche romane. Il
progetto si è proposto l’obbiettivo di analizzare i contributi
dottrinali degli studiosi rilevando tutte le fonti utilizzate e/o commentate
con l’indicazione della pagina dove sono riportate per esteso o citate.
La base documentaria
è delimitata secondo formali criteri temporali, spaziali disciplinari e
documentari. Per quanto riguarda il limite temporale si è fissata come
data di inizio quella della fine dell’impresa dell’ index interpolationum, 1965; per quanto
riguarda il limite spaziale si è iniziato con gli scritti editi nei
paesi europei appartenenti al sistema giuridico romanista; per quanto riguarda
il limite disciplinare si inizia dalle pubblicazioni strettamente romanistiche
ovvero da quelle più generalmente storico-giuridiche; per quanto
riguarda il limite documentario si comprendono sia gli scritti editi in
pubblicazioni periodiche sia quelli editi in volumi non periodici recensiti nei
periodici stessi.
Lista delle opere analizzate
Anuario de Historia del Derecho
Español (AHDE)
Bullettino dell’Istituto di Diritto Romano (BIDR)
Byzantinische Zeitschrift (BZ)
Index. Quaderni camerti di studi romanistici
Iura. Rivista Internazionale di Diritto Romano e Antico
Labeo. Rassegna di Diritto romano
Rechtshistorische Journal (RJ)
Revue Historique de Droit Français et
Étranger (RHDFE)
Revue Internationale des Droits de
l’antiquité (RIDA)
Studia et Documenta Historiae et Iuris (SDHI)
Tijdschrift voor Rechtsgeschiedenis (TR)
Revue d’histoire du droit
Zeitschrift der Savigny-Stiftung für
Rechtsgeschichte Romanistische Abteilung (ZSS)
Gli
studi in onore e in memoria pubblicati dal 1965 al 1980
L’archivio
elettronico è registrato su cd rom a cura del Consiglio nazionale delle
ricerche.
Struttura
del documento.
Il documento base è
costituito da cinque campi di informazioni. Il primo contiene i dati di
identificazione del documento e i riferimenti bibliografici, il secondo i dati
relativi all’autore o al curatore, il terzo il titolo e/o le informazioni
equiparate, il quarto il titolo tradotto , il quinto le fonti riportate per
esteso nel testo e in nota, il sesto le fonti citate nel testo e il settimo le
fonti citate in nota.
Il sistema di ricerca
Il sistema è una
banca dati reale che consente la ricerca con gli strumenti classici delle
banche dati, parole libere, combinazione logica dei dati in or, and
e not, troncamento , ecc. I dati sono
consultabili attraverso i campi Autore, Titolo, Fonti, Opere, Anno, Tipo e
Lingua. Ovviamente le operazioni logiche avvengono tra termini dello stesso
campo e tra dati di campi diversi.
L’archivio Fiuris
è affiancato da uno strumento di ricerca ausiliario costituito da un index verborum quae in rubricis corporis
Iuris Civilis continentur. Tutte le rubriche del Corpus Iuris rappresentano documenti di una banca dati
interrogabile con le tecniche classiche. Il documento è costituito da tre
campi .il luogo della rubrica (D.1.1.), il testo della rubrica (De iustitia et iure) e le forme
lemmatizzate della rubrica (iustitia,
ius).
Per cui attraverso
l’uso di un lemma si risale a tutte le rubriche che contengono una forma
derivata da quel lemma.
Il sistema Fiuris è
distribuito anche dal sistema Italgiure della Corte di Cassazione. Ovviamente
il metodo di ricerca sarà quello predisposto per gli archivi del sistema
Italgiure[2].
Il sistema Bia
è un sistema dedicato a Fonti e Dottrina che si articola in tre archivi
Fontes, Opera, e Thesaurus.
Fontes
Contiene le versioni elettroniche del Corpus Iuris, dei Fontes Iuris Romani Anteiustiniani
e del Codex Theodosianus. I documenti
sono strutturati in quattro campi, luogo fonte (D27.1.15.17), rubrica (De excusationibus), inscriptio (Modestinus libro
sexto excusationum e il testo del frammento. Si possono utilizzare le
funzioni classiche delle banche dati. La combinazione logica tra dati dello
stesso campo e tra dati di campi diversi, il troncamento e la adiacenza.
Opera
E’ un archivio
bibliografico che copre la produzione scientifica relativa al diritto romano e
ai diritti dell’antichità dal
Thesaurus
E’ un archivio collaterale che contiene
lo schema concettuale da cui dipendono i codici di classificazione relativi ai
vari argomenti e i descrittori verbali (parole-chiave in lingua latina) che
servono ai fini della ricerca per argomento[3].
Vasto sistema di informazione
dottrinaria che spoglia più di 400 periodici, volumi di scritti, atti di
convegno, rendiconti critici. Dal 1960 al 1975 la bibliografia era cartacea.
Poi è stato registrato su supporto elettronico e dopo un lavoro di
alcuni anni dal 1981 l’archivio diviene interrogabile con un programma Texto. Successivamente è stato
trasferito su CD Rom. Oggi è consultabile in rete
all’indirizzo http://misha1.u-strasbg.fr:9090/doris/pub/fr/drant_welcome.jsp [4].
Con banche dati virtuali intendo i sistemi che
funzionano come banca dati dove il programma e l’indice risiedono su una
stessa macchina mentre i testi sono collocati su macchine diverse diffuse nella
rete.
Non mi risultano
sistemi settoriali ossia romanistici di questo tipo. La funzione può
essere svolta dai sistemi virtuali generalisti Ovviamente cercano su tutto ciò
che è inserito nella rete utilizzando operatori logici e funzioni
tipiche delle banche dati.
Dall’indirizzo http://web.tiscali.it/drol.it è possibile consultare un sistema
che consente di navigare su dottrina
e fonti romanistiche. La dottrina offre l’indicazione di
monografie e articoli. Per le prime il sistema mostra una scheda bibliografica
relativa alla struttura e al contenuto, per i secondi viene fornita la
citazione bibliografica e in alcuni casi anche il testo integrale.
Le fonti sono distinte
in due sezioni, la prima, ius romanum,
dove sono registrate l’opera di Giustiniano (Istituzioni, Digesto, Codice
e Novelle), le leges romano
barbariche, Gaius (Istituzioni) e Codex Theodosianus e la seconda, la bibliotheca latina, contenente i testi classici
latini selezionabili per autore e per opera. Il sistema presenta una terza
sezione detta la ‘pagina classica’ da cui si accede ai siti dove si
trovano le cose classiche contenute nella rete mondiale: siti con testi latini,
collegamenti a siti classici di interesse generale, siti di associazioni e
gruppi, siti di periodici classici, siti specialistici, liste di discussione,
immagini del mondo antico, altre risorse latine, libri e programmi e risorse
relative a certamina. Le fonti sono
visibili in collegamento con il sito http://www.thelatinlibrary.com .
Dall’indirizzo http://www.archaeogate.org
è possibile consultare una sezione Iura dedicata ai diritti antichi
strutturata in sottosezioni destinate alla dottrina (Articoli), alle
Manifestazioni, alle Novità editoriali e ai links o collegamenti a siti
selezionati di interesse. Il sistema offre la possibilità di cercare
tramite il motore generalista Google
all’interno del sito e sull’intera rete. E’ anche banca dati
virtuale.
Dal sito http://web.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak
è possibile accedere a un sistema misto che assolve sia alla funzione di
banca dati reale sia di navigatore ipertestuale, la biblioteca di diritto
romano curata da Alexander Koptev con la collaborazione di Yves Lassard. La
copertura della banca dati riguarda Leges,
Senatus consulta, Costitutiones principis, Responsa prudentium, Edicta magistratuum, Privilegia veteranorum, Ius iurandum, Negotia, Leges Romanae barbarorum, Corpus Iuris Civilis, Varia,
Auctores veteres Latini, Lingua Etrusca, Lingua Francogallica, Lingua
anglica, Lingua hispanica. Il
sistema di ricerca è molto elementare. È possibile ricercare
tutte le singole parole contenute nell’archivio anche in forma tronca.
Per ogni documento ritrovato viene fornita la frequenza di occorrenze della
parola nel documento stesso. Non sono previste le funzioni logicobooleane di or, and
e not per combinare più dati
in ricerca. I documenti dove viene condotta la ricerca sono molto ampi, ad
esempio, un intero libro del Digesto, un intero libro del Codice, un intero
senatoconsulto e così via.
Esempio di ricerca con la parola aqua
Risposta 146 documeni trovati
Risultati da
1: Frontinus : de Aquaeductu urbis Romae ( Krohn )
http://web.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/Frontinus.htm
aqua: 21 aquae: 42 aquaeductu: 7 aquam: 26 aquamve: 1 aquarii: 5 aquario: 1
aquariorum: 6 aquarios: 4 aquarum: 44 aquas: 13
2: Digesta Iustiniani : Liber 8 ( Mommsen & Krueger )
http://web.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/d-08.htm
aqua: 16 aquae: 46 aquagi: 1 aquagium: 1 aquam: 41 aquamve: 1
3: Codex Iustinianus : Liber 11 ( Krueger )
http://web.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/CJ11.htm
aqua: 2 aquae: 10 aquaeductibus: 4 aquaeductu: 6 aquaeductui: 1 aquaeductum: 2
aquaeductus: 9 aquaeductuum: 2 aquam: 5 aquariis: 1 aquarios: 1 aquarum: 7
aquas: 2
4: SC de aquaeductibus ( Koptev )
http://web.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/sccaqu_Koptev.htm
aqua: 1 aquae: 3 aquaeductibus: 12 aquaeductu: 3 aquam: 6 aquarum: 10 aquas: 2
5: SC de aquaeductibus ( Frontinus )
http://web.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/sccaqu.htm
aqua: 1 aquae: 2 aquaeductibus: 12 aquaeductu: 2 aquam: 6 aquarum: 9 aquas: 2
6: Servii Grammatici in Vergilii Aeneidos : Lib. 1 ( Thilo )
http://web.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/serv1.htm
aqua: 12 aquae: 2 aquam: 3 aquarii: 1 aquarum: 3 aquatum: 1
7: Edictum de aquaeductu
Venafrano ( Girard & Senn )
http://web.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/Venafrum_Girard.html
aqua: 7 aquae: 9 aquaeductu: 5 aquam: 1
8: Codex Theodosianus : Liber 15 (
Mommsen )
http://web.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/CTh15.html
aquae: 8 aquaeductu: 5 aquaeductus: 3 aquam: 1 aquarum: 3
9: Lex Quinctia de aquaeductibus ( Koptev
)
http://web.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/quinctia.html
aqua: 1 aquae: 1 aquaeductibus: 5 aquaeductu: 3 aquam: 1 aquarum: 7
10: Lex Quinctia de aquaeductibus
( Riccobono )
http://web.upmf-grenoble.fr/Haiti/Cours/Ak/quinctia_Riccobono.html
aqua: 1 aquae: 1 aquaeductibus: 5 aquaeductu: 3 aquam: 1 aquarum: 7
Dall’indirizzo http://www.iusCivile.com è possibile accedere al sistema di
informazione romanistica Roman Law
Resources, curato da E. Metzger, dedicato alle fonti e alla dottrina
Fonti
Palingenesia of Latin
Private Rescripts. 193-305 AD. By
Professor Tony Honoré. Prepared to accompany Emperors and Lawyers, 2nd ed. (Oxford: Oxford University Press,
1994).
Palingenesia of Latin
Laws. Laws of Eastern Emperors 379-450
AD and of Western Emperors 383-455 AD. By Professor Tony Honoré.
Prepared to accompany Law in the Crisis
of Empire, 379-455 AD (Oxford: Oxford University Press, 1998).
Justinian's Digest: corrections to the English
translation.
L’utente può consultare le
correzioni proposte dai redattori e può proporre esso stesso le
correzioni.
Il sistema offre un
indice di dottrina rilevante disponibile sulla rete. Inoltre Ristampe
elettroniche di un numero limitato di articoli pubblicati all’esterno e
riprodotti sul sito. Una rassegna di libri rilevanti disponibili sulla rete, un
indice di bibliografie rilevanti e cataloghi di materiali disponibili sulla
rete.
Il sistema possiede un motore di ricerca
interno al sito che consente una ricerca semplice e una ricerca avanzata su
fonti selezionate.
Dall’indirizzo http://www.filodiritto.com/diritto/romano/romano.htm si accede a un sistema dedicato al diritto
romano che contiene fonti, dottrina e un indice di siti di interesse
romanistico. Possiede un motore di ricerca interno al sito. Qualora si acceda
dall’indirizzo generale del sito http://filodiritto.com per arrivare alla pagina
di interesse romanistico si deve attivare ‘mappa del sito’ e poi
‘diritto romano’. Le fonti sono a testo integrale Corpus iuris civilis, Istituzioni di
Gaio, Dodici Tavole; altre fonti quali senatus
consulta, Fragmenta Vaticana, Tituli ex corpore Ulpiani, ecc. risultano
leggibili al sito web.rome.zone
attualmente non collegato.
Dall’indirizzo http://www.jura.uni-sb.de/Rechtsgeschichte/Ius.Romanum/italiano.html
è possibile consultare la sezione ius
romanum del sito della Università di Saarbrucken.
Il progetto è
ancora in fase iniziale. Si propone di
pubblicare in forma ipertestuale il Corpus
Iuris Civilis e
Dall’indirizzo http://www.lex.unict.it/cir
si accede al sito del Centro interuniversitario per l’informatica
romanistica. Il CIR si propone la predisposizione e l’attuazione di
progetti informatici per ricerche in diritto romano e nei diritti
dell’antichità Si
segnala un progetto di biblioteca informatica romanistica relativo alla
dottrina che prevede la registrazione del testo integrale delle opere.
Dall’indirizzo http://www.derecho-romano.org
è possibile accedere al sito Fondazione Seminario Diritto Romano
‘Ursicino Alvarez’ creata dal Dipartimento di diritto romano della
Università Complutense di Madrid.
Dall’indirizzo http://www.unipa.it/dipstdir/portale
si accede al portale di diritto romano dell’Università di Palermo.
Dall’indirizzo http://www.dirittoestoria.it si accede al sito della Rivista
internazionale di Scienze giuridiche e tradizione romana.
Dall’indirizzo http://www.iustel-com
si accede alla rivista spagnola di Derecho Romano
Dall’indirizzo http://www.ulg.ac.be/vinitor/rida si accede alla Revue International de Droits de l’Antiquité
Dall’indirizzo http://rome/webzone/ru
si accede a un sito russo su Roma Antica accessibile direttamente anche
dall’indirizzo http://ancientrome.ru/ius. Contiene come Fonti
le Istituzioni di Gaio, le Dodici Tavole, il Codice Teodosiano e le Novelle di
Valentiniano III e una serie di articoli di diritto romano a testo integrale.
Dall’indirizzo http://www.ledonline.it/rivistadirittoromano/
si accede al sito della rivista telematica Rivista di diritto romano, un
Periodico di diritto romano, diritti antichi e della tradizione romanistica
medievale e moderna, contenente dottrina e altre informazioni di interesse .
Da segnalare anche una
Rassegna degli strumenti informatici per lo studio dell’antichità
classica al sito http://www.rassegna.unibo.it/ e il motore di
ricerca Argos. http://www.sikyon.com/Argos/argos_eg.html.
Da segnalare infine un
recente progetto CNR per la formazione di una Biblioteca pubblica di Diritto
Romano (BELDROM) accessibile attraverso la rete, comprendente testi integrali,
suddivisi in tre sezioni: fonti giuridiche romane, traduzioni delle fonti nelle
lingue moderne e testi di interpretazioni e commenti.
Le riviste spogliate
per Fiuris con l’aggiunta dell’Archivio
Giuridico ’’Filippo Serafini’’, Athaeneum. Studi sulla letteratura e storia
dell’antichità e Epigraphica.
Periodico internazionale di epigrafia rappresentano le principali fonti di
cognizione della dottrina romanistica..
Gli strumenti
bibliografici più utilizzati sono le rassegne di Iura e Labeo che offrono
una articolata organizzazione di contributi classificati per argomenti e parole
chiave.
(*) Relazione
presentata nel X Colloquio dei romanisti
dell’Europa Centro-orientale e dell’Asia (Dušambé,
Tagikistan - 19-21 ottobre 2005).
[1] Sulla ambiguità
e sulla vaghezza del linguaggio giuridico vedi Luigi Lombardi Vallauri, Norme
vaghe e teoria generale,in Ars
Interpretandi, 3, 1998,163.
[2] Sul
sistema Fiuris vedi diffusamente P.
Catalano, in SDHI, 51,
(1985) 453 e ss. e P. Catalano, F. Sitzia, G. Taddei Elmi,
Archivio elettronico per
l’interpretazione delle fonti giuridiche romane, in Index 20 (1992), 291-306.
[3] Sul questo sistema
vedi più ampiamente N. Palazzolo,
Informatica e storia del diritto, in Lineamenti di informatica giuridica,
Napoli 2002, 429-452.
[4] Su questo sistema vedi
ampiamente, anche se un poco datati, M.N.
Bournichon, Informatique
documentaire: la banques de données du Centre de Documentation des
droits Antiques de Paris e M.
Humbert, La réalisation
Fiuris, Bia e Drant: essai d’un bilan comparatif in Informatica e Diritto 2, 1995.