FEDERAZIONE E CONFEDERAZIONE NELLA DINAMICA
DELLA COSTITUZIONE ELVETICA
Per capire appieno il ruolo svolto dai cantoni
nella creazione dello Stato federale elvetico, è fondamentale ricordare che,
prima di diventare uno Stato federale, la Svizzera è stata per molti secoli una
confederazione; analogamente agli Stati Uniti e alla Germania, ha subito un
movimento centripeto e si è successivamente trasformata in Stato federale. Del
lungo periodo in cui è stata una confederazione, la Svizzera ha d'altra parte
mantenuto il nome: lo Stato federale creato dalla costituzione del 1848 si
chiama infatti ufficialmente 'Confederazione Elvetica'.
Al fine di chiarire le ragioni politiche che
hanno determinato
questa transizione dall’assetto confederale a quello di Stato
federale, è quindi opportuno tracciare a grandi linee le tappe principali della
storia costituzionale elvetica.
1. – La Svizzera nasce nel 1291, anno in cui i primi tre cantoni (Uri, Schwyz e Unterwalden)
concludono una reciproca alleanza al fine di preservare la relativa autonomia
di cui essi godevano sotto il Sacro Romano Impero.
Con il passar del tempo, altri cantoni vicini
concludono alleanze analoghe o con tutti e tre questi cantoni o solo con alcuni
di essi.
Alla fine del ‘400, e più
precisamente nel 1499, i cantoni svizzeri, grazie alla vittoria nella guerra di
Svevia,
riescono a far rinunciare l'Imperatore
a ogni sovranità sui loro territori.
I cantoni svizzeri sono ormai liberi, ma
dovranno attendere i trattati di Westfalia - che, nel
1648, metteranno fine alla guerra dei Trent'anni - prima che la
loro indipendenza venga riconosciuta dalle grandi Potenze a livello
internazionale.
Per un lungo periodo, dal 1513 al 1798, la
Confederazione è formata da 13 cantoni, da alcune terre di sudditi (una sorta
di colonie) chiamate “baillages” (Argovia, Vaud) e da terre alleate (Neuchâtel,
Vallese, Ginevra).
La Riforma determina la divisione dei Confederati in due campi, cattolici e
protestanti. L'alleanza tra cantoni riesce però a resistere, in condizioni
molto diverse a seconda dei periodi, nonostante conflitti di carattere
religioso talvolta molto violenti.
Per circa 500 anni
la Confederazione è risultata quindi composta da Stati sovrani: ogni cantone
aveva il proprio sistema di governo
e manteneva la sua indipendenza. Esisteva un solo organo comune, la Dieta,
composta dai rappresentati dei cantoni che votavano su istruzione dei
rispettivi governi.
2. – La Confederazione in questo periodo è caratterizzata dalla
mancanza di coesione tra i cantoni, che non godono tutti dello stesso statuto.
I primi otto (Uri, Schwyz, Lucerna, Zurigo, Glarona,
Zugo
e Berna) hanno un rango superiore a
quello dei cinque che sono entrati a far parte della Confederazione soltanto in
un secondo tempo (Friburgo, Soletta, Basilea, Sciaffusa e Argovia).
Questi ultimi hanno uno statuto assimilabile a quello delle colonie. I cantoni
alleati godono di alcuni diritti e talvolta partecipano alla Dieta.
Alla fine del '700 la Confederazione appare
quindi come una semplice giustapposizione di piccoli Stati
sovrani, ma relativamente deboli di fronte al crescente pericolo proveniente dall'esterno,
rappresentato dalla Francia.
Il 28 gennaio 1798 le truppe francesi invadono
la Confederazione. Nel mese di marzo
viene conquistata Berna,
e la sua caduta segna quella dell'intera Confederazione. La
Svizzera diventa uno Stato satellite della Francia e tale resterà fino alla
caduta di Napoleone I nel 1813.
La Francia impone alla Svizzera la propria
concezione del potere. Le impone anche una costituzione che sarà in realtà
la prima costituzione della Svizzera. Tale costituzione risale al 12 aprile 1798
e sancisce la nascita di uno Stato unitario. I cantoni, che in precedenza erano
Stati
sovrani, vengono con essa declassati al rango di dipartimenti amministrativi
alla stregua di quelli francesi.
Questo periodo è caratterizzato dall'opposizione
tra gli unionisti, favorevoli al mantenimento del nuovo sistema
centralizzato, e i federalisti, che auspicano il
ritorno all'ordinamento preesistente.
Sono le idee federaliste ad
avere la meglio. La costituzione del 25 maggio 1802 ripristina l'esistenza
dei cantoni con i loro organi e le loro competenze, pur mantenendo in
vita al contempo uno Stato centrale. La nascita del primo Stato
federale svizzero avviene democraticamente: questa costituzione è approvata dal
popolo nel primo referendum nazionale. In realtà, su 330.000 votanti, 92.000
sono i voti favorevoli, 72.000 quelli contrari e 167.000 le
astensioni, considerate però come voti a favore.
Questo sistema non ha più successo dell'ordinamento
centralizzato del 1798, benché
fosse, rispetto a questo, piú
vicino alla mentalità svizzera. Il ritiro delle
truppe francesi, nel 1802, accentua ancora di piú le rivalità
interne, che finiscono per sfociare in una guerra civile.
Napoleone decide allora di inviare nuovamente il
suo esercito in Svizzera per ristabilire l'ordine e impone ai cantoni un Atto
di Mediazione che ne fissa i rapporti reciproci e le competenze comuni. Sei
nuovi cantoni, costituiti già
nel 1798 dalle terre di sudditi e di alleati, diventano ormai parte integrante della Confederazione (San Gallo, Grigioni, Argovia, Turgovia,
Ticino e Vaud).
L'Atto di Mediazione non fa altro
che istituire nuovamente una Confederazione di Stati, che sostituisce uno Stato
elvetico
che si era configurato come Stato unitario dal
1798 al 1802 e come Stato federale tra il maggio e la fine di
settembre del 1802.
3. – Il regime imposto dall'Atto di Mediazione di Napoleone
non sopravvive però alla sconfitta di quest'ultimo nel 1813. Alcuni tra i
vecchi cantoni intendono recuperare i loro vantaggi, mentre altri sostengono la
causa dei nuovi cantoni che sono determinati a mantenere il loro statuto. Viene
allora convocata una Dieta per elaborare un progetto di patto federale. Questo
Patto viene concluso il 7 agosto 1815. Ai cantoni, vecchi e
nuovi, si aggiungono quelli di Neuchâtel, Vallese e Ginevra.
Nasce così la Confederazione del 1815, che è formata da tutti i cantoni che
compongono attualmente lo Stato federale svizzero, salvo quello del Giura, che verrà istituito
molto più tardi.
Questa nuova Confederazione viene confermata dal
Congresso
di Vienna.
Dopo il periodo napoleonico, i
cantoni svizzeri si ritrovano quindi all'interno
di una struttura confederale che avevano già
conosciuto per cinque secoli.
L'occupazione francese aveva però lasciato
tracce importanti che contraddistinguono questa
Confederazione del 1815. In particolare, tutti i cantoni sono ormai equiparati e godono di uno stesso statuto. Viene
così a mancare quella disuguaglianza giuridica che aveva caratterizzato la Confederazione
del periodo pre-rivoluzionario.
Il Patto del 1815 prevede un sistema centrale
molto debole con un unico organo
comune: la Dieta. Si tratta di una confederazione classica la cui storia può
essere divisa in due periodi: il periodo
della Restaurazione (1815-1830) e quello del 'Rinnovamento'
(1830-1848).
La Restaurazione è contraddistinta da un ritorno alle
idee, pratiche e istituzioni dell'Ancien Régime. Molti Svizzeri sono però
rimasti affascinati dalle idee rivoluzionarie: libertà, uguaglianza,
separazione dei poteri, sovranità
popolare, diritti dell'uomo.
La Rivoluzione che ha scosso la Francia nel 1830 ha grande eco in Svizzera. Nei mesi che
seguono le giornate del luglio 1830,
11 cantoni (Zurigo, Berna, Lucerna, Glarona, Soletta,
Basilea
campagna, Sciaffusa, San Gallo, Argovia, Turgovia,
Ticino, Vaud
e Ginevra) approvano nuove costituzioni liberali e democratiche che enunciano i
diritti fondamentali, consacrano il principio della separazione dei poteri,
introducono il suffragio universale (pur con alcune riserve), sanciscono
la sovranità popolare e introducono gli
strumenti della democrazia diretta. I cosiddetti cantoni 'rinnovati' sono per
lo più cantoni protestanti e industriali. Ben presto, questi 11 cantoni rinnovati e liberali propongono una
revisione del Patto del 1815.
Tale richiesta si fonda su
due considerazioni. Da un lato, il suddetto patto consente ai cantoni 'non
rinnovati', conservatori (Uri, Schwyz, Obwalden, Nidwalden,
Zug,
Basilea
città, i due Appenzell, Grigioni,
Vallese e Neuchâtel) di
mantenere un sistema di governo privo di istituzioni democratiche e liberali. Dall'altro,
i cantoni rinnovati intendono attribuire alla Confederazione competenze più
estese in materia economica e nel settore della difesa nazionale. Auspicano
altresì, per ragioni economiche, l'abolizione delle dogane interne,
l'unificazione di pesi e misure, della moneta, del diritto civile e
commerciale, la tutela del libero scambio e delle attività
industriali e la libertà di stabilimento.
Gli 11 cantoni rinnovati, che rappresentano 1'80% della popolazione, intendono
anche ottenere un peso pari alla loro
consistenza numerica rispetto agli 11 cantoni
conservatori, che rappresentano invece soltanto il 20%
della popolazione e a cui il Patto del 1815 attribuisce però
l'uguaglianza giuridica, permettendo loro di bloccare così qualsiasi modifica
proposta dai cantoni liberali.
Nel 1832, avviene un primo
tentativo di revisione totale del Patto del 1815 intesa a trasformarlo in una
costituzione federale. Il progetto elaborato da una commissione speciale della
Dieta viene però respinto nel 1833 dai conservatori, che lo giudicano troppo modernista,
e persino da alcuni cantoni liberali, che lo reputano invece troppo cauto.
Alcuni anni dopo, all'opposizione tra cantoni liberali e
cantoni conservatori si aggiunge anche un conflitto di ordine confessionale,
caratterizzato in particolare in alcuni cantoni dalla chiusura dei conventi e
in altri dall'espulsione dei Gesuiti.
La frattura tra i due
gruppi si aggrava quando, nel 1832,
alcuni cantoni rinnovati stipulano un patto di difesa comune (il Concordato dei
Sette, concluso tra i cantoni di Zurigo, Berna,
Lucerna, Soletta, San Gallo, Argovia
e Turgovia).
La Dieta non si oppone a questa alleanza speciale, ma scioglie invece un'alleanza
simile costituita dai cantoni conservatori (Lega di Sarnen),
poiché la ritiene incompatibile con il
dettato dell'articolo 6 del Patto federale.
In materia religiosa, la
Dieta adotta nello stesso tempo diverse misure discriminatorie nei confronti dei cantoni conservatori.
Sentendosi gravemente
minacciati, questi ultimi concludono nell'autunno del 1845 un'alleanza
speciale per garantire la propria difesa (Sonderbund).
Tale alleanza non era incompatibile
con il Patto del 1815.
I cantoni liberali tentano di
sciogliere l'alleanza del Sonderbund. Poiché dispongono della maggioranza all'interno della Dieta (essendosi un
altro cantone schierato con loro), riescono
nel loro intento il 20 luglio 1847, in una votazione con 12
voti a favore e 10 contrari. Alcuni giorni
dopo, il 16 agosto, la Dieta decide di procedere ad una revisione del
Patto del 1815. Il 3 settembre decreta l'espulsione dei Gesuiti dal
territorio della Confederazione.
A queste tre decisioni (scioglimento del Sonderbund,
espulsione dei Gesuiti e revisione
del Patto del 1815) viene data esecuzione immediata. I Gesuiti lasciano la
Svizzera nell'autunno del 1847. Lo scioglimento del Sonderbund
rende necessario il ricorso alle armi. Nel corso di una breve
guerra civile, che dura meno di un mese,
le truppe dei cantoni liberali hanno facilmente la meglio
su quelle dei cantoni conservatori.
Questa guerra civile mette fine alla dissidenza
dei cantoni cattolici e garantisce la vittoria dei sostenitori dell'unificazione
della Svizzera e dei principi liberali e democratici.
I cantoni progressisti
e liberali possono così
procedere alla revisione del Patto del 1815 nel senso da loro auspicato.
4. – La commissione per la revisione del Patto inizia i lavori nel
febbraio del 1848. Fatto alquanto singolare, molti cantoni conservatori
accettano di farne parte. I membri della commissione si ispirano alle idee
della Rivoluzione del 1848 e cercano di conciliare le nuove idee con quelle propugnate
dai cantoni cattolici al fine di superare le gravi divisioni che avevano
rischiato di distruggere il paese.
L'8 aprile 1848 la commissione conclude i lavori e consegna
alla Dieta un progetto di costituzione per un vero e proprio Stato federale. In
diversi punti, il progetto ricalca la costituzione degli Stati Uniti.
La Dieta inizia ad esaminare il progetto il 15
maggio 1848. Nel frattempo i cantoni avevano potuto prenderne visione.
La Dieta approva la nuova costituzione federale il 27 giugno 1848 con 13 voti
favorevoli, 3 contrari e 4 astensioni. I 4 mezzi voti dei 4 mezzi cantoni
vengono annullati perché
contraddittori tra loro.
Le disposizioni transitorie della nuova
costituzione federale prevedono che questa debba essere approvata dai cantoni
conformemente alle norme previste dalla loro costituzione interna o, in
mancanza di norme al riguardo, secondo una procedura stabilita dalle autorità cantonali. In base ai risultati, la
Dieta avrebbe deciso se la nuova costituzione sarebbe entrata in vigore.
In tutti i cantoni, tutti i cittadini sono
chiamati a pronunciarsi per via referendaria. Unica eccezione, il
Cantone di Friburgo, dove la decisione viene presa dal Parlamento cantonale.
I risultati sono i seguenti: quindici cantoni e
un mezzo cantone votano in favore del progetto, sei cantoni e mezzo contro.
Sul totale del corpo elettorale, che globalmente
comprendeva
circa 450.000 elettori, soltanto 140.000 approvano però il
progetto, 60.000 lo respingono e 250.000 (la maggioranza
quindi) si astengono. Già per questo fatto, la situazione appariva alquanto delicata.
Per giunta, il Patto del 1815 non prevedeva
nessuna regola in merito ad una sua eventuale revisione. Tuttavia, la modifica
del trattato istitutivo di una confederazione viene
generalmente ammessa unicamente in presenza di un accordo unanime fra tutte le
parti contraenti.
Di
fronte a questa situazione, la Dieta avrebbe potuto trarre esempio da quanto
avvenuto negli Stati Uniti mezzo secolo prima, e prevedere che la nuova
costituzione sostituisse il Patto soltanto nei cantoni che l'avevano approvata.
La Dieta decide invece di imporre la nuova
costituzione anche ai cantoni che l'avevano respinta, sottolineando che i
cantoni favorevoli alla nuova costituzione avevano globalmente
2 milioni di abitanti, contro i soli 300.000 dei
cantoni ostili. In altre parole, la costituzione sarebbe stata approvata da
circa i sei settimi della popolazione complessiva della Svizzera. In questo
calcolo però le astensioni erano state equiparate ai voti favorevoli.
Questa decisione viene approvata dalla Dieta con
17 voti in favore e 5 astensioni. La nuova costituzione è promulgata il 12 settembre 1848 ed entra in vigore immediatamente.
5. – La nuova costituzione istituiva un parlamento bicamerale
sul modello americano, e i cantoni vengono quindi chiamati ad eleggere i loro
deputati. Benché non fosse stata approvata da tutti i cantoni, come
sottolineato in precedenza,
la nuova costituzione acquisisce piena legittimità democratica per il fatto,
alquanto singolare, che anche i cantoni che l'avevano
respinta organizzano le elezioni e partecipano alla costituzione delle nuove autorità legislative federali.
È possibile quindi affermare che, in
modo tacito, o implicito, tutti i cantoni hanno alla fine accettato la nuova
costituzione federale e la trasformazione della Confederazione in Stato
federale. La partecipazione dei cantoni ostili alle prime elezioni legislative
federali viene a colmare quella lacuna dovuta al mancato raggiungimento dell'unanimità nel voto sulla
costituzione stessa. Di fronte all'impossibilità di ottenere l'unanimità
dei cantoni, è stata la maggioranza ad imporre la propria volontà alla minoranza, che ha poi finito per accettare le
regole del gioco.
La costituzione del 1848 è stata completamente
riveduta nel 1874 in base alla procedura di revisione totale da essa prevista.
È stata riveduta una seconda volta il 18 aprile 1999.
A differenza delle costituzioni di alcuni Stati
federali - come, ad esempio, la costituzione della Repubblica
Federale Tedesca (articoli 29 e 118) e la costituzione degli Stati Uniti
(articolo V) la costituzione elvetica non prevede la possibilità di creare nuovi Stati federati
all'interno dello Stato, nè la fusione di due cantoni. Tanto meno
prevede l'eventualità di una disgregazione
dello Stato federale.
Il che non vuol
dire però che una minoranza presente in un cantone non possa ottenere
l'autonomia costituendo un nuovo cantone, come mostra l'esempio del Cantone del
Giura.
Il Congresso di Vienna, nel 1815,
aveva incluso i distretti del Giura, a popolazione francofona
e a maggioranza cattolica, nel cantone di Berna,
a maggioranza protestante e di lingua tedesca. Storicamente i distretti del
Giura, o per lo meno quelli settentrionali, avevano avuto rapporti privilegiati
con la Francia e la regione di Basilea piuttosto che con la
Svizzera.
Questa maggioranza in più occasioni aveva
espresso il desiderio di
formare un cantone indipendente. Era però necessario
sottrarre al Cantone di Berna una parte del suo territorio.
Nel 1970, la popolazione di questo cantone
accetta che la costituzione sia modificata in modo tale da poter indire
referendum nei distretti del Giura in merito all'eventuale
creazione di un nuovo cantone. In base alle nuove disposizioni introdotte,
vengono organizzati tre referendum successivi.
Nel primo, il 23 giugno 1974, la popolazione dei
sette distretti del Giura si pronuncia, con un piccolo margine, in favore della
creazione di un nuovo cantone (i distretti del nord, salvo
quello di Laufon, germanofono,
votano a favore, quelli del sud votano contro).
Una volta accettata la creazione di un nuovo
cantone, restava da delimitarne
il territorio. Viene perciò organizzato un secondo referendum, il 16 marzo
1975, con il quale viene richiesto
ai distretti del sud se vogliono separarsi o restare uniti al Cantone di Berna. Essi optano per quest'ultima
ipotesi.
Infine, con un terzo
referendum, organizzato nell'ottobre
1975, gli otto comuni che si trovavano al confine tra i distretti del nord e
quelli del sud scelgono di far parte di un nuovo cantone, mentre sei esprimono
la volontà di restare uniti al Cantone
di Berna. Il territorio del nuovo
cantone era stato così stabilito. Il 20 marzo 1977, la popolazione del Giura
approva la nascita del nuovo cantone.
Tuttavia, per accogliere il neonato cantone all'interno della Confederazione, era
necessario ottenere il consenso della maggioranza dei cittadini e dei cantoni Svizzeri. Consenso che
viene manifestato in occasione di un referendum costituzionale organizzato il
25 settembre 1978. L'82% degli elettori e tutti i
cantoni votano in favore della creazione del nuovo Cantone del Giura. Il voto
riguardava la modifica dell'articolo 1 della costituzione
federale del 1874, dove venivano enumerati i cantoni elvetici, e dell'articolo
80, che stabiliva il numero dei deputati al Consiglio
degli Stati.
La creazione di questo nuovo cantone è quindi
avvenuta nel rispetto di due grandi principi. Il primo è il principio
democratico: la maggioranza della popolazione del Cantone di Berna ha accettato nel 1970 il
principio di una eventuale separazione dei distretti del Giura e, di
conseguenza, la perdita di una parte del suo territorio;
la maggioranza della popolazione del Giura, dal canto suo, si è pronunciata in favore della separazione. Il
secondo principio fondamentale sul quale si è basata tutta l'operazione è il
principio federalista: i distretti del Giura sono diventati un
nuovo cantone da un punto di vista giuridico soltanto quando la maggioranza dei
cittadini e dei cantoni svizzeri hanno accettato di modificare gli articoli 1 e
80 della costituzione federale del
1874.
I referendum nei distretti del Giura si sono
svolti in piena conformità con i principi del diritto internazionale
relativi all'autodeterminazione
dei popoli. L'unico punto controverso riguardava i soggetti che avrebbero
dovuto votare in occasione dei vari referendum. Secondo alcuni, lo scrutinio doveva
essere aperto a tutti i cittadini dei distretti del Giura. Secondo altri, il
criterio determinante doveva essere il domicilio.
Quest'ultimo
punto di vista ha finito per prevalere, conformemente ad una norma contenuta
nella costituzione federale (articolo 43, comma 4 della costituzione federale del 1874).
La costituzione del Cantone del Giura fornisce alcuni interessanti
insegnamenti.
Innanzi tutto, la modifica del numero dei
cantoni e del loro territorio non è raggiungibile attraverso un semplice
accordo tra i cantoni interessati. Anche una modifica di un confine, salvo i
casi di semplice rettifica, riguarda la totalità
dei cantoni e lo Stato federale nel suo insieme. La creazione di un nuovo cantone, o la fusione di cantoni, non può
avvenire senza una revisione della costituzione federale, che richiede la
doppia maggioranza dei cittadini e dei cantoni.
Maggioranza, e non unanimità, dal momento che la
Svizzera non è più una confederazione, ma uno Stato federale. Il Cantone del Giura è potuto nascere soltanto perché il Costituente federale ha
accettato di modificare l'articolo 1 della costituzione federale del 1874, che
enumerava i cantoni che compongono
la Federazione. Un nuovo cantone può
però essere creato unicamente con il consenso delle popolazioni interessate,
consenso che in questo caso è stato
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