Notizie-2017

 

 

Mura-Eloisa-2017 - CopiaEloisa Mura

 

All’ombra di Mancini

La disciplina internazionalistica in Italia ai suoi albori

 

 

JURA

Temi e problemi del diritto

 

STUDI

storia del diritto

raccolti da Mario Montorzi

 

 

 

Pisa, Edizioni ETS, 2017

402 pp. ISBN 978-884674946-8

 

 

 

 

INDICE DEL VOLUME

 

Abbreviazioni

11

Prologo

13

 

Capitolo I

Gli operai della prima ora

 

1. La cornice legislativa

33

2. L’esperimento napoletano

39

3. Il grande concorso pavese

44

4. La formula giuridica di una rivoluzione politica

55

5. Internazionalisti in cattedra

63

6. La sfida dei manuali

83

7. La scuola italiana in Europa

93

 

Capitolo II

Il primo seguace in cattedra: il catechismo manciniano di Pietro Esperson

 

1. Un internazionalista "per caso"

101

2. L'attestato di fede nell'indirizzo manciniano

109

3. Il debutto nel dibattito internazionalistico europeo

117

4. Un diritto diplomatico per la scuola

128

5. Il consolidamento della fama nel diritto internazionale privato

137

6. Ancora sulla condizione giuridica dello straniero

142

 

Capitolo III

Il foro, la cattedra e la politica: Augusto Pierantoni e il paradigma del giurista risorgimentale

 

1. Da rivoluzionario a internazionalista

151

2. Un giurista pratico con vocazione storica

156

3. L’intensa partecipazione alla vita dell’Institut de droit international

165

4. Nell’arena politica

176

5. L’ambizioso Trattato e la produzione minore

182

6. Un indaffarato declino

193

 

Capitolo IV

Un manciníano sui generis: Giuseppe Carnazza Amari, «storico, filosofo, giurista»

 

1. Da un capo all’altro della penisola

201

2. Il rapporto speculare con l'Università etnea

208

3. Fra programma e manifesto: le ibride prolusioni catanesi

211

4. Un «corso elementare» di diritto internazionale

217

5. Le guerre in mare

225

 

Capitolo V

Critici, revisori e traghettatori

 

1. Educare al mancinismo: una missione incompiuta

233

2. Gli «eccessi» e le «esagerazioni» della scuola italiana

244

3. «Dove la politica fa meno sentire la sua malefica influenza»: uno sguardo al diritto internazionale privato

258

4. I ripensamenti di Mancini

267

5. La via della «conciliazione»: la voce di Fusinato e dei giovani allievi padovani

278

6. Un voltar pagina complesso

289

 

 

Appendice: Cattedre e docenti di Diritto internazionale nelle Università italiane 1860-90

299

 

Bibliografia citata

329

 

Indice dei nomi

387

 

 

Terza e quarta di copertina

 

Eloisa Mura, dottore di ricerca presso l'Università di Messina, assegnista e poi ricercatrice presso l'Università di Sassari, ha pubblicato la monografia Diario di Sardegna del conte Filippo Domenico Beraudo di Pralormo (1730-1734) (Cagliari 2009) ed è autrice di vari saggi sulle istituzioni giuridiche sarde, sulla storia dell’Università e dell’avvocatura, nonché di numerosi profili biografici di giuristi. Ha curato la ristampa delle Notazioni autobiografiche di Emilio Betti (Padova 2014), per la quale ha scritto l’introduzione, ed è stata trai curatori del Dizionario biografico dei giuristi ita­liani (XII-XX secolo), diretto da I. Birocchi, E. Cortese, A. Mattone, M.N. Miletti (Bologna 2013). Collabora con l'Istituto dell'Enciclopedia italiana e attualmente lavora all'edizione dei corsi torinesi inediti di Pasquale Stanislao Mancini.

 

Il volume ricostruisce la formazione della prima scuola internazionalistica italiana tra gli anni dell'Unità, allorché il Diritto internazionale divenne materia obbligatoria nel curriculum delle Facoltà di Giurisprudenza, e l'ultimo scorcio dell'Ottocento, quando cominciò ad affacciarsi l'indirizzo “positivo”. È la storia dell'affermazione, lenta e faticosa, dello specialismo della disciplina – nei suoi attori e nei contenuti – realizzata all'ombra del suo prestigioso nume tutelare: Pasquale Stanislao Mancini.

Il principio di nazionalità, che il giurista irpino enunciò quale perno dell'intera materia, venne effettivamente coniugato dalla sua scuola nelle due branche del diritto internazionale pubblico e privato e costituì il polo di discussione anche per quanti lo contrastarono sostenendone la valenza ideologica e non giuridica (Padelletti, Brusa, Palma e poi Fiore e Vidari). La ricerca illustra i temi dibattuti, gli strumenti messi in campo (manuali, trattati, affreschi storici, prolusioni, contributi sulle riviste) e le dinamiche accademiche che coinvolsero i protagonisti di quella stagione.

Se il centro dell’indagine è l’intensa attività svolta in seno all’Università italiana – si ripercorre in particolare l'esperienza scientifica di tre manciniani di ferro (Esperson, Pierantoni e Carnazza Amari) il contesto europeo non è però mai eluso. Nel libro emerge evidente l’intrinseca storicità del diritto e, a maggior ragione, del diritto internazionale.